La possibilità di realizzare correttamente le strutture in calcestruzzo non dipende solamente dalla qualità del materiale, ma anche dalla sua corretta messa in opera. Un buon calcestruzzo non correttamente utilizzato non potrà fornire le prestazioni di cui è capace. Ecco dunque alcune attenzioni minime da seguire nella messa in opera.
L’obiettivo principale da raggiungere nella messa in opera è l’omogeneità e la compattezza della massa di calcestruzzo, perchè possa sviluppare completamente la resistenza meccanica e svolgere il compito di protezione dei ferri di armatura.
Cominciando dalla preparazione del cassero, bisogna innanzitutto verificare la posizione dei ferri di armatura. I ferri devono essere saldamente legati, per evitare che possano spostarsi durante il getto. Questi non devono essere a contatto con il cassero o con il fondo, ma essere tenuti alla dovuta distanza mediante l’uso di distanziali. Un ferro di armatura troppo vicina al cassero verrà rivestito da uno strato di calcestruzzo insufficiente a proteggerlo dalle aggressioni esterne. La corrosione dei ferri porterà ad un rapido degrado e la conseguente necessità di un oneroso ripristino. I casseri devono essere puliti e opportunemente trattati con diserbante. Non devono essere presenti detriti o scarti di armatura, che vanno rimossi prima del getto.
La casseratura deve poter resistere alla spinta che il calcestruzzo fresco eserciterà su di essa. Bisogna sigillare con cura la giunzione dei casseri: non ci devono essere fessure dalle quali la boiacca potrebbe fuoriuscire.
In questo caso rimarrebbe attorno alla fessura una zona povera di cemento e sarà meno resistente alle aggressioni.
Passiamo ora alle fasi di getto. Il calcestruzzo deve essere trasportato il più possibile vicino alla destinazione finale. Per questo spesso è indicato l’utilizzo della pompa.
Il calcestruzzo deve riempire completamente la cassaforma senza che si formino vuoti al suo interno. La presenza di vuoti, oltre che antiestetica, facilita l’ingresso degli agenti aggressivi. La presenza di aria all’interno del calcestruzzo ne riduce drasticamente la resistenza meccanica. Una quantità di aria del 10% può ridurre la resistenza fino alla metà del valore massimo. Per ottenere un completo assestamento vengono usati i vibratori ad ago. Il loro corretto utilizzo prevede l’introduzione in verticale nella massa di calcestruzzo. Si nota un immediato abbassamento del livello dovuto ad un assestamento degli aggregati. La vibrazione deve essere mantenuta fintanto che continua la fuoriuscita di bolle d’aria. Esaminando il calcestruzzo indurito vediamo chiaramente le differenze di livello fra le zone assestate e non. Vediamo inoltre come nelle zone soggette a vibrazione alcune bolle d’aria siano comunque ancora presenti, raccolte sulla superficie del getto, mentre dove la vibrazione non è stata effettuata vi sono dei veri e propri buchi nella struttura.
Il getto del calcestruzzo deve avvenire per strati successivi, avendo cura di inserire il vibratore tra gli strati, per ottenerne la miscelazione ed evitare discontinuità. La vibrazione non deve essere però eccessivamente prolungata, per non causare la segregazione del materiale, cioè la separazione della parte solida e aggregati da quella liquida, la malta cementizia.
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