Da sempre la legittima difesa è un terreno scivoloso a livello giuridico, e le polemiche seguite all’episodio recente che ha visto un benzinaio di Vicenza sparare ad un rapinatore lo confermano. In quali frangenti la legge permette di usare le armi per difendersi?
Disciplina attuale della legittima difesa
La legge che regola la legittima difesa è stata modificata nel 2006, e all’interno del codice penale l’articolo 52 prevede che non è punibile chi ha utilizzato un’arma, detenuta in maniera legittima, poiché costretto dalla necessità di tutelare un proprio diritto, o quello di un’altra persona, contro un’ingiusta offesa.
La difesa, però, per essere legittima dev’essere sempre proporzionata all’offesa.
I requisiti indispensabili per la legittima difesa sono tre:
– la difesa deve risultare necessaria (non è tale se chi subisce un’offesa ha la possibilità di allontanarsi)
– il pericolo di offesa dev’essere “attuale”, vale a dire presente o incombente, dunque non già avvenuto oppure futuro
– come detto, la difesa deve risultare proporzionata all’offesa; per spiegare meglio: se in pericolo c’è la propria vita o incolumità, la difesa può definirsi legittima, mentre se ad essere in pericolo è il proprio patrimonio, una reazione eccessiva non può essere considerata legittima difesa.
L’articolo del codice penale relativo alla legittima difesa ha subito una modifica nel 2006, che riguarda in particolare i casi di violazione di domicilio o dei luoghi in cui viene esercitata un’attività professionale. La difesa viene ritenuta legittima se un individuo, che si trova già legittimamente all’interno del proprio domicilio, utilizza un’arma di cui detiene la proprietà – o un altro mezzo – per difendere l’incolumità e i beni suoi o altrui, solo a condizione, nel secondo caso, che non ci sia desistenza e vi sia un pericolo imminente di aggressione.
Le modifiche apportate nel 2006 hanno riguardato in maniera particolare il concetto della proporzionalità e per vedere riconosciuta la legittima difesa, l’imputato deve poter provare i presupposti che lo hanno portato ad agire in quella maniera, vale a dire l’attualità dell’offesa e la necessità di utilizzare le armi per difendersi.
Quando si tratta di beni, la difesa è legittima solo se non c’è desistenza; se il ladro o l’aggressore stanno scappando, la reazione in propria difesa non può essere considerata legittima. Emblematico è il caso del benzinaio di Vicenza, il cui comportamento è stato oggetto di critiche.
Nel complesso la legge viene definita macchinosa da più di un esperto, pur contemplando un bilanciamento adeguato delle diverse esigenze. La questione della legittima difesa resta poi un argomento di una certa complessità, e al fine di una corretta applicazione delle disposizioni previste dalla legge dovrebbe essere presente una dose giusta di buon senso da parte di chi giudica.