Il contratto di lavoro intermittente o a chiamata, viene utilizzato dalle aziende nel momento in cui hanno bisogno di personale in determinate occasioni. Per esempio durante le feste, nelle ore di punta o durante il fine settimana può nascere il bisogno di ulteriori addetti che dia una mano solo in quelle particolari occasioni.
Indice Guida Gratis:
Come funziona il contratto di lavoro intermittente o a chiamata
Facile intuire come si tratti di una tipologia contrattuale funzionale alle esigenze datoriali (spesso anche necessarie alla sopravvivenza in momenti di crisi), ma con minore appeal per chi, al contrario, si trova nella necessità di attendere una chiamata. Nel caso si ricorra a questo tipo di contratto, il datore potrebbe chiedere al dipendente di presentarsi in ufficio in determinate ore, di determinati giorni prestabiliti oppure restare in attesa che il responsabile dell’attività telefoni e lo chiami a lavorare solo quando serve.
Se il dipendente accetti le modalità del contratto a chiamata, avrà, normalmente, diritto a percepire anche una somma di denaro per il fatto che si rende sempre disponibile all’ipotetica chiamata della controparte. Nei giorni che si rende reperibile, ovviamente non potendo lavorare altrove o prendere altri impegni, gli dovrà venire corrisposta una somma che si configura quale indennità di chiamata.
Importante osservare come il contratto di lavoro intermittente non possa essere utilizzato dalle Pubbliche Amministrazioni oltre che da datori di lavoro che abbiano licenziato personale da meno di sei mesi, oppure che abbiano messo in cassa integrazione i dipendenti. I lavoratori, invece, che possono accettare questo contratto devono essere necessariamente disoccupati e avere un’età inferiore ai 25 anni oppure devono superare i 45 anni. Anche i pensionati, inoltre, possono usufruire di questo tipo di prestazione lavorativa.
Il contratto di lavoro viene firmato e accettato sia dal datore di lavoro sia da chi presterà l’attività lavorativa e in sede di firma del contratto si deciderà anche se si tratta di un vincolo senza o con obbligo di risposta alla chiamata. Nel contratto, inoltre, dovranno essere indicate le ore di lavoro, se queste sono al mese, alla settimana o al giorno e la somma, nel secondo caso, che il datore di lavoro sarà tenuto a versare per l’indennità di chiamata (generalmente commisurata nel 20% della retribuzione prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro applicato). La retribuzione oraria del lavoro deve essere in regola e uguale a quella degli altri dipendenti, senza far registrare alcuna differenza.
Nel caso in cui si decida di stipulare un contratto di lavoro a chiamata, il dipendente deve recarsi obbligatoriamente sul luogo di lavoro non appena il datore di lavoro richiede la sua presenza. Se il dipendente si rifiuta di presentarsi a lavoro, il contratto viene automaticamente risolto e così anche la collaborazione e tutto ciò che ne deriva. Il lavoratore inoltre può anche versare i contributi, in modo volontario, sulla somma che percepisce dal datore di lavoro sotto forma di indennità di chiamata.