In un mondo sempre più attento alle dinamiche emotive e psicologiche, si sta diffondendo l’idea rivoluzionaria che il legame tra madre e bambino non debba aspettare il momento della nascita per essere coltivato. Questa consapevolezza apre le porte a una serie di pratiche dolci e amorevoli che possono essere intraprese fin dalla gravidanza, per viziare e coccolare il bambino ancor prima che venga al mondo.
Ma come si può stabilire un contatto così intimo e prezioso in questa fase? E quali sono i modi migliori per far sentire al nostro futuro figlio tutto l’amore e la cura che già proviamo per lui?
Dalle ultime ricerche nel campo della psicologia prenatale alle tradizioni passate di generazione in generazione, vi sono molteplici modi per iniziare a creare un legame speciale con il bambino che cresce nel grembo materno.
Questo articolo esplorerà diverse tecniche e suggerimenti, dalla musica alle carezze, dai dialoghi ai giochi di luce, che possono aiutare a rendere la gravidanza un periodo ancora più magico e pieno di amore. Scopriamo insieme come coccolare e connettersi con il proprio bambino durante questi nove mesi speciali.
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Cos’è il bonding, quando è nato e cosa dice la Scienza
Il “bonding” è il termine usato per descrivere il processo di formazione di un legame affettivo forte e duraturo, specialmente tra genitori e figli. Questo concetto, che comprende sia aspetti emotivi che biologici, è fondamentale per lo sviluppo psicologico e emotivo del bambino.
Origine del Termine “Bonding”
- Storia: Il termine “bonding” in riferimento alla relazione genitore-figlio ha iniziato a guadagnare riconoscimento nel corso del XX secolo. Tuttavia, l’idea di un legame speciale tra madre e figlio è molto più antica e radicata in molte culture e tradizioni.
- Ricerca Scientifica: Negli anni ’50 e ’60, i ricercatori hanno iniziato a esplorare più a fondo la psicologia del legame genitore-bambino. Gli studi di John Bowlby sulla teoria dell’attaccamento e quelli di Harry Harlow con le scimmie rhesus hanno contribuito a sottolineare l’importanza di un legame emotivo sano tra genitori e figli per lo sviluppo del bambino.
Bonding prenatale
- Comunicazione con il Bambino in Utero: Il bonding non inizia solo dopo la nascita, ma può iniziare già durante la gravidanza. Alcune ricerche suggeriscono che il bambino può iniziare a sentire e reagire ai suoni esterni, compresa la voce della madre, già dal secondo trimestre.
- Impatto sullo Sviluppo: Studi hanno indicato che la comunicazione regolare con il bambino in utero, come parlare, cantare o anche accarezzare delicatamente la pancia, può avere un impatto positivo. Queste interazioni possono aiutare a rafforzare il legame tra la madre e il bambino e possono avere effetti benefici sullo sviluppo emotivo e cognitivo del bambino.
Effetti del bonding
- Effetti a Lungo Termine: La scienza supporta l’idea che un forte legame emotivo precoce, compreso quello formato durante la gravidanza, possa avere effetti a lungo termine sul benessere emotivo e psicologico del bambino.
- Benefici per la Madre: Il bonding prenatale è benefico anche per la madre, aiutando a stabilire un senso di connessione e preparandola emotivamente per il ruolo genitoriale.
In sintesi, il bonding, in particolare quello prenatale, è un aspetto fondamentale dello sviluppo e del benessere del bambino e della madre. La scienza moderna continua a esplorare e sostenere l’importanza di questo legame, riconoscendo che la relazione tra genitore e figlio inizia ben prima della nascita.
Come coccolare il bimbo nella pancia
Le tecniche di bonding (così si chiama quella speciale relazione che va ad instaurarsi fra la madre ed il bambino durante i nove mesi d’attesa) sono le più svariate.
Una delle più efficaci e rilassanti consiste nel massaggiare la pancia: le carezze date al pancione vengono percepite anche dal bambino, esattamente nel modo in cui la presenza del bambino viene percepita dalla madre. Si tratta di un gesto spesso istintivo, ma se viene fatto in modo costante e con tranquillità permette di tranquillizzare la madre e fa percepire l’affetto anche al bimbo. Non si sa mai che pensi di rispondere in qualche modo, facendo sentire anche lui le proprie carezze!
Uno studio pubblicato sull’American Journal of Obstetrics and Gynecology ha sottolineato come ascoltare musica durante la gravidanza sia estremamente positivo per il bambino. Il feto è in grado di percepire i suoni esterni già da qualche mese dopo il concepimento, per questo fargli sentire musica rilassante e tranquilla è un ottimo modo di trasmettergli sensazioni positive, di pace e di affetto, e contribuisce alla sua serenità.
I ricercatori suggeriscono di fargli ascoltare soprattutto musica classica, come Bach, Mozart o Hendel.

Come prendersi cura del nascituro
Un altro modo molto rilassante sia per la madre che per il bimbo di entrare in contatto è restare in acqua. Un bel bagno caldo prolungato mette a proprio agio sia la gestante che il bambino, il quale (come è noto) passa i nove mesi della gravidanza immerso nel liquido amniotico. Non solo: a contribuire a creare questo speciale rapporto fra figlio e madre vi sarebbe anche la conversazione.
La mamma deve parlare spesso e volentieri col suo bambino, ed il motivo è presto detto: il feto impara a riconoscere il ritmo ed il tono di voce della madre (ma anche del padre) e lo distinguerà anche dopo la nascita. Per lui questo è un imprinting fondamentale; è come se comprendesse già, fin dalla pancia della madre, che è atteso e benvoluto. Lo stesso vale per la voce del fratellino o della sorellina.
Un’altra tecnica per coccolare il bimbo quando è ancora in pancia è l’alimentazione. Tutto quello che la madre mangia finisce per andare, dopo circa un’ora, al bimbo.
A partire dalla ventesima settimana di gravidanza il bambino può percepire bene i sapori: è il momento adatto per “viziarlo”, facendogli assaggiare cose nuove. Ovviamente non bisogna esagerare, soprattutto con determinati alimenti, fra i quali il caffè ed il the (che sono tollerati in piccole quantità). Però bisogna sempre pensare che si sta mangiando per due, e regolarsi di conseguenza.