Con la recente conversione in legge del decreto Millepropoghe si è tornati ad avere qualche chiarezza in più sui regimi fiscali che si possono scegliere aprendo una partita IVA.
Innanzi tutto chiariamo chi e come può aprire una partita IVA. Parleremo qui di singole persone o ditte individuali.
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Chi e come aprire una partita Iva
Tutti i lavoratori autonomi o i liberi professionisti che abbiano un reddito superiore a 5.000 € annui, devono aprire una partita IVA.
Aprirla è semplice. Si deve compilare un modello che può essere consegnato di persona a uno sportello dell’ Agenzia delle Entrate insieme alla fotocopia del documento di identità. Oppure inviato con raccomandata A/R all’ Agenzia delle Entrate. O meglio per via telematica inviandolo da una casella di posta certificata.
Il modello di inizio attività (modello AA9/11 che si trova sul sito dell’Agenzia delle Entrate) inviato telematicamente è sufficiente sia per i liberi professionisti sia per i lavoratori autonomi. Per questi ultimi, infatti, con questo solo modello, si adempie a tutte le pratiche di iscrizione: all’ Inail, all’ Inps e al registro delle imprese. Per compilarlo l’unica attenzione da prestate è al codice ATECO, il codice specifico di ogni attività. Anche l’elenco di tutti i codici si trova sul sito.
A questo punto si deve scegliere il regime fiscale.
Se si è un’ impresa individuale o una persona fisica, si possono scegliere regimi semplificati. Dopo la confusione dei primi mesi dell’anno, come si è detto, la recente approvazione delle norme ha riportato certezze.
L’opzione è tra il vecchio regime e il nuovo. Il vecchio regime dei minimi ha un’ imposta sostitutiva Irpef del 5 %, è valido per 5 anni o fino al compimento del 35° anno di età; può scegliere questo sistema impositivo chi apre una attività che non ha mai praticato, se è una ditta individuale, sotto i 30.000 €, se non ha dipendenti e non effettua esportazioni. Questo regime rimarrà valido e potrà essere scelto per tutto il 2015.
Oppure si può optare per il nuovo regime dei minimi con imposta sostitutiva Irpef al 15% , valido per chi ha ricavi o compensi che oscillano tra i 15.000 e 40.000 €. Questo regime vale anche se si prosegue l’attività, permette le esportazioni, permette entro il limite di 5000 € di avere collaboratori; non ha limite di durata.
Se non si rientra in queste possibilità rimane il regime ordinario.
Richiedere la partita IVA è semplice, veloce e gratuito. Mantenerla è oneroso. I lavoratori autonomi devono pagare un contributo mensile all’Inps, l’iscrizione all’Inail oltre al versamento dei tributi in base al regime fiscale scelto, l’Irap e l’iscrizione annuale alla Camera di commercio.
I liberi professionisti effettuano i versamenti agli enti di competenza.
Vista la complessità della materia è comunque meglio chiedere consiglio a esperti, commercialisti o ai Caf.