Per aprire un asilo nido è necessario decidere se usufruire dei finanziamenti a fondo perduto o degli incentivi che possono interessare categorie come quella femminile o la categoria dell’imprenditoria in zone considerate di particolare situazione economico-finanziaria disagiata, come il Mezzogiorno.
La regolamentazione per aprire un asilo nido varia da regione a regione e addirittura da comune a comune, quindi bisogna prima informarsi sulla normativa vigente del territorio interessato.
Detto questo bisogna avere principalmente i titoli di studio adatti: Laurea in Scienze della Formazione primaria, Laurea in Pedagogia, Laurea in Scienze dell’Educazione, l’abilitazione in Istituti Magistrali o la Laurea in Magistero.
Fondamentale la passione personale e la predisposizione caratteriale: un asilo nido richiede un alto senso di responsabilità nell’accudire soggetti molto piccoli, quindi che richiedono la massima attenzione e tutte le cure del caso.
La documentazione necessaria si riferisce alla richiesta di permesso presso il Comune dove sorgerà l’asilo nido. In riferimento a questo punto sarebbe auspicabile condurre un’indagine sul territorio preventiva per capire l’utenza potenziale e la richiesta di tale servizio: aprire un asilo nido in una grande città avrà un sicuro riscontro vista la difficoltà delle famiglie di affidare i propri figli durante le ore di lavoro e la difficoltà negli spostamenti e in più la penuria di asili nido pubblici.
Le prime cose da fare sono: aprire una partita IVA, iscriversi alla Camera di Commercio, registrarsi all’Inps e all’Inail.
Allegato al permesso è necessario il documento di identità del titolare, il piano della didattica che si intende adottare, la capacità economica che si vuole investire e che si ha a disposizione, la planimetria dei locali che saranno adibiti al servizio. Su questo punto bisogna soffermarsi per ricordare che la sede deve avere tutti i requisiti di sicurezza e le strutture adatte ad utenti così piccoli (servizi igenici, mensa, suppellettili, arredamento, spazi idonei ai bambini ecc).
I locali dovranno anche avere una proporzione di superficie per bambino, la destinazione d’uso, il controllo dei vigili del fuoco per avere l’agibilità e tutti i requisiti igenico-sanitari in ordine.
Tra la documentazione necessaria c’è anche la richiesta da presentare alla ASL di riferimento e l’assicurazione sugli infortuni per i bambini e i lavoratori.
Un asilo nido prevede anche la presenza di spazi esterni dove esercitare la didattica o utilizzabili come spazio ludico. Per avviare l’asilo è importante farsi conoscere quindi sfruttare tutti i canali possibili, dal passaparola alla pubblicità sui mass-media, per avere risonanza nella zona di interesse e attirare genitori che possono avere le esigenze più diverse.
Per non sbagliare è sempre bene farsi consigliare e seguire da un consulente, che sia un commercialista o un esperto di stat-up imprenditoriale.