La mimosa sensitiva, comunemente chiamata pudica, appartiene al genere delle acacie e comprende più di 450 specie ed è arrivata a noi dal Brasile. Da piccola è molto delicata e richiede molti accorgimenti e cure mentre una volta diventata arbusto si può lasciare fare alla natura avendo l’accortezza di rispettare i periodi di potatura. Le sue foglie assomigliano molto a quelle delle felci, e in primavera producono abbondantemente dei piccoli fiori simili a quelli della mimosa comune con una particolare variante, sono di colore rosa che varia al lilla, bellissime da vedere e difficili da coltivare. Precisiamo che sono piante tropicali e quindi avrebbero bisogno costante di calda umidità e acqua, ma non perdiamoci d’animo, possiamo coltivarle anche noi.
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Come si coltiva la mimosa pudica
Per averne una o si ci rivolge ad un vivaio, ma non sempre si trovano o si comprano i semi e si aspetta pazientemente che venga su. La semina avviene in primavera in piccoli vasi con terra leggera e un fondo che permetta il drenaggio.
Quando la piantina è abbastanza forte da poter essere maneggiata si travasa in un vaso più grande con un terriccio chiamato John innes no. 1. Man mano che cresce si continua a travasare fino ad arrivare ad un vaso di 15 centimetri di diametro, se la si vuole tenere in vaso, cosa consigliata, in quanto ha bisogno di continui spostamenti a meno che non si trovi il punto giusto dove tenerla e cioè a mezz’ombra e dove non prenda correnti d’aria.
La mimosa pudica in Estate
Durante l’estate però, occorre far prendere sole diretto alla mimosa pudica; ma solo al tramonto per non bruciarla e per un paio d’ore, vuole acqua regolarmente ma non troppa se è in vaso, comunque tutto i giorni, teme molto il freddo, quindi anche nelle giornate estive ma ventose è bene metterla al riparo.
La mimosa pudica viene coltivata come pianta annuale proprio perché teme il freddo per cui finita la fioritura è bene riporla al riparo ,magari in garage, l’importante che abbia luce.
Nel caso vi riesca a coltivarla o a trovala in un vivaio vi consiglio di prenderne più di una, un gruppo di tre o quattro sono una gioia per gli occhi, soprattutto se le mettete intorno alla classica mimosa gialla, l’effetto visivo è sorprendente.Ma adesso parliamo della vera particolarità di questa fragile pianta e del perché del suo particolare nome. Vi sarete chiesti perché si chiama pudica? Ebbene un motivo c’è, è ancora allo studio, difficilmente verrà individuata la motivazione ma, pare che essa sia dotata di un sistema neurale per cui ogni volta che viene sfiorata, pudicamente, si ritrae e trema tutta come se fosse percorsa da un brivido di piacere. Misteri della natura ancora non svelati, ma è bello pensare che le nostre piante sentano con quanto amore ci prendiamo cura di loro.
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