Acquistare uno strumento musicale significa acquistare un oggetto molto delicato. Il vantaggio della maggior parte degli strumenti è la loro portatilità, che permette al musicista di muoversi ovunque senza mai staccarvisi. Innanzitutto è bene scegliere di fronte a un bivio fondamentale: custodia rigida, custodia semirigida o custodia morbida. Va da sé che più è rigida la custodia, più è protetta la chitarra, ma a una maggiore solidità corrispondono naturalmente maggior peso e ingombro, dunque una minore maneggevolezza. Se infatti la custodia rigida è preferibile per strumenti particolarmente delicati (chitarre d’epoca o dalle meccaniche pregiate), i materiali protettivi aumentano le dimensioni della chitarra, rendendola spesso troppo grande per il bagagliaio della maggior parte delle auto da città. Il prezzo di una rigida varia molto a seconda dei materiali e della sagomatura: per intenderci, una custodia sagomata (esteticamente più bella e più avvolgente) per acustica costruita in legno, rivestita all’esterno di similpelle antigraffio e all’interno imbottita di isolante può arrivare, specie se di buona marca, a sfiorare i 200 euro. Si può scendere di prezzo fino anche a 50 euro, ma il consiglio è di controllare i materiali: la plastica non protegge da urti pesanti (caduta) e un interno trascurato lascia passare gli agenti atmosferici (soprattutto polvere e umidità), che alla lunga rovinano i legni e allentano o, peggio, ossidano le meccaniche. La custodia rigida pone anche un problema di misure. Altri strumenti, come ad esempio quelli ad arco, hanno misure standard a seconda della scala (2/4, 3/4, 4/4 etc.), che è una unità di misura universalmente riconosciuta. Viene dunque prodotta per essi una quantità limitata di misure di custodia. Lo stesso non avviene per le chitarre, che sono tra gli strumenti più variabili per dimensioni e tipologia. Le chitarre elettriche che non hanno la forma ormai consueta della “stratocaster” (doppio corno) o “telecaster” (spalla mancante) hanno custodie dedicate, offerte al momento dell’acquisto. Ma può accadere, e questa è un’esperienza personale, di acquistare uno strumento d’epoca, per esempio una Hofner del 1966, che ha richiesto diverse e precise misurazioni di lunghezza, larghezza e profondità della cassa prima di trovare una custodia rigida giusta. Sottovalutare i millimetri è sconsigliato, perché una pressione prolungata finisce per imbarcare i legni. Tutt’altra tranquillità è permessa invece con le custodie semirigide, forse la tipologia più consigliata. Il prezzo è molto più abbordabile (la marca migliore, Rockbag by Warwick, si aggira intorno ai 50 euro di media); l’agilità è assicurata dalle cinte a zaino, dal doppio manico e dalla misura contenuta; la protezione è più che soddisfacente, se abbinata a una costante cura da parte del proprietario. La differenza tra custodia semirigida e morbida è nell’imbottitura: la prima è protetta da uno strato di riempitivo che attutisce gli urti e le sponde sono rinforzate da doppia gomma, mentre la seconda è un semplice astuccio, che offre protezione solo dalla polvere e dai graffi, consigliato solo per brevi trasporti.
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