PREMESSA
L’ambiente è in continuo rischio e tutti noi possiamo fare qualcosa per migliorarne la qualità. Innanzitutto, rispettare le regole che già ci sono! Questo è il primo passo fondamentale, poi, si può fare di più certo! Ma se tutti noi ci attenessimo alle normative antinquinamento, facessimo la raccolta differenziata e eviteremmo di “abbandonare” i rifiuti in giro, sarebbe un grandissimo passo.
Gli elettrodomestici, costituiscono un vero e proprio pericolo per la natura; alcuni in particolare, come i frigoriferi, congelatori, condizionatori, contengono all’interno dei loro circuiti, gas e sostanze molto pericolose per l’ozono. E’ bene, quindi, prestare molta attenzione e informarsi bene sul da farsi quando un elettrodomestico smette di funzionare e per forza di cose dobbiamo gettarlo.
NORMATIVA
Gli elettrodomestici, quando sono non funzionanti, vengono identificati come RAEE e cioè “Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche”.
Il sistema di raccolta e di riciclo è regolamentato dal decreto 151/05.
In sintesi la normativa autorizza i produttori di elettrodomestici, alla possibilità di applicare un Eco-contributo RAEE; un sovrapprezzo, cioè, che va aggiunto al costo dell’elettrodomestico, con la finalità di finanziare i costi della raccolta, del riciclo e del trattamento del rifiuto.
Per volerla fare ancora più breve, se acquistiamo un nuovo frigorifero e siamo obbligati a pagare subito un contributo per lo smaltimento, vi è maggiore probabilità che non andremo ad abbandonarlo, una volta rotto, in mezzo a una campagna. Cosa che succedeva regolarmente fino a pochi anni fa per risparmiare sui costi di smaltimento.
COME COMPORTARCI?
La normativa sopra citata obbliga, i negozianti che installeranno un nuovo elettrodomestico, a ritirare e SMALTIRE il vecchio apparecchio. Se si tratta di un piccolo elettrodomestico o di altri rifiuti speciali come batterie, lampadine ecc ecc, il negoziante ha l’OBBLIGO di ritirarli gratuitamente, proprio perchè il compratore ha già pagato il contributo (RAEE) all’acquisto.
Ma attenzione, se abbiamo un elettrodomestico vecchio da smaltire, ma non abbiamo intenzione di sostituirlo, basta contattare il proprio comune che provvederà alla raccolta dei rifiuti e la cederà poi alle aziende specializzate.
CONCLUSIONI
Dalla nascita della normativa Europea (anno 2005) per la raccolta e il riciclo dei rifiuti elettronici, sono dovuti passare ben 4 anni per l’attuazione della stessa. I nuovi obblighi che devono rispettare sia i produttori, che i venditori che i compratori, a partire dal 1 Gennaio 2009 hanno notevoli vantaggi ambientali sia a breve che a lungo termine. Infatti la normativa impone ai produttori stessi di smaltire i propri apparecchi che producono e questo sarà, per i produttori, un notevole onero in più. Si spera che i produttori, per ammortizzare tale costo, con il tempo mettano in produzione dei prodotti di cui sarà più facile riciclare i materiali interni e che la loro costruzione sarà quindi pensata ad un futuro disassemblaggio, perchè il riciclo non solo può essere una fonte di guadagno ma .. UN BENE PER TUTTI !