Le monete rare italiane , ovvio a dirsi, non sono molte e sono difficili da trovare; alcune perché abbastanza antiche, altre perché il passaggio all’euro ha tolto dalla circolazione la maggior parte dei coni di un tempo
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Quali sono le monete rare italiane
Oggi siamo abituati a maneggiare euro provenienti da vari stati europei, e i ragazzini neppure ricordano cosa fossero le lire. Ma per svariati decenni la nostra moneta in corso di validità era utilizzata regolarmente, in varie pezzature. Le monete rare di casa nostra presentanoun costo che varia molto, a causa di vari fattori. Le lire più rare sono quelle più datate ( la lira rappresentò la nostra valuta dall’unione d’Italia del 1861 in poi, ma non molti sanno che il suo primo debutto risale a decenni prima, in pieno periodo napoleonico, quando venne adottata dalla adottato dalla Repubblica Cispadana nella prima campagna d’Italia negli ulti i anni del 700′) , utilizzate negli anni precedenti alla prima guerra mondiale. Ma anche tra le monete più diffuse ci sono alcuni esemplari, spesso complice partite fallate o errori di conio, particolarmente rare. Sotto questo punto di vista, ad esempio, particolarmente ricercate le 10 lire coniate nel 1954, o le cinque lire del 1956: anche se la rarità di queste monete sta nel fatto che in quegli anni ne furono coniate decisamente poche. Per le 10 lire si arriva a quotazioni che possono raggiungere i 70 euro; mentre nel secondo caso si possono avere tra le mani piccole rarità, che valgono, in relazione anche alle condizioni dell’esemplare, fino a 1.500 euro. Per quanto riguarda pezzature di maggior valore nominale, la moneta da 50 lire del 1958 può arrivare a valere fino a 2000 euro, mentre le monete da 100 lire del 1955 può venir pagata sino a 1200 euro al pezzo.
Le differenze tra le monete
Il costo di una moneta rara italiana non dipende solo dalla sua scarsa diffusione, ma anche dallo stato di conservazione. Se trovate nelle tasche di un vecchio paio di calzoni una moneta tra quelle citate prima, non pensate di aver tra le mani un piccolo tesoro: i prezzi più alti vengono sborsati solo per le monete FdC, ovvero “Fior di Conio“. Si tratta di quei pezzi che non presentano alcuna imperfezione o rigatura, causata dall’utilizzo regolare quotidiano. Per mantenere una moneta in condizioni perfette va conservata accuratamente a partire dal giorno in cui è stata coniata, come avviene anche per altri oggetti da collezione, come i francobolli. Se la vostra moneta appartiene comunque a quelle ritenute rare, forse può valere qualcosa, ad esempio una moneta da 100 lire del 1055 non FdC può venire quotata tra i 40 e i 400 euro, considerando la consistenza dei graffi.
Gli euro
Anche tra gli euro troviamo delle monete rare italiane dal costo interessante; in questo caso si tratta di avvenimenti molto rari, quando per qualche motivo, in una giornata particolare, sono state prodotte delle monete con errori o con immagini non perfettamente centrate. Molto famoso è il caso della moneta italiana da un centesimo che nel retro riporta una riproduzione della Mole Antonelliana e non di Castel del Monte come doveva essere e come avviene per tutti gli alri esemplari. Nel caso siate così fortunati da trovarne una, sappiate che il suo valore può raggiungere anche i 2500 euro.