Nella serata di oggi è calato il sipario sull’attesissimo Decreto rilancio. Seppure in ritardo (si tratta di un protocollo di misure che erano attese ad Aprile), l’attesa è stata ripagata da un provvedimento che, come ha sottolineato da Conte, corrisponde a quelle che sarebbero due finanziarie
Tantissimi i temi affrontati nelle più di 500 pagine. Ecco le misure decreto rilancio
Affiancato dai ministri Gualteri, Speranza, Bellanova e Patuanelli, al Premier il compito di sintetizzare gli oltre 250 articoli, per tutta una serie di misure che spaziano dagli ammortizzatori sociali alla conferma dei bonus per Partite Iva e professionisti. Ovviamente ampio spazio riservato anche alle imprese, mai in difficoltà come in questo periodo.
Il Decreto, tra le altre cose, prevede un indennizzo per le PMI che abbiano registrato una riduzione di fatturato di almeno 1/3 ( quindi, purtroppo, della quasi totalità), ma anche una consistente riduzione delle imposte.
Ingenti anche i fondi allocati per scuola, ricerca ed Università e non meno per il consolidamento della Sanità Pubblica.
Ovviamente molti coloro che attendevano delucidazioni sul reddito di emergenza.
Cosa prevede il Decreto Rilancio
A giustificare il ritardo con il quale il Decreto ha visto la luce, Conte ha tenuto a sottolineare la complessità di un lavoro che ha impegnato diversi Ministeri e le decine di tecnici, impegnati a trovare soluzioni sui vari fronti aperti e, particolare non meno trascurabile, individuare le coperture necessarie.
Un impegno economico davvero epocale, che fa seguito agli interventi per decine di miliardi delle settimane precedenti, indispensabile, però, se si vuole concretamente provare a rilanciare l’economia nazionale.
Un testo elaborato con la partecipazione di molti, grazie ad uno spirito di collaborazione, ha sottolineato il Premier, che ha visto la fattiva collaborazione sia della Conferenza delle Regioni sia dell’ANCI.
Vediamo allora le misure del decreto rilancio.
Le misure del Decreto a sostegno dei lavoratori
Sono quasi 26 i miliardi messi a bilancio per sostenere l’universo del lavoro.
Una cifra imponente, ma che dovrà rifinanziare cassa integrazione e bonus autonomi. Misure indispensabili per le famiglie, ma non meno per le imprese e la loro necessità di mantenere l’indispensabile efficienza produttiva.
Nel corso della conferenza è stato più volte affrontato il teme dei ritardi, con la promessa da parte dell’Esecutivo di interventi più tempestivi. Sul versante della CIG(capitolo per il quale il Premier evidenzia come siano state accettate l’85% delle domande e poco meno in tema di bonus per gli autonomi) ad esempio, si prevede di demandare la liquidazione delle somme direttamente da parte dell’Inps, bypassando l’intervento delle Regioni.
Celerità che dovrebbe caratterizzare anche l’erogazione del bonus 600 euro agli autonomi, poichè:
«Arriverà subito perché andrà a chi ne ha già beneficiato».
(vuoi sapere come fare domanda per i 600 euro? Ecco la nostra guida).
Un pacchetto di misure che comprende:
- Conferma della cassa integrazione e semplificazione dell’iter per l’erogazione;
- Rinnovo del Bonus da 600 euro per i professionisti anche per il mese di Maggio. La misura prevede anche
una possibile altra mensilità da 1.000 o più euro per i soggetti più colpiti: - Emersione e stabilizzazione per i lavoratori del sommerso (settore agricolo e non solo), con una politica atta a permettere ai lavoratori extracomunitari di accedere ai permessi di soggiorno:
- Congedo parentale prorogato per altri 30 giorni per chi lavora nel settore privato
- Indennità di 600 euro per due mensilità a favore della categoria degli artisti
Gli obiettivi del Decreto rilancio per le imprese
Al fine di permettere la ripresa sul versante produttivo, 15 i milioni previsti.
Tra le misure del Decreto Rilancio, anche interventi in materia di indennizzi, ma anche lato riduzione della pressione fiscale.
In particolare gli articoli interessati prevedono:
- Interventi in materia di indennizzo, variabili da 2.000 a 40 mila euro per le PMI sino ad un fatturato pari a 5 milioni, le quali abbiano registrato una riduzione di fatturato di 1/3;
- 600 milioni stanziato per l’abrogazione delle “spese fisse” relative alle bollette elettriche;
- Per le imprese che fatturino sino a 250 milioni, è prevista la sospensione di acconto e saldo Irap, per una spesa prevista di 5 milioni.
- Una serie di interventi innovativi finalizzati alla ricapitalizzazione delle imprese di grandi dimensioni, forti di un fatturato eccedente i 250 milioni
- Misure a favore dell’edilizia, con la soppressione di Sismabonus ed Ecobonus a vantaggio del Superbonus 110%
- Abrogazione dell’imposta del TOSAP per i dehors delle imprese nella ristorazione
- Indennizzo del 60% sulle ultime 3 mensilità di canoni di locazione pagati
- Sblocco pagamenti a favore dei fornitori esterni da parte delle imprese pubbliche
Decreto rilancio: reddito d’emergenza e fondi per Sanità e Scuola
Naturalmente uno dei capitoli più attesi era quello del Reddito d’Emergenza. Preceduto da tutta una serie di anticipazioni e segreti di corridoio, finalmente il Rem assume una sua fisionomia ed un contesto di applicazione.
Naturalmente tanti i provvedimenti a favore di cittadini e settori pubblici.
In particolare occorre citare:
- Reddito d’emergenza per un importo che oscilla dalle 400 alle 800 euro, in relazione ai parametri ISEE delle famiglie. Si tratta di un contributo della durata di 2 mesi
- Proroga del bonus babysitting da 600 euro, ora spendibile anche per i centri estivi;
- Interventi per 1000 milioni in tema di strumenti di sostegno alle persone con disabilità.
- Bonus vacanza, al fine di promuovere una ripresa del settore turistico, per un importo sino a 500 euro, legato ad un ISEE inferiore alle 500 euro
Ma anche , come dicevamo, interventi in tema di Sanità e Istruzione:
- 3,25 miliari stanziati per il rafforzamento della struttura sanitaria e l’assunzione di nuovo personale. La misura prevede anche il conferimento di migliaia di borse di studio a favore di specializzandi
- 1,45 miliardi per la scuola “dell’obbligo”;
- 1,4 miliardi a sostegno di Università e ricerca;
- 16 mila nuovi posti di lavoro nel comparto scolastico. Si arriva così, tra stabilizzati e nuovi assunti, ad un totale di circa 80 mila nuove risorse;
- Un finanziamento di 50 milioni di euro a favore della Cultura.
Link utili: maggiori info sul sito del Governo, clicca qua