“Verbo” viene dal latino, “verbum”, e significa “parola” perché indica l’elemento più importante in una frase, in quanto indica un’azione o uno stato d’essere e rappresenta la sola parte del discorso che può stare da sola e costituire così una frase di senso compiuto: “coniughiamo”, da solo, rappresenta una frase che ha senso compiuto e non ha bisogno di ulteriori elementi a completamento.
Con riferimento quindi ai verbi bisogna dire che, nello studio di una lingua, rappresentano sempre uno scoglio da superare e ciò è ancor più riscontrabile nello studio della lingua italiana, dove la desinenza (=la parte finale del verbo) cambia per ogni persona e il soggetto può anche non esserci, considerato che la desinenza cambia ogni volta e che proprio da questa si può individuare comunque chi fa l’azione.
Fatta questa premessa di carattere generale, si può passare a suggerire una metodologia che serva come guida per chi vuole imparare a coniugare i verbi italiani. Dopo aver imparato come costruire un sistema solare per la scuola e come, fare un riassunto efficace, oggi è il momento di scoprire come le imparare coniugazione dei verbi.
Prima di tutto bisogna entrare nell’ordine di idee che non basta cercare di imparare la coniugazione a memoria, bisogna che chi decide di impararli si fermi a ragionare sulle forme che trova scritte o che gli vengono suggerite oralmente.
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Come imparare la coniugazione dei verbi
La lingua italiana presenta verbi regolari e irregolari e tante altre particolarità che non possono certo essere chiamate subito in causa.
E’ bene iniziare lo studio dei verbi regolari e con la precisazione che il verbo è formato da una parte iniziale = il tema o radice e da una parte finale = la desinenza. Risulta proficuo controllare bene le desinenze e cercare di fare un confronto tra loro, cogliendo le differenze nelle tre coniugazioni dei verbi con infinito in -are (prima coniugazione), -ere (seconda coniugazione) e -ire (terza coniugazione).
Successivamente vale la pena di sforzarsi per memorizzare e ricordare le desinenze delle coniugazioni, esercitandosi anche a individuare le radici di verbi differenti e a incastrarle con le desinenze. Non sfuggirà, a chi è attento e vuole fare progressi, che nella prima coniugazione le desinenze in genere hanno la “a” iniziale, nella seconda hanno la “e” e nella terza la “i”. Saranno caratteristiche che rimarranno impresse e aiuteranno nel tempo. Nel tempo sì, perché imparare a coniugare i verbi nella costruzione di una frase non sarà immediato, ma sarà frutto di pazienza e perseveranza.
Esempio per imparare la coniugazione dei verbi
Indicativo Presente
tu ami
lui ama
noi amiamo
voi amate
loro amano
Indicativo Passato prossimo
tu hai amato
lui ha amato
noi abbiamo amato
voi avete amato
loro hanno amato
Indicativo Imperfetto
tu amavi
lui amava
noi amavamo
voi amavate
loro amavano
Indicativo Trapassato prossimo
tu avevi amato
lui aveva amato
noi avevamo amato
voi avevate amato
loro avevano amato
Imparare i verbi ausiliari
Prima ancora di imparare a collegare gli ausiliari “essere” e “avere” con verbi intransitivi e transitivi, bisognerà cercare di imparare e tenere a mente le varie forme coniugate, così da essere in grado poi di collegarli opportunamente alle forme composte dei verbi.
Un ritorno continuo alle forme memorizzate aiuterà a non dimenticarle e a prendere la dimestichezza necessaria, facendo molta attenzione a non imparare forme sbagliate nella posizione dell’accento tonico, perché sarebbe molto difficile correggerle una volta assimilate in modo errato.
Ogni volta che c’è la possibilità di farlo, sarà bene esercitarsi a pronunciare prima e a scrivere poi le varie forme verbali. Lo scriverle attiverà la memoria visiva e sarà più facile progredire.
Libro consigliato: il “costo” dell’impegno personale
Svantaggi: nessuno
Vantaggi: espressione migliorata