Il carro è uno dei mezzi di trasporto più antichi della storia e le sue origini si confondono con quelle della ruota. Usato come strumento di lavoro nei campi, il carro ha un ruolo importante nel passaggio dell’uomo ad una civiltà più stanziale ed agricola.
Il carro e le sue origine
Il carro più antico, di cui si ha una datazione certa, risale al 3.000 AC, ed è stato rinvenuto in un bassorilievo dell’epoca mesopotamica. E’ un carro a ruote piene a tre settori, con un asse solidale e un perno fissato nel telaio.
Soltanto intorno al 2.000 AC iniziarono ad apparire in Persia i primi carri con le ruote a raggi (più leggere ed agili).
In Italia invece il carro venne passato dagli Etruschi ai Romani, che lo utilizzarono anche a due ruote nei circhi, con le competizioni delle bighe. Queste erano trainate dai cavalli, leggere, velocissime e dalla decorazioni sfarzose.
Il gusto dell’aspetto estetico venne invece abbandonato nel Medio Evo, dove si sviluppò soprattutto l’uso di grossi carri campagnoli, adibiti esclusivamente al lavoro agricolo e al trasporto di cose e persone.
Con l’evoluzione della struttura del carro c’è stata una conseguente evoluzione della conduzione e della guida. Se all’inizio era sufficiente legare gli animali da trazione (generalmente buoi) alla struttura del carro, con il tempo si sono costruiti sistemi sempre più elaborati per aumentare la velocità, la solidità del carro e la facilità della guida.
Oggi, anche se il carro è stato sostituito da macchine agricole ben più sofisticate ed efficienti, è ancora possibile trovare nelle campagne degli esemplari tuttora funzionanti. La loro guida richiede, però, alcune accortezze e un po’ di esperienza.

Come guidare un carro di buoi
Innanzitutto i buoi hanno bisogno di un certo periodo di addestramento, soprattutto alcune razze piuttosto che altre. I migliori possono essere considerati quelli di razza chianina, forti, mansueti ed ubbidienti. Ma anche quelli di razza marchigiana, molto muscolosi, si prestano bene al traino del carro.
La guida può essere da seduto o in piedi (nelle tipologie toscane degli anni ’30), in base alla struttura del telaio. Con una mano è necessario reggere le corde che fungono da briglia, attaccate al giogo dei buoi o più spesso direttamente agli anelli sul muso. Con l’altra mano si governa la martinicca, in modo da essere pronti ad azionare il freno del carro, quando necessario. Nelle svolte è sempre bene anticipare la trazione agli animali, che hanno tempi di risposta lenti. ,
La velocità, invece, può essere mantenuta costante semplicemente applicando la stessa tensione alle corde; se i buoi sentono le briglie allentarsi tenderanno a fermarsi.
Vantaggi: costi ridotti e capacità di movimento anche su terreni agricoli.
Svantaggi: estrema lentezza, difficoltà nella conduzione su strade asfaltate, necessità di accudire in maniera professionale agli animali impiegati.
Prezzo: il prezzo di un carro varia in base allo stato di conservazione, alla sua particolarità, ma soprattutto dallo stato delle decorazioni (se presenti). Si può partire da poche centinaia di euro per un carro da restaurare fino ad arrivare ai 7/8 mila euro per un modello tipo “biroccio” decorato e in ottime condizioni.