Come si realizza un frutteto? La prima cosa da mettere in evidenza è che si tratta di un compito che presuppone da una parte un impegno notevole e dall’altra parte un’ottima conoscenza dei cicli della natura. Ciò detto, bisogna prendere in considerazione innanzitutto lo spazio di cui si può disporre. Le piante, naturalmente, crescono, e nella loro crescita necessitano di uno spazio vitale sufficiente a consentire loro il massimo del rigoglio: in caso contrario, andranno a soffocarsi, l’una contro l’altra, e di conseguenza il frutteto sarà compromesso. Per prima cosa acquistiamo un albero con almeno tre anni di vita: quelli in vaso sono perfetti. L’importante, però, è fare attenzione che il vaso abbia un diametro di almeno trenta centimetri. in caso contrario, c’è il rischio che l’apparato radicale della pianta risulti già atrofizzato. A meno che non si sia in una zona montana, il trapianto può avvenire in ogni periodo dell’anno. Naturalmente sarà preferibile evitare i momenti successivi alle piogge torrenziali così come le ghiacciate, per evitare un terreno eccessivamente bagnato. Nel caso in cui si prediligano piante con radice nuda, bisogna aspettare la metà di marzo o l’autunno. Gli alberi da frutto devono essere bagnati con una certa frequenza nel primo periodo, o moriranno. La fossa in cui mettere le piante deve essere molto capiente, con uno scasso di almeno un metro cubo. La buca non è per il presente, ma il futuro, e negli anni che verranno sarà benefica per gli alberi. Quando si trapiantano gli alberi da frutto bisogna anche migliorare la qualità del terreno e concimare. Sul fondo è importante posizionare uno strato di sassi, che agevoli lo scorrere dell’acqua. Quindi metteremo torba, un po’ di sabbia a del terriccio. Per quanto riguarda il concime, il tradizionale stallatico andrà bene: dovrà essere versata una quantità ridotta sul dono, e aggiungerne sui lati a mano a mano che la buca viene riempita. Dopodichè, negli anni successivi sarà indispensabile adottare interventi di potatura, la cui qualità varierà a seconda dell’ubicazione e della specie degli alberi. Alla potatura bisogna aggiungere anche trattamenti finalizzati a proteggere le piante dagli attacchi di funghi e afidi. Per i prodotti da usare sarà opportuno chiedere consiglio in centri specializzati. Ovviamente sarà da prediligere un trattamento biologico, visto che con tutta probabilità i frutti saranno destinati all’alimentazione. E veniamo alla durata della vita delle piante. Essa dipende dalle cure e dall’adattamento nell’habitat. In generale, comunque, si può notare come il melo sia il più longevo, potendo durare anche mezzo secolo, mentre alberi come ciliegi, peschi e susini difficilmente arrivano ai vent’anni di età. Concludiamo precisando che la scelta del tipo di frutta che si desidera coltivare può risultare difficile, soprattutto nel caso in cui gli alberi siano pochi. In generale, comunque, gli alberi che danno più soddisfazione sono susini, peri e meli. Chi vuole sperimentare, invece, potrà ricorrere agli alberi da frutta nani, oppure a incroci particolari, come per esempio le biricoccole, incrocio gustoso tra albicocche e prugne.
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