La Mimosa, diventato il simbolo della Giornata internazionale della donna (chiamata anche festa della donna), è il fiore di un albero la cui germogliazione ha inizio con i primi tepori stagionali.
Il fiore della mimosa è molto delicato, composto da granuli di polline color giallo intenso ed emana per giorni un gradevole profumo. Tuttavia la vita di questo fiore non è molto longeva, un metodo per conservarlo nel tempo è procedere alla sua essiccazione, che può avvenire in due diversi modi.
Vediamo come procedere in modo da conservare il ricordo di un dono prezioso.
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Come fare essiccare la mimosa
Il primo metodo per far essiccare la mimosa, regalata dopo la giornata internazionale della festa della donna, quello più elementare, consiste nello schiacciamento del fiore.
Si procede prendendo un solo mazzolino di mimose che va compresso tra le pagine di un libro fino a raggiungere la sua completa essiccazione.
Il buio, l’assenza dell’aria e la forza di compressione contribuiscono a seccare il fiore, per non danneggiare le pagine del libro si consiglia di porre tra queste ed il fiore della carta assorbente.
Il processo di essiccazione mediamente si aggira sui 15 – 20 giorni, periodo in cui il fiore non deve essere sottoposto a spostamenti e tanto meno entrare in contatto con sorgenti luminose.
Il secondo metodo, un po’ più laborioso, ma che permette di mantenere la forma naturale della mimosa, è per sospensione.
Con questa tecnica si possono essiccare notevoli quantità di fiori nello stesso momento creando composizioni di notevoli dimensioni.
Si forma il mazzo di mimose stando bene attenti che i fiori non siano danneggiati, successivamente si puliscono dalle foglie e si recide il gambo andando a creare una composizione giocando sulle altezze degli steli, facendo in questo modo apparire il mazzo più voluminoso, anche se è da considerare che la forma del mazzo ha valore puramente estetico e non influisce nell’essiccazione.
Dopo aver creato il mazzo di mimose, occorre legare i gambi dei fiori con dello spago facendolo girare più volte intorno ad essi. Il legaccio deve essere ben stretto senza però danneggiare gli steli.
A questo punto bisogna scegliere un ambiente asciutto e buio dove poter appendere a testa in giù il mazzo di mimose. Il luogo ideale sarebbe una soffitta, ma se si vive in appartamento può andar bene anche il ripostiglio oppure l’interno di un armadio, l’unica accortezza che bisogna avere è, che il mazzo di mimose, appese a testa in giù, rilasciano una certa quantità di polline.
Può essere appeso direttamente così oppure è possibile avvolgerlo in un film trasparente come quello usato dai fiorai. Questa operazione non comporta alterazioni nel processo di essiccazione del fiore, ma è una scelta legata più alla futura conservazione.
Il periodo di essiccazione varia a seconda delle dimensioni del mazzo, ma mediamente si calcola un mese di tempo, periodo in cui può essere visionato e arieggiato, ma senza rimuoverlo, finché non lo si vede completamente secco.
A questo punto è possibile disporlo in un vaso, o utilizzato per creare degli addobbi, la fantasia non ha limite.