Come ogni anno si profila lo spettro dell’imposta dei rifiuti, anche se, periodicamente, la stessa si presenta sotto nuove denominazioni.
Vediamo di cosa si tratta e come calcolarla.
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Tari: quanto costa la nuova tassa dei rifiuti
Con la Legge di Stabilità 2014, è stata introdotta la Tari, una nuova tassa che copre i costi di trasporto, raccolta, smaltimento e recupero dei rifiuti urbani e assimilati, sostituendosi alle vecchie imposte TARES e TARSU.
Il pagamento della TARI spetta a chiunque sia in possesso, a qualsiasi titol, di immobili o aree scoperte che possano produrre rifiuti urbani. La legge considera solo la propensione a produrre rifiuti e non individua come discriminante l’utilizzo o meno del servizio di raccolta o smaltimento dei rifiuti.
Calcolo della Tari
La Tari viene calcolata in base ai giorni e commisurata ad anno solare; le tariffe vengono determinate seguendo il cosiddetto metodo normalizzato. Questo metodo prevede la tassazione in base al numero degli occupanti e alla superficie dell’area quando si tratta di utenze domestiche, mentre per le utenze non domestiche il calcolo viene rilevato solo sulla superficie.
La tassa sui rifiuti è composta da una quota fissa che comprende i costi sostenuti per l’erogazione del servizio di raccolta/smaltimento e da una quota variabile corrispondente alla quantità di rifiuti conferiti. Il calcolo della quota fissa si effettua moltiplicando i metri quadrati dell’immobile per il numero degli occupanti. Ad esempio, il calcolo della quota fissa della TARI, per un appartamento di 80 mq occupato da 4 individui sarà di € 1,4335 (costo approssimativo per 4 componenti) x 80 mq, il risultato sarà di 114,68 €, alla quota fissa si deve aggiungere la quota variabile stabilita in base al volume minimo obbligatorio di rifiuti conferiti.
I casi di esenzione per la TARI
Vi sono alcuni casi in cui è possibile chiedere al proprio Comune di appartenenza l’esenzione per il pagamento della Tari. I casi sono stati elencati per legge e si applicano agli immobili inagibili, che non hanno utenze domestiche (rete fognaria, luce, gas, acqua), ai locali e alle aree condominiali che non sono utilizzate in via esclusiva, ai terrazzi e ai sottotetti.
Alcuni Comuni prevedono anche altre particolari esenzioni o riduzioni (abitazioni occupate da un solo individuo, immobili di soggetti che risiedono per oltre 6 mesi all’estero, ecc.), ma per conoscerle precisamente è necessario visionare i singoli regolamenti comunali.