Il dipartimento delle finanze con la risoluzione finale del 2 dicembre, ha dato risposta alle voci che chiedevano chiarezza riguardo al pagamento della Tares (Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi). Si tratta di una tassa sui rifiuti, la cui disciplina è contenuta nell’articolo 14 del Decreto Legge conosciuto con il nome di “SalvaItalia”, emanato dal governo Monti nel dicembre del 2011 e convertito, con alcune modifiche, in legge ordinaria il 22 dicembre dello stesso anno, che deve necessariamente essere versata da tutti coloro che occupino o siano in possesso di locali o aree all’aperto indipendentemente dall’uso che se ne faccia. Rimangono esclusi i locali che non possono fisicamente produrre rifiuti, come le aree “accessorie” o “pertinenziali” agli immobili privati o alle aree condominiali.
Il calcolo della rata è basato sulla superficie dell’immobile di riferimento in termini di metri quadri, numero dei residenti all’interno del locale, la stima della produzione media dei rifiuti e come obiettivo si prefigge la totale copertura economica del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti a carico del comune. All’importo così ottenuto, come per la precedente tassa sui rifiuti TARSU o TIA, viene aggiunta un’ulteriore quota per i servizi indivisibili pari a € 0,30 per metro quadro relativo all’abitazione, che potrà però essere portata fino a €0,40 dai comuni che lo riterranno necessario.
L’imposta, che sarà modificata l’anno prossimo dalla Tari, deve essere pagata da tutti i cittadini entro il 16 dicembre, data di scadenza ufficiale. Purtroppo non è stata data la possibilità ai comuni di scegliere di posticipare il saldo al 2014, ipotesi che era stata invece valutata nella precedente risoluzione.
Il versamento non potrà essere effettuato tramite addebito su conto corrente bancario o postale, né con le altre modalità come carta di credito o debito, ricevitorie Lottomatica e Sisal. Dal proprio comune di residenza sarà inviato al domicilio del contribuente il modello unico prestampato F24 che potrà essere presentato allo sportello della proprio banca, ma anche presso gli uffici postali. Alcune banche hanno predisposto per i propri clienti, attraverso lo strumento dell'”home banking”, la possibilità di pagare l’F24 online. Bisognerà però prestare attenzione poiché sarà necessario effettuare importanti integrazioni al modello F24 prima di provvedere al versamento dell’imposta, aggiungendo informazioni quali i dettagli sulla data di nascita, sesso, comune di nascita e provincia del cittadino che andrà ad effettuare il pagamento.
Per quanto riguarda gli immobili di coloro la cui residenza si dovesse trovare momentaneamente o in maniera permanente all’estero, sarà loro personale cura contattare gli uffici del comune presso cui l’immobile è ubicato per informarsi riguardo al versamento da corrispondere.