Lo shock anafilattico potrebbe essere la causa di situazioni ben più gravi, e una persona potrebbe addirittura rischiare la propria vita nel momento in cui tale situazione si manifesta.
Ecco come riconoscere tale problema e cosa fare e non fare in questa situazione.
Come riconoscere lo shock anafilattico
Lo shock anafilattico si manifesta nel momento in cui una persona entra a contatto con una sostanza alla quale è allergica.
Ad esempio, se una persona è allergica agli arachidi, e mangia una barretta contenente tale elemento, potrebbe entrare in uno stato di shock anafilattico.
Stesso discorso se una persona, allergica alle punture di vespa, viene punta da questo insetto.
I sintomi sono differenti, e solitamente una persona tende ad avere sudorazione aumentata, prurito, sensazione di soffocamento.
Nei casi più gravi la pelle diventa blu e i battiti cardiaci aumentano di parecchio.
Come comportarsi in questa situazione
Quando una persona entra nello stato di shock anafilattico, come prima cosa bisogna allertare il prima possibile i soccorsi: in questo modo si eviteranno situazioni gravi, e soprattutto di complicare ulteriormente la situazione.
In attesa dei soccorsi, bisogna come prima cosa far stendere la persona in posizione supina, ovvero con la pancia all’aria, e le gambe devono essere rialzate di almeno trenta centimetri. Meglio se la testa sia poggiata da un lato.
Questa posizione agevola la corretta respirazione della persona, che quindi non proverà la fastidiosa sensazione di soffocare.
Inoltre, è bene anche cercare di tranquillizzare che si trova in questa situazione, in maniera tale che si rilassi e non peggiori la situazione.
I casi più gravi
Nei casi più gravi, generalmente bisogna somministrare adrenalina a chi si trova nello stato di shock anafilattico.
Si tratta di farmaci salvavita che permettono al corpo di chi si trova in questa situazione di funzionare in maniera corretta.
Allo stesso tempo, questi sono in grado di evitare la perdita di liquidi e la compressione dei vasi sanguigni della persona che sta poco bene.
Si possono poi somministrare altri farmaci in base alle sensazioni che prova chi entra nello stato di shock anafilattico, anche se questo compito spetta ai soccorritori.
Cosa evitare di fare
Ci sono anche una serie di comportamenti che bisogna evitare quando una persona entra nello stato di shock anafilattico, ad esempio quella di procedere nel mettere cuscini o rialzi sotto la testa di chi sta male.
Questo poiché la respirazione potrebbe essere ulteriormente ridotta, e si rischierebbe di aumentare la sensazione di soffocamento.
In questo caso bisogna anche evitare di far bere, mangiare o dare farmaci a chi sente la sensazione di soffocamento, dato che le vie respiratorie potrebbero venire intasate da tali elementi.
Se ci sono traumi agli arti o alla testa, la posizione supina deve essere evitata.
Nel caso in cui una persona sia stata punta da un insetto, non bisogna estrarre il pungiglione, poiché procedendo in questo modo il pungiglione rilascerà ulteriore veleno.
Al contrario, bisogna raschiarlo e intervenire immediatamente in questo modo, dato che si blocca la fuoriuscita del veleno stesso.