Sappiamo benissimo che dal 4 Maggio è iniziata la fase 2 della lotta contro il Coronavirus. Questa prevede un parziale ritorno alla normalità, iniziando a consentire alcuni spostamenti, sempre accompagnati dalla necessaria autocertificazione, e la riapertura di alcune attività lavorative.
Nonostante ciò sono ancora in vigore la maggior parte delle norme comportamentali atte a ridurre i contagi. Stiamo quindi parlando della necessità di mantenere una distanza di un metro dagli altri, dall’evitare la formazione di gruppi di persone di numero superiore a 2 individui e del costante utilizzo di mascherine apposite.
Quest’ultimo elemento è davvero importante, le mascherine sono la barriera principale che si frappone tra il virus e le nostre vie respiratorie, è ciò che ci permette di evitare di essere infettati e di difendere gli altri da noi stessi.
Il tutto a patto di sapere come utilizzare correttamente le mascherine.
( vuoi avere maggiori informazioni sulle autocertificazioni. Leggi la nostra guida).
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Come usare le mascherine
Sembrano oggetti banali, che possono facilmente essere indossati ed utilizzati, in realtà per assicurarsi che abbiano una grande efficacia sarà necessario seguire alcuni procedimenti specifici atti a preservarne tutte le funzioni che potrebbero essere compromesse nel caso si commettano errori grossolani.
Come detto l’utilizzo di una mascherina è importantissimo. Fondamentale, ma non vuol dire che basti solo questo per proteggersi adeguatamente. E comunque, vanno utilizzate correttamente,
L’ISS, infatti, fornisce disposizioni anche in merito al loro utilizzo: non bisogna toccarle ovviamente con le mani sporche, ne riporle in tasca o appoggiarle sui mobili.
È essenziale, infatti, accompagnarne il corretto utilizzo con un’igiene delle mani particolarmente attenta, ogni qualvolta tornate a casa, dopo essere stati all’esterno, lavatele con cura e cercate di non toccare mai occhi, bocca e naso.
(come lavarsi le mani efficacemente. La guida del Ministero).
Le tipologie di mascherina
Prima di spiegarne il corretto utilizzo è importante specificare che esistono diverse tipologie di mascherine, ognuna delle quali svolge una funzione leggermente diversa.
L’Istituto Superiore della Sanità, però, nel corso di queste settimane ha evidenziato come rappresentano una “misura complementare” per il contenimento della trasmissione del virus, ma che deve necessariamente accompagnarsi al distanziamento fisico previsto, alle norme per l’igiene delle mani e alle raccomandazioni scrupolose di non toccarsi il volto.
Quelle che vediamo utilizzare in giro per strada, sono le cosiddette mascherine di comunità, ossia:
mascherine monouso o mascherine lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire un’adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso
Queste non vanno confuse con le mascherine chirurgiche che, al contrario, sono concepite per essere utilizzate in contesti sanitari e presentano comunque una certificazione, relativa alla loro capacità di filtraggio.
Le mascherine di comunità, così come indicato espressamente dall’articolo 16 comma 2 del DL del 17 marzo 2020, al contrario non sono soggette ad alcuna certificazioni. Le mascherine che utilizziamo comunemente, non sono considerate dispositivi medici, ne dispositivi di protezione individuale. Sono considerate unicamente un mezzo comunque utile a ridurre la circolazione del virus.
Le mascherine senza alcun filtro, per intenderci, non conferiscono un grandissimo grado di difesa dall’aria che respiriamo. Il loro scopo è prevalentemente quello di proteggere gli altri da noi, è per questo che l’utilizzo è un atto di rispetto nei confronti della comunità.
Le norme prevedono che anche i bambini, da 6 anni in poi, debbano indossare la mascherina. Naturalmente in questo caso, ci deve essere attenzione alla loro forma, evitando di utilizzare mascherine dalle dimensioni eccessive o comunque scomode per loro.
Le mascherine FFP2 e FFP3 sono quelle dotate di filtro e possono proteggerci da attacchi esterni, le FFP2 hanno un grado di filtraggio inferiore alle FFP3, ma sono comunque riconosciute come idonee contro il coronavirus.
Come usare una mascherina
Prima di utilizzarla, lavate accuratamente le mani con il sapone, il lavaggio deve durare almeno 40 secondi. Fatto questo potrete prendere la mascherina, facendo attenzione a sollevarla. Per indossarla, dovrete prenderla dagli elastici.
Inutile sottolineare come l”eventuale contatto con la parte che poi va contatto con le vie respiratorie potrebbe comprometterne il funzionamento e vanificarne l’utilizzo.
Dunque, facendo attenzione a prenderla per gli elastici portate questi ultimi attorno alle orecchie. Non meno importante, assicurarsi che la mascherina sia quindi ben salda. Fate in modo di posizionarla, andando a coprire sia la bocca che il naso. È facile trovare in giro persone che lasciano il naso scoperto, in questo modo la mascherina serve semplicemente a rendersi ridicoli.
Nel momento in cui questa deve venire rimossa assicuratevi, ancora una volta, di andare a manovrarla prendendola dagli elastici,- Se la mascherina è usa e getta dovete disfarvene e in seguito lavarvi accuratamente le mani. Se è riutilizzabile, potete lavarla a 60 gradi con un comune detersivo.
Come smaltire le mascherine
Qualora si tratti di una mascherina monouso, sarà sufficiente smaltirla con i rifiuti indifferenziati;.
Diverso il caso si tratti di una mascherina riutilizzabile. In questo caso, al contrario, occorre metterla in una busta e osservare le regole per il suo riutilizzo dopo apposito lavaggio. “
Link utili: maggiori raccomandazioni sul sito istituzionale dell’Istituto Superiore di Sanità, vai qua