Nonostante si richiami ad una placida balena, il Blue Whale rappresenta una delle maggiori minacce alla serenità dei genitori nell’anno 2017.
Più di 150 le vittime in Russia, colpevole il “gioco” online che adesca giovani su Internet e, facendo leva su paure e disagi, spinge molti di essi, dopo 50 fatidiche e autolesionistiche prove e sotto la guida di un (folle) curatore, al suicidio.
Ecco cosa sapere relativamentre alla follia russa e come comportarsi con i propri figli.
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Cos’è e come proteggere i nostri ragazzi da Blue Whale
Il “Blue Whale Challenge” è un fenomeno di internet emerso intorno al 2016, caratterizzato da una serie di compiti pericolosi che talvolta culminano in incitamenti al suicidio. Originatosi presumibilmente in Russia, è ampiamente riportato come una “sfida” online che mira a manipolare i partecipanti, soprattutto adolescenti, attraverso 50 compiti, con l’ultimo che dovrebbe suggerire comportamenti di autolesionismo, quando non invitare al suicidio. È importante sottolineare che molte delle storie circolanti online sul Blue Whale Challenge probabilmente potrebbero essere state esagerate o non completamente verificate, ma di certo una serie di drammatici eventi sono avvenuti realmente. Situazioni che hanno portato i media a sollevare preoccupazioni legittime riguardo alla sicurezza dei giovani online.
Per proteggere i ragazzi da minacce come il Blue Whale Challenge e altri comportamenti pericolosi in rete, è fondamentale adottare un approccio proattivo che includa:
- Comunicazione aperta: Mantieni linee di comunicazione aperte con i tuoi figli riguardo alla loro vita online. Incoraggiali a condividere le loro esperienze e le cose che incontrano su internet.
- Educazione digitale: Insegna ai ragazzi l’importanza della sicurezza online, compresa la gestione della privacy, il riconoscimento delle truffe e l’importanza di non accettare sfide pericolose o interagire con sconosciuti online.
- Monitoraggio e supervisione: Senza violare la loro privacy, è utile monitorare l’uso di internet dei ragazzi per assicurarsi che non stiano accedendo a contenuti dannosi. Utilizza strumenti di controllo parentale con giudizio, spiegando che il tuo obiettivo è la loro sicurezza.
- Supporto emotivo e psicologico: Assicurati che i ragazzi sappiano che possono rivolgersi a te o ad altri adulti di fiducia quando si sentono turbati, minacciati o depressi a causa di qualcosa che hanno visto o sperimentato online.
- Incoraggiare la critica verso ciò che trovano online: Insegna ai ragazzi a mettere in discussione la veridicità e le intenzioni dietro ai contenuti che trovano online, specialmente se questi contenuti li spingono a compiere azioni pericolose.
- Insegnare l’importanza di segnalare: Incoraggia i giovani a segnalare contenuti o comportamenti pericolosi incontrati online ai genitori, agli insegnanti o alle autorità competenti.
- Rafforzare l’autostima: Aiuta i ragazzi a sviluppare una sana autostima e resilienza emotiva, in modo che siano meno suscettibili alle pressioni esterne e più propensi a respingere sfide pericolose o manipolative.
- Collaborare con la scuola e la comunità: Collabora con le scuole e le comunità per promuovere la consapevolezza e l’educazione sulla sicurezza online tra i giovani.
Affrontare sfide come il Blue Whale richiede un impegno collettivo da parte di genitori, educatori e comunità per creare un ambiente online più sicuro per i giovani e per educarli a navigare in internet in modo critico e consapevole.
Mostrare interesse per la vita dei figli
Nonostante questa nuova tendenza on line appaia assolutamente assurda, e non meno le tante prove che lo compongono e includono sveglie mattutine, tagli e autopunizioni di diversa natura, visioni di film horror sino al proprio suicidio, la Blue Whale ha visto anche in Italia cadere nella sua rete non pochi ragazzi.
Nel vuoto valoriale di questi anni, infatti, non sono pochi gli adolescenti che, privati di veri rapporti familiari e modelli positivi, sono in balia di loro stessi e di un incontro con una realtà non gratificante quanto le proprie aspettative, tanto da essere mossi da pulsioni autodistruttive, valutando la stessa ipotesi della morte.
In questo clima di disagio giovanile, non stupisca quindi che trovi terreno fertile una macabra moda che, alimentata dalla follia di squilibrati inclini a favorire il dolore altrui, preveda prove via via più umilianti e dannose, sino all’epilogo più tragico
Un elemento fondamentale e che può fare la differenza per evitare che i propri figli vengano a contatto col Blue Whale è quello di mostrare interesse per ciò che fanno.
Ecco perché sarebbe bene, per quanto difficile, considerare di monitorare con attenzione anche le relazioni social dei propri figli. Questo perché l’universo virtuale rappresenta uno scenario in cui i nostri figli, talvolta, si muovono in maniera scomposta tra identità fittizie e incontri poco raccomandabili.
Primo consiglio, quindi, divenire genitori consapevoli anzichè genitori spaventati, ossia in grado di accompagnare, soprattutto quando pre-adolescenti, i propri figli nella dimensione online.
Una raccomandazione, naturalmente, valida pur senza Blue Whale, anche perchè al di là delle tante bufale che ruotano attorno a questo fenomeno, se un genitore non si accorgesse se un ragazzo si sveglia alle 4.20 di mattina, non dice una sola parola per un intero giorno (28° prova) o indichi “#i_am_whale” sul proprio profilo, allora il problema esisterebbe a prescndere di tendenze on line o meno.
Altri consigli utili per genitori contro il Blue Whale
Un dettaglio non da poco riguarda quelli che sono i comandi iniziali del Blue Whale che ad un genitore permetterebbero di capire cosa sta facendo il figlio.
Infatti nel momento in cui si entra in questo gioco pericoloso, come dicevamo, è richiesto di svegliarsi alle 4 di mattina, guardare film horror, fare dei tagli sul corpo e così via. Tutte cose clamorose e che un genitore difficilmente non riuscirebbe a percepire da parte del proprio figlio. Ecco perché diventa utile considerare la possibilità di essere costantemente al passo con la vita dei figli.
Il tutto senza mostrarsi mai spaventati: far percepire la paura al proprio figlio potrebbe incutere una sensazione strana che di certo non farebbe bene. Il Blue Whale, in poche parole, può essere tenuto lontano con qualche semplice attenzione.