Mancano pochissimi giorni a Natale (vuoi fare un regalo originale e fai da te, leggi la guida) e, per dargli un sapore migliore, potete mettervi ai fornelli e preparare un dolce che proviene direttamente dalla cucina siciliana: questo il Buccellato Cucciddato, ottimo dolce che per queste feste risulta essere veramente perfetto.
Come vedremo più approfonditamente sotto, la sua origine è oscura quanto affascinante, anche se di norma parlando del Buccellato si fa riferimento alla Sicilia, regione dove questo dolce troneggia fiero un po’ su tutte le tavole in occasione del Santo Natale.
Se vuoi conoscerne la storia leggi sotto, se, al contrario, sei interessato solo alla ricetta tradizionale del Buccellato siciliano, vai al paragrafo successivo.
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Origine e storia del Buccellato
La sua origine si perde nella notte dei tempi, rendendo difficile una sua datazione certa. Certa è la sua etimologia, derivando dal termine latino “buccellatum” ossia, pane smozzicato, ridotto in bocconi, piccoli tozzi, appunto buccelli.
Sempre interessante, rimanendo nell’ambito etimologico, scoprire come la tromba con forma ricurva utilizzata dai Legionari romani, venisse chiamata appunto “buccina” , forma rotonda con la quale si indicavano le forme di pane a ciambella che gli Imperatori facevano in alcune occasioni distribuire al popolo e chi si occupava di questa distribuzione si chiamava appunto “buccellaro”, da cui deriverà “buccellato”.
Origine romana, anche se alcuni studiosi, considerando l’utilizzo nel ripieno di scorze di agrumi, cedri e zucche, ci vedono evidenti richiami allo strudel (qui la guida per fare lo strudel), piatto tipico della tradizione gastronomica dei popoli nordici, come molti, ancora, credono sia eredità, o comunque abbia subito una vistosa rielaborazione, durante il periodo arabo-normanno.
Non sorprenda, comunque, che il primo riferimento letterario conosciuto di questa tipicità, però, lo colloca in Toscana, a Lucca nel 1485. “Buccellatus”, infatti era una sorte di pane dolce, che era consuetudine per i vassalli realizzare, per farne dono al Feudatario. Il primo documento, in cui se ne fa menzione, “Delle famiglie nobili napoletane”è appunto quello ad opera di Scipione Ammirato, che ne fornisce la seguente descrizione:
Nella patria mia e nei luoghi vicini a lei, chiamasi buccellati sorta di pane (…) in modo d’una ruota attorno ed aperto nel mezzo per sembrare un cerchio
In seguito ne troviamo addirittura tassata la produzione, nel 1578, per rimpinguare le, già allora esangui, classi erariali, mentre in molte zone d’italia è tradizione farne dono ai figliocci da parte di padrini e madrine, in occasione di Comunioni e Cresime.
In Italia, quindi, seppure in forme lievemente diverse e con ricette adattate alla singola realtà territoriale, lo vediamo preparato in diverse regioni: sotto Natale in Sicilia, la ricetta di cui parleremo noi, ma anche per alcune ricorrenze in Calabria, ma anche il nord-ovest lo vede protagonista con il nome di Bussolani in Veneto, realizzato al profumo di grappa, conosciuto come Bussiarei nelle terre emiliane e con il nome di Perseghin in Friuli.
Come fare il Buccellato Cucciddato: ricetta classica
Gli ingredienti per il dolce
Ingredienti
- 1 kg. farina
- trecento grammi di zucchero
- trecento grammi di burro
- quattro uova
- quattrocento grammi di fichi (vuoi fare una torta di fichi, ecco la guida) secchi
- cento grammi di pistacchi,
- una ventina di ciliegie e marmellata d’arancia
- buccia della stessa arancia
- cento grammi di uva sultanina
- un decilitro di latte
- duecento grammi di gherigli di noce
- cento grammi di cioccolato fondente
- qualche chiodo di garofano
- duecento grammi di zuccata, preferibilmente a dadini
- bicchiere di Marsala
La prima fase
La preparazione di questo dolce inizia con la preparazione della sua pasta: dovrete impastare assieme la farina con lo zucchero ed il burro, e qualora la possediate, anche ammoniaca per dolci.
Aggiungete a questi ingredienti un bicchiere di latte tiepido.
Impastate con energia e aggiungete tre uova intere: quando ottenete una palla omogenea, mettetela in frigo, avvolta nella pellicola, e fatela riposare per mezz’ora.
Dalla pasta al ripieno
Passate poi alla preparazione del ripieno: dovete tagliare tutti gli ingredienti, tranne marmellata, frutta candita, cioccolata e ciliegie, e metterle a cuocere in un pentolino per circa quindici minuti, accompagnate dal Marsala.
Dovete mescolare per bene questi ingredienti, in maniera tale che i sapori si mischino perfettamente: quando sono ancora caldi, versateli in una ciotola e aggiungete la marmellata e la cioccolata sciolta.
Pasta e ripieno assieme
Ora dovete semplicemente togliere la (ricetta per la pasta da zucchero) dal frigo, e lasciarla scaldare per qualche minuto: successivamente, lavoratela e appiattitela con un mattarello, facendola diventare una sfoglia rettangolare dallo spessore non inferiore al centimetro.
Versate il ripieno preparato prima nella sfoglia, lasciando ovviamente qualche centimetro dal bordo, e arrotolatela su sé stessa: fatele delle piccole incisioni nella parte superiore, utilizzando un coltello.
Ora dovrete porla in una teglia da forno e farla cuocere, per circa tre quarti d’ora, a cento ottanta gradi.
Bagnate il dolce con la marmellata, e ricopritelo di pistacchi, e procedete per altri quindici minuti con la cottura.
Infine, quando il dolce è ben cotto, dovete semplicemente condirlo con la frutta candita e con le ciliegie, che devono prima essere lavate.
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