Il fatto di essere affetto da una qualche disabilità, naturalmente, non corrisponde all’ impossibilità di poter condurre un autoveicolo, anche se, talvolta, l’ottenimento della relativa patente, prevede un iter differente.
Anche l’avere l’invalidità totale, come premettevamo, consente di poter disporre del diritto ad avere la cosiddetta “patente speciale” riservata alla categoria dei disabili. L’ottenimento della stessa, però, è vincolato al parere della Commissione medica locale, la quale è preposta al rilascio del necessario certificato di idoneità alla guida. Questa commissione ha il compito di esaminare attentamente lo stato di salute del candidato, valutando la natura e il grado delle sue limitazioni fisiche o sensoriali.
Sempre la medesima Commissione, inoltre, indica le modifiche da apportare eventualmente al veicolo.
Queste commissioni sono distribuite in modo capillare sul territorio nazionale, con ogni provincia che ne dispone una propria. Ovviamente nelle grandi metropolo, dove la domanda è più elevata, esistono più commissioni, generalmente collegate alle unità sanitarie locali . In circostanze particolari e giustificate, è possibile richiedere di svolgere la visita presso una commissione situata in un’altra area rispetto a quella di residenza.
Le commissioni medico-legali sono così strutturate:
- Un medico legale dell’Azienda Sanitaria Locale (ASL) che funge da presidente della commissione.
- Due medici di medicina generale.
- In casi specifici, come per le valutazioni riguardanti le patenti speciali, si aggiunge un medico esperto in servizi territoriali di riabilitazione.
- Un ingegnere appartenente alla Motorizzazione civile, che può essere affiancato da altri esperti nel campo della motorizzazione.
Questo team multidisciplinare assicura che tutte le valutazioni siano effettuate in modo completo e accurato, garantendo che i candidati alla patente siano effettivamente in grado di guidare in sicurezza, rispettando le normative vigenti.
Cosa occorre fare per il rilascio della patente per disabili
Innanzitutto occorre interfacciarsi all’Asl e prenotare la visita con la Commissione. Per avviare il processo di ottenimento delle patenti speciali, è necessario presentare alla commissione medica un certificato medico valido e un documento di identità. Inoltre, nel caso in cui la persona con disabilità avesse già una patente standard, deve essere fornita anche una copia di questa. Il processo per conseguire l’attestato di guida, però, non è così semplice, ragion per cui l’ottimale sarebbe il farsi seguire da un’agenzia di pratiche d’auto, quando non da un’associazione di disabili.
Ad esempio, da questo punto di vista, un riferimento è quello di Superabile.it, qui il sito, contattabile anche al numero verde 800810810.
È permesso, se lo si desidera, portare con sé un medico di fiducia durante la visita, a proprio carico, per assistenza o supporto. Inoltre esiste anche la possibilità di presentare documentazione clinica aggiuntiva da parte di specialisti o del proprio servizio di riabilitazione. È importante sottolineare come la commissione medica non abbia l’autorità di negare l’idoneità basandosi esclusivamente sulle proprie valutazioni. Nel caso in cui non si arrivi a un consenso unanime al termine dell’esame, è previsto di default l’obbligo di svolgere un test pratico di guida. Questa prova viene effettuata su un veicolo adeguatamente modificato per le esigenze specifiche del candidato, che può includere adattamenti come modifiche all’acceleratore, freno, volante o cambio, o l’installazione di rampe per facilitare l’accesso con una sedia a rotelle.
Nel caso in cui la persona con disabilità sia giudicata idonea a guidare, la certificazione emessa dalla commissione medica ha una validità temporale di 90 giorni, durante i quali il candidato può procedere con le ulteriori fasi per il rilascio della patente speciale.
Importante sottolineare, comunque, come anche chi possiede della patente speciale, in seguito ad una legge del 2015 che ha posto fine ad un divieto contenuto nel vecchio codice stradale, abbia la possibilità di trainare rimorchi superiori ai 750 kg. , come rouloutte o carri per il trasporto de cavalli.
Come avviene l’esame di guida per la patente speciale
Per conseguire una patente speciale, l’esame di guida è una tappa fondamentale. Una volta ottenuto il certificato di idoneità dalla commissione medica, che specifica i dispositivi necessari per il veicolo adatto alle esigenze del disabile, si può procedere con l’esame. Questo certificato determina le caratteristiche che devono essere presenti nel veicolo da guidare, e queste specifiche verranno indicate nel permesso provvisorio di guida, il cosiddetto “foglio rosa”, e successivamente nella patente stessa.
Con queste direttive in mano, il candidato è in grado di sostenere sia la parte teorica sia quella pratica dell’esame di guida, che può essere effettuato presso una scuola guida a propria scelta. Durante la prova pratica, un ingegnere della Motorizzazione civile si assicurerà che i dispositivi e gli adattamenti del veicolo siano conformi a quanto stabilito dalla commissione medica, apportando eventuali correzioni se necessario. Nel caso in cui la persona con disabilità avesse già una patente ordinaria, non sarà richiesto di ripetere l’esame di guida, ma soltanto di apportare le modifiche necessarie al veicolo come indicato dalla commissione.
Per le lezioni di guida e la pratica nel traffico, non è indispensabile utilizzare un veicolo con doppi comandi o un’auto di scuola guida; è sufficiente che il veicolo sia adeguatamente equipaggiato con gli adattamenti specificati dalla commissione. La Motorizzazione civile si occuperà successivamente di verificare e collaudare il veicolo adattato, solitamente presso l’officina che ha eseguito le modifiche. Questo processo garantisce che il veicolo sia sicuro e idoneo per il conducente con disabilità, consentendo una guida autonoma e sicura.
Quanto dura la patente speciale e quando va rinnovata
La patente speciale, progettata per individui con disabilità, ha una durata standard di cinque anni. Al termine di questo periodo, è necessario procedere al suo rinnovo. Tuttavia, in presenza di particolari condizioni mediche che potrebbero influire sulla capacità di guida, la commissione medica può optare per un periodo di validità ridotto, come specificato nel certificato medico che il titolare della patente deve sempre portare con sé durante la guida.
Nelle situazioni in cui una patente ordinaria viene convertita in una patente speciale, il rinnovo avviene automaticamente con l’emissione del nuovo certificato medico. Durante il processo di rinnovo, se la commissione medica stabilisce la necessità di apportare modifiche o aggiunte agli adattamenti del veicolo, la patente esistente deve essere aggiornata per riflettere queste nuove prescrizioni.
Nel caso in cui la commissione medica determini che la persona con disabilità non è più idonea alla guida, la patente viene sospesa. Il certificato medico che attesta questa decisione viene inviato all’ufficio della Motorizzazione civile competente.
D’altra parte, se la commissione medica rileva che la condizione di disabilità del titolare della patente è stabile e non soggetta a peggioramenti, i rinnovi successivi possono essere gestiti attraverso le autoscuole secondo le procedure standard stabilite dal Codice della Strada. In questo modo, il processo di rinnovo per i titolari di patenti speciali con condizioni stabili diventa più semplice e allineato alle normative generali per il rinnovo delle patenti.