Quando si parla di “aspettativa dal lavoro” si intende l’abbandono per un periodo determinato di tempo della propria attività lavorativa, senza che ciò comporti la perdita dell’impiego. Vediamo come funziona l’aspettativa dal lavoro e cosa è necessario fare per poterla ottenere.
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Come funziona l’aspettativa
La legge italiana stabilisce per il lavoratore la possibilità di chiedere al proprio datore un periodo di aspettativa; a regolare la durata di tale periodo è la legge stessa e nel corso di questo intervallo di tempo il dipendente ha diritto alla conservazione del proprio posto, ma non alla retribuzione. La legge che tratta il tema dell’aspettativa dal lavoro è la 53/2000 e prevede che il lavoratore possa richiedere il congedo per eventi o cause particolari oppure per la propria formazione.
Per quanto concerne la prima ipotesi, il lavoratore può avanzare la richiesta di congedo per gravi motivi familiari, che devono essere ovviamente documentati; il periodo di aspettativa può essere continuativo oppure frazionato, ma non può superare complessivamente i due anni di tempo. Durante questo periodo, il lavoratore non percepisce retribuzione e inoltre non può svolgere nessun tipo di altro impiego. Il datore di lavoro non può negare l’aspettativa se questa viene richiesta per una grave situazione in famiglia opportunamente documentata.
I congedi per la formazione, invece, riguardano esclusivamente i dipendenti che vantano almeno cinque anni di anzianità, svolti tutti nella stessa amministrazione o azienda. A questa tipologia di lavoratori viene concessa l’aspettativa dal lavoro per la formazione, per un intervallo di tempo che non deve superare gli undici mesi, sia continuativi che frazionati. Ma che cosa intende la legge quando parla di “congedo per formazione”?
La formazione comprende portare a termine la scuola dell’obbligo, conseguire un diploma o una laurea oppure la partecipazione ad altre attività di tipo formativo che vengono finanziate dallo stesso datore. In questo secondo caso, però, il datore non ha l’obbligo di accettare la richiesta da parte del dipendente oppure può accettarla in un secondo momento, in base alle proprie esigenze organizzative. In sostanza non si tratta di un diritto, ma più precisamente di una facoltà che il lavoratore ha a propria disposizione.
Oltre a non percepire alcuna retribuzione durante il periodo di aspettativa, il lavoratore subisce anche una riduzione della propria anzianità.
Per poter avanzare la richiesta di aspettativa dal lavoro, è necessario presentare la domanda, indicando con precisione il periodo di congedo, all’Ufficio personale dell’azienda nella quale si lavora; l’Ufficio, a quel punto, valuterà la richiesta per verificare che siano presenti tutti i requisiti indispensabili.
Dopodiché l’azienda potrà accettare, respingere o rinviare la richiesta, e negli ultimi due casi la propria decisione dovrà essere motivata.