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Come diventare venditori ambulanti

🛍️ Vuoi diventare un venditore ambulante di successo? Scopri i passi, le competenze e le sfide per intraprendere questa professione unica e appassionante. Impara come avviare la tua attività, gestire le vendite e conquistare clienti soddisfatti per il tuo futuro nel commercio itinerante. 💼🌆

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29/12/2023
in Aziende e impresa, Guide sul Lavoro
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licenza ambulante
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La professione del venditore ambulante, spesso sottovalutata, nasconde diverse potenzialità. Nella vita di tutti i giorni si è, infatti, portati a pensare che il commercio al dettaglio sia rappresentato esclusivamente dalla grande distribuzione e dai negozi fisici sparsi per le vie delle città, trascurando quindi il ruolo importante volto dai venditori che svolgono la propria attività presso mercati e fiere, i cosiddetti venditori ambulanti.

Molto spesso, ma non sempre, si tratta di artigiani che in questo modo possono trarre profitto vendendo alla gente le proprie creazioni, basti pensare a chi ha scelto di creare gioielli e accessori, a chi crea con le proprie mani piccoli oggetti in legno e a chi trasforma un gomitolo di lana in una sciarpa o in un maglione.

Tuttavia, il venditore ambulante non sempre è un artigiano, può essere infatti anche una persona che vende al consumatore finale una determinata categoria di prodotti acquistati direttamente dal produttore o dal fornitore. Il tutto dovendo affrontare una serie di spese non indifferenti,  ma certamente inferiori rispetto ad un negozio aperto in tutti i momenti dell’anno.Insomma una opportunità commerciale da prendere in considerazione che, però, come qualsiasi altra attività di vendita, prevede specifici iter, vincoli ed obblighi da assolvere. Vediamoli in questa nostra guida.

Indice Guida Gratis:

    • I requisiti per l’esercizio di commercio ambulante
  • Come diventare commercianti ambulanti
      • Cosa si può vendere come ambulante e cosa è escluso
      • Il regime fiscale del commercio ambulante

I requisiti per l’esercizio di commercio ambulante

Il percorso per diventare venditore ambulante, come vedremo meglio nella sezione seguente, comprende diversi passi. Prima di tutto, è importante comprendere che questa attività è diretta principalmente alle persone fisiche. Quindi, chi desidera intraprendere questa professione può optare per:

  1. Una ditta individuale
  2. Una società di persone

Non è possibile costituire una società di capitale per questo scopo. La regolamentazione del settore si basa principalmente sulla legge Bersani (per saperne di più fai riferimento al Decreto legislativo n. 114 del 31 marzo 1998, qui trovi il testo), ma è essenziale considerare che potrebbero esserci variazioni normative tra le diverse regioni italiane (non mancano, infatti, le Regioni che consentono l’esercizio dell’attività anche a società di capitali). Pertanto, è fondamentale informarsi sulle leggi vigenti nella regione di competenza per operare nel rispetto della normativa locale.

L’ottenimento della necessaria licenza, ovviamente, richiede la dimostrazione di requisiti morali e soggettivi, come non essere stati dichiarati falliti o non avere condanne penali, secondo quanto stabilito dalle normative settoriali. Inoltre, è necessario possedere requisiti professionali, come aver completato con successo un corso professionale nel settore alimentare o aver lavorato nel campo della vendita nel settore alimentare per almeno due anni negli ultimi cinque. È anche possibile essere iscritti al Registro Esercenti Commercio (REC) in uno dei settori previsti negli ultimi cinque anni. La verifica dei requisiti morali e professionali è responsabilità del Comune in cui si trova l’attività. Coloro che non soddisfano i requisiti richiesti per legge possono cercare enti di formazione autorizzati e partecipare a corsi professionali. Al termine del corso, è necessario superare un esame di idoneità per poter intraprendere l’attività di venditore ambulante. Ovviamente nel caso di un’attività di vendita di generi alimentari, è necessaria anche l’autorizzazione sanitaria, rilasciata dall’ufficio di igiene del Comune nel quale si effettua l’attività di commercio ambulante, e disporre di un banco o automezzo idoneo sotto il profilo igienico-sanitario.

Come diventare commercianti ambulanti

negozio ambulante requisiti

In ogni caso, qualunque sia il tipo di prodotto venduto, anche la professione di venditore ambulante comporta l’esercizio di un’attività commerciale e per questo è soggetta ad una serie di norme e per poter essere svolta richiede una serie di requisiti. Anzitutto, per poter vendere senza avere un negozio, quindi attraverso una bancarella, un mezzo adattato o altro spazio simile, è necessario disporre di un’autorizzazione chiamata licenza. Ne esistono di due tipi, quella di tipo A e quella di tipo B. La prima, anche detta “a posteggio fisso”, consiste in una concessione decennale, rilasciata dal Comune dove si svolge la vendita, per utilizzare appositi posteggi delle aree di mercato della zona( di norma relativamente ad un preciso giorno in un certo mercato o fiera), inoltre consente di svolgere la professione in maniera itinerante su tutto il territorio regionale e di partecipare a Fiere su tutto il territorio nazionale. Periodicamente le singole Regioni pubblicano sul BUR  l’elenco dei posteggi liberi, suddivisi per ogni Comune. Per farne richiesta, gli interessati dovranno presentare domanda (con marca da bollo di €. 14,62) al Sindaco del proprio Comune di appartenenza, che assegnerà il posto in un mercato.

La seconda, invece, è rilasciata dal Comune di residenza del richiedente e consente la vendita itinerante su tutto il territorio nazionale, quindi presso le fiere e i mercati che si svolgono in tutta Italia, ma in tal caso solo limitatamente ai posteggi non assegnati o momentaneamente non occupati da coloro a cui sono stati assegnati o provvisoriamente non sono occupati dai legittimi titolari. Domanda, accompagnata da marca da bollo di € 14,62, da presentare  al sindaco del comune di residenza, che rilascerà la licenza entro 30 giorni dalla presentazione della stessa. A differenza del passato, quindi, non c’è più spazio per  autorizzazioni temporanee e straordinarie, con, in presenza dei requisiti richiesti, la concessione automatica delle autorizzazioni da parte del proprio Comune, senza più alcuna necessità di partecipazione a bandi.

Dopo aver ottenuto una di queste due autorizzazioni occorre procedere, presso alla locale Agenzia delle Entrate, all’apertura della partita Iva, mediante la compilazione del modulo AA9/7  e all’iscrizione presso la Camera di Commercio locale, compilando il modulo R e sostenendo la tassa annuale
di € 90,00.
Ma tutto questo non basta. La normativa attuale, infatti, prevede anche che per svolgere questa professione, trattandosi di un’attività commerciale a tutti gli effetti, non bisogna essere falliti o condannati definitivamente a pene per reati particolarmente gravi. Infine, se l’attività ha ad oggetto la vendita di prodotti alimentari occorre anche avere determinati requisiti professionali che variano in base alla tipologia di prodotti venduti.

Dunque, la professione del venditore ambulante è una tipologia di occupazione da tenere a mente se si ha intenzione di avviare un’attività commerciale finalizzata alla vendita di prodotti propri o altrui. Presenta indubbiamente dei vantaggi, primo tra tutti la possibilità di vendere prodotti senza dover sostenere l’onere economico dell’affitto o dell’acquisto del locale ad hoc e di tutto ciò che ne deriva.

Maggiori informazioni sul settore della vendita ambulante possono essere ottenute contattando la FIVA – Federazione Italiana Venditori Ambulanti (www.fiva.it – Tel. 06 68135256), oppure l’ANVA – Associazione Nazionale Venditori Ambulanti (www.anva.it – anva@confesercenti.it – Tel. 0647251), entrambe con sede a Roma.

costi ambulante

Cosa si può vendere come ambulante e cosa è escluso

l commercio ambulante è un’attività affascinante che offre la possibilità di vendere una vasta gamma di prodotti al dettaglio direttamente sulle aree pubbliche (vale a dire le strade, i canali, le piazze e ogni altra area di qualunque natura destinata a uso pubblico).
Nel commercio ambulante è possibile offrire una vasta gamma di articoli al dettaglio, tra cui abbigliamento, prodotti per la casa, calzature, generi alimentari come frutta e verdura, e persino fiori. Per quanto concerne, invece, la vendita di alimentari e la somministrazione di alimenti e bevande in forma ambulante è necessario disporre di licenze specifiche e soddisfare specifici requisiti professionali specifici. È importante assicurarsi di ottenere tutte le autorizzazioni necessarie prima di intraprendere queste attività per evitare sanzioni amministrative e la possibile confisca delle attrezzature e della merce.

Tuttavia, è importante notare che alcune attività non rientrano nella sfera del commercio ambulante, e pertanto, è essenziale essere consapevoli di queste eccezioni. Ecco cosa dovresti sapere:

  1. Vendita a Domicilio: Le persone che si dedicano esclusivamente alla vendita a domicilio non rientrano nella categoria del commercio ambulante. Questa forma di vendita è disciplinata all’interno del settore del commercio al dettaglio in sede fissa, dove i venditori raggiungono i loro clienti direttamente a casa loro.
  2. Vendita di prodotti agricoli: Gli agricoltori che desiderano vendere i loro prodotti sulle aree pubbliche possono farlo, ma devono attenersi alle disposizioni del Decreto legislativo 228/2001. Queste disposizioni includono regole specifiche per la concessione dei posteggi e le soste per l’esercizio dell’attività in forma itinerante. Inoltre, i venditori agricoli devono dimostrare di possedere la documentazione necessaria per ottenere la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) e rispettare le normative igienico-sanitarie vigenti.
  3. Articoli particolari: Tuttavia, è importante notare che alcune categorie di prodotti sono escluse dal commercio ambulante. Queste categorie comprendono gioielli, superalcolici e armi. Pertanto, se desideri vendere tali articoli, dovrai cercare altre opportunità di mercato.

Infine, è fondamentale rispettare le regolamentazioni del Comune locale in cui intendi operare. I Comuni stabiliscono gli orari del commercio sul suolo pubblico, che di solito seguono gli stessi orari del commercio al dettaglio in sede fissa. Ignorare queste regole può comportare conseguenze legali.

Il regime fiscale del commercio ambulante

Quando si decide di avviare un’attività, è importante prendere in considerazione anche la scelta del regime fiscale più adatto alle proprie esigenze. Questa decisione dipenderà in gran parte dalla struttura dell’azienda che si intende avviare. Ad esempio, le ditte individuali e le imprese familiari hanno la possibilità di optare per il regime forfettario, un regime semplificato, per chi realiza un fatturato annuo massimo di € che offre alcuni vantaggi in termini di adempimenti fiscali e contributivi.€

Il regime forfettario è applicabile per aziende con un fatturato annuo fino a € 85.000 e offre semplificazioni significative.  In alternativa, si può optare per il regime naturale della contabilità semplificata, che è un’opzione valida per alcune situazioni aziendali.

Dal punto di vista previdenziale, è importante notare che per chi svolge attività di commercio ambulante è obbligatoria l’iscrizione alla Gestione Commercianti dell’INPS. Questa gestione prevede il versamento di contributi fissi annuali, che ammontano a circa €3.600 indipendentemente dal fatturato dell’azienda. In aggiunta a questi contributi fissi, ci sono anche contributi variabili basati sul reddito, che devono essere versati quando il reddito supera il livello minimo coperto dai contributi fissi.

 

 

 

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