Abitare in un condominio comporta molte volte delle spese che, in certi casi particolari, possono non trovarci d’accordo sull’ammontare della somma e sul motivo dei lavori da effettuare. Le assemblee di condominio servono proprio a chiarire le incomprensioni tra i condomini e l’ammnistratore di condominio.
Quando il responsabile dello stabile decide di effettuare dei lavori, può andare incontro alle lamentele degli inquilini e questo comporta, talvolta, non poche discussioni e liti. Se si hanno dubbi sull’origine dei lavori e sul prezzo da pagare, un condomino, può decidere di contestare le spese dei lavori che riguardano le parti comuni dello stabile, cioè tutte quelle aree che vengono usate da tutti come ascensore, scale, finestre, luci ecc.
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Come procedere nel caso si voglia contestare le spese condominiali
Prima di tutto bisogna prestare molta attenzione durante tutte le assemblee e riunioni di condominio; in queste, infatti, viene sempre fatto un resoconto e spiegato il motivo dei lavori e la loro urgenza per la sicurezza sia di chi ci abita sia per chi transita nelle vicinanze dello stabile. Se si ha intenzione di contestare queste spese bisogna essere prima di tutto molto tempestivi nella richiesta e mantenere sempre la calma, senza perdere il controllo al fine di spiegare la motivazione del proprio disappunto.
Se un lavoro è stato già deciso e approvato durante un’ assemblea ottenendo la maggioranza di adesioni, un condomino che non si trova d’accordo non può contestare questa decisione solo perché la ritiene poco utile oppure non dispone della somma necessaria a pagare la sua parte. Dovrà, invece, civilmente accettare le scelte fatte dall’assemblea, versare la propria parte e contribuire a mantenere l’edificio in sicuro e in buono stato.
Quando ci sono delle spese condominiali da affrontare, queste vanno divise in base ai millesimi e cioè ogni singolo inquilino pagherà la sua somma in proporzione alla grandezza della sua proprietà. In questo caso occorre sempre che la propria quota sia quella effettiva e che i calcoli siano stati fatti in modo corretto. In molti casi però, l’assemblea, decide di dividere le spese in quote uguali e in questo caso un condomino che non è d’accordo, si può opporre come precisato nell’art 1123 del Codice Civile comma 1. Questo articolo infatti prevede che ogni spesa condominiale vada suddivisa secondo le effettive quote millesimali.
Se, ad aver deciso di effettuare un lavoro nello stabile è stato l’amministratore di condominio, questi dovrà fornire una giustificazione chiara della sua richiesta e chiunque, se non d’accordo con questa scelte, può contestare i lavori. In questo caso deve tempestivamente indire un’assemblea speciale nella quale si discuterà proprio di queste spese per avere ulteriori informazioni. Affrontare la situazione con calma aiuterà sicuramente a trovare un punto d’incontro.