Se mantenere la frutta fresca efficacemente rappresenta un’esigenza da sempre, come conservare la frutta in tempi di vacanze, quando ci assentiamo da casa per un paio di giorni o per un rigenerante week-end, diviene una necessità ancora maggiore.
La speranza, infatti, è quella che, al nostro ritorno, non saremo costretti a correre nuovamente a fare la spesa, pur nella consapevolezza che la la frutta che mangeremo non potrà essere sempre di giornata. Una necessità che si presenta anche quando abbiamo fatto spesa grossa al supermercato, complice le solite allettanti promozioni, e sarebbe folle aver rincorso una prospettiva di risparmio che si tramuta poi nel ritrovarci in frigo frutti ammuffiti, o essere costretti a mangiare banane tanto annerite quanto poco invitanti.
Oppure siamo reduci da un ferragosto con invitati e abbiamo fatto male i calcoli di quanto avremmo consumato effettivamente. È per questo che diventa di grande importanza adottare le giuste tecniche di conservazione, anche perché quello che, in tempi normali e potendo, rappresenterebbe la prima norma, acquistare poco e per un consumo quotidiano, non sempre può essere applicato per mancanza di tempo o
Vediamo allora quali sono i migliori suggerimenti da seguire e le regole di base per conservare la frutta al meglio, una volta acquistata.
Di seguito quindi i trucchi più efficaci per mantenere commestibili il più possibile mele, pere & C.
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Conservazione di frutta: cosa acquistare e come trasportarla
Esaurito il primo comandamento della spesa consapevole, ossia ricorrere ad acquisti giornalieri, beneficiando di frutta e verdura sempre fresca e minimizzando il rischio di buttarla via, sono due, comunque, le regole per conservare la frutta che possiamo seguire come regola aurea e che dovrebbero aiutarci nell’economizzazione dei nostri acquisti.
Il primo, banale quanto spesso disatteso, è quello di optare per frutta di stagione (di seguito un utile schema che, per singolo mese, indica quali sono i prodotti da comprare).
E, regola ancora più importante, scegliendo rigorosamente prodotti non troppo maturi. Questo vi permetterà, infatti, di poter contare su più giorni di possibile utilizzo. Ancor meglio, sempre da questo punto di vista, puntare su alimenti freschi e non già imballati. Se, infatti, afferrare il primo cestino che ci viene a portata di mano è più veloce e pratico, perdere qualche minuto ad indossare guanto e pesare la merce, rappresenta sempre la scelta migliore.
Infine, se volete imparare a conservare la frutta davvero come Dio comanda, occhio anche al trasporto! L’ideale sarebbe quello di utilizzare contenitori di carta, tipo pane, o cestini di vimini. No alla plastica che sfavorisce la corretta conservazione di frutta e verdura (oltre a far male all’ambiente!). Il calore prodotto, infatti, determina una sorta di sauna, assolutamente dannosa alla freschezza degli alimenti.
La frutta di stagione mese per mese
Inverno:
- Gennaio: mandarini, arance bionde, clementine, pompelmi, limoni, cedri, diverse varietà di mele, pere, fragole Rosetta, cachi, sorbe e corbezzoli (sconosciuti ai più, ma dalle molte proprietà benefiche), litchi
- Febbraio: mele, pere, arance, pompelmi, limoni, fragole, cachi, kiwi
- Marzo: mele, pere, arance, mandarini, limoni, cedri, fragole, kiwi
Primavera:
- Aprile: pere, limoni, cedri, fragole, kiwi, nespole
- Maggio: limoni, fragole, ciliegie, nespole, mini angurie, meloni
- Giugno: limoni, albicocche, pesche, fragole, ciliegie, susine, frutti di bosco, meloni, angurie
Estate:
- Luglio: limoni, albicocche, pesche, fragole, ciliegie, prugne, fichi, susine, frutti di bosco, lamponi, mirtilli, ribes, angurie, meloni
- Agosto: albicocche, pesche, prugne, susine, fichi d’India, lamponi, more, mirtilli, uva, banane siciliane, angurie, meloni
- Settembre: limoni, lime, pere, pesche, prugne, fichi, more, uva
Autunno:
- Ottobre: mele, pere, pompelmi, castagne, kiwi, melograni, pinoli, uva
- Novembre: arance, mandarini, limoni, limequat, mele, cachi, castagne, melograni, uva, avocado
- Dicembre: arance, mandarini, pompelmi, limoni, limequat, mele, pere, noci, castagne, uva, avocado
Come conservare la frutta a casa
Innanzitutto va sottolineato come, di norma, molti tipi di frutta andrebbe conservata al di fuori del frigo.
Il motivo? L’etilene, ossia la sostanza gassosa che viene prodotta dalla frutta e che ne accelera la maturazione.
Quelli che ne sprigionano di più sono i cosiddetti frutti “climaterici”, in primis mele e banane, ma non meno pere, pesche, prugne, susine, meloni, ananas e kiwi.
Questi andrebbero non conservati in frigo, poiché, oltre a presentare una maturazione breve, tendono a velocizzare la maturazione dei frutti che gli sono accanto. Particolare non meno trascurabile, inoltre, possono influenzare fortemente gli odori del frigorifero. (vuoi sapere come pulire il frigorifero, leggi la guida).
Meglio custodirli in dispensa, ma prestate attenzione a che gli scaffali non siano alla luce diretta del sole.
Al limite metteteli in frigorifero, solo nel caso il frutto sia già molto maturo, salvo però consumarlo a brevissimo.
Di contro, al contrario, la famiglia dei frutti che non sono “climaterici”, a causa della bassissima produzione di etilene, possono essere senza alcun problemi messi in frigorifero. In questa categoria rientrano fragole, agrumi, frutti di bosco, ciliegie, ecc…
Sfruttando quanto detto a proposito dei frutti climaterici, potrete anche “forzare” la maturazione di questi ultimi, accelerarla, mettendoli a fianco di una mela o pera.
Come si conservano le mele
Che allontanino il medico o no, le mele rappresentano un frutto che dovrebbe essere presente nelle nostre case.
Per poterne, però, gustare al massimo la bontà e per beneficiare al massimo del loro patrimonio di vitamine e sali minerali è indispensabile conservarle al meglio. Questo, inoltre, ci consentirà di evitare inutili sprechi.
Così come per molti altri frutti, alla base di una buona conservazione c’è un semplice sacchetto del pane.
Se le tenete fuori, meglio evitare di lasciarle al sole diretto. Si a dispensa, ma potrebbe andare bene anche la cantina. L’ideale sarebbe disporle su ripiani, in un luogo riparato e fresco, al buio. Mai, però, ad una temperatura sotto zero.
Sempre in un sacchetto di carta, potete riporle in frigorifero, stando attenti a tenerle separate da altri frutti. Così potranno anche durare per 2 settimane e più.
Come si conservano le banane
Idem con patate per le banane. In questo caso converrebbe comprarle con le punte ancora verdi (ancor meglio se spesse nella zona centrale, segno di coltivazione migliore), quando sono poco mature; evitate, in fase di acquisto, quelle di colore giallo intenso o che presentano già delle zone scure.
Lato conservazione non dividetele, in quanto mantenendole in casco, ne prolungherete la commestibilità per 3-4 giorni. Staccatele, una alla volta, solo quando dovete mangiarle.
Ricordate di tenerle sempre fuori frigo, a temperatura ambiente, poiché il freddo ne compromette la corretta maturazione, rendendole mollicce e nere. E se le tenete in un’alzata, mai vicino alle mele!
Se volete evitare che i bimbi le rifiutino, vedendole nere, basterà che utilizziate una comune pellicola per alimenti, per avvolgere il picciolo del frutto o dei frutti con la pellicola per alimenti.
Qualora invece le abbiate già sbucciate, in attesa di essere utilizzate per un dolce o una macedonia, perché non anneriscano, bagnatele con qualche goccia di limone, ananas o lime, che, grazie alla vitamina C contenuta, agiranno da antiossidanti.
Come si conserva l’ananas
Anche in questo caso importante la selezione in fase d’acquisto. È necessario, parlando di ananas, acquistarne uno già sufficiente maturo, visto che la maturazione non avviene più dopo la raccolta. Ce ne possiamo accertare, verificando che l’ananas presenti un colore tra il giallo e il verde, senza che abbia macchie marroni.
Al tatto deve risultare duro, cedendo solo ad una certa pressione. Anche le foglie dovrebbero essere di un bel verde, e se si staccano, occhio, significa che il frutto è già in fase di maturazione avanzata.
Nella scelta di un ananas ancora più importante è l’olfatto.
Arrivati a casa, la sua conservazione deve avvenire sempre su uno scaffale, “sbattendolo al fresco”, solo se intendete mangiarlo nel giro di un paio di giorni e lo vogliate fresco al gusto.
Discorso diverso quando lo avete tagliato. In questo caso l’ideale sarebbe conservarlo un un contenitore, da mettere in frigo.
Come si conservano i kiwi
Anche i kiwi possono essere comodamente conservati in cucina, alla temperatura di casa. Quando ancora acerbi, tenderanno a maturare nel giro di due settimane.
Se vogliamo mangiarli prima, possiamo accelerare la loro maturazione, ponendo all’interno di una cassetta anche solo un paio di mele o banane, vista l’alta quantità di etilene che producono.
Ancor prima faremo (ci vorranno 4 o 5 giorni) se questo matrimonio di frutti, verrà celebrato in un sacchetto di carta. Una mela o un pera basteranno per 5 o 6 kiwi.
Il frutto sarà maturo solo nel momento in cui risulterà morbido, ma non molliccio al tatto.
Quando raggiunge questo stadio, però, ricordatevi di mangiarlo in non più di una settimana, a questo punto tenendolo in frigo, altrimenti perderà tutte le sue proprietà organolettiche.
Al termine il kiwi, ormai molle, perderà gran parte del suo sapore.
Come si conservano le pere
Come conservare la frutta, quando si tratta di pere. Ci troviamo di fronte ad un frutto che può essere, più di altri, conservato validamente in frigo o a temperatura ambiente. Ciò dipende anche dalle tante varietà e diversi periodi di maturazione.
Mantenendole in dispensa, raggiungeranno una maturazione (sempre che non le abbiate acquistate troppo mature) in circa una settimana. Qualora vogliate accelerarne i tempi, tenendole a temperatura ambiente, insieme a mele o kiwi, saranno pronte in 2 o tre giorni.
Se, al contrario, ne volete rallentare il processo, ponendole in frigorifero (attorno ai 2 gradi) raggiungerete il vostro obiettivo. Ancora meglio se le conservate all’interno di un sacchetto di carta, custodendole nello scomparto chiller del frigo, ossia nello spazio che, grazie ad una temperatura indipendente, garantisce una freschezza più duratura, di carne, pesce e verdura.
Come conservare le pesche
Buone quanto deteriorabili, questo gustoso frutto estivo non brilla per durata. Esistono, però, degli accorgimenti per prolungarne la vita.
Finché si tratta di un paio di pesche, potrete tenerle tranquillamente in bella vista su un’alzatina, per poi consumarle nei due, tre giorni successivi.
Qualora, invece, ne abbiate acquistate di più, sarebbe meglio, metterle in frigo, ma non sciolte, quanto piuttosto all’interno di un sacchetto, perché non vengano a contatto con altri alimenti e neppure con l’aria.
Ovviamente molti coloro che preferiscono congelarle. In questo caso, eliminate pelle e nocciolo, tagliatele a fette, per poi metterle in sacchi frigo o vaschette per gli alimenti.
Come si conservano le albicocca
Ricche di vitamine A e C le albicocche, favorendo la produzione di melanina, sono preziosi alleati per la nostra abbronzatura, così come sono utili per la salute della nostra pelle, combattendo i radicali liberi.
Apportano, inoltre, tutta una serie di minerali, disponendo non meno di un elevato contenuto di fibre.
Insomma, trattiamole (e conserviamole) almeno bene).
In quanto frutto climaterico, l’albicocca andrebbe conservata rigorosamente in dispensa, possibilmente consumandola nei due giorni successivi. Terranno un po’ di più, se conservate in frigorifero, sopra un vassoio foderato con carta da cucina.
Qualora abbiate comprato dei frutti acerbi, ponendoli in un banale sacchetto di carta e lasciandolo fuori dal frigo. Eventualmente potrete riporle al fresco, ma solo giunte a maturazione.
Come si conservano i meloni
Emblema dell’estate e antidoto vincente all’arsura e alla sete, anche il melone prevede le sue tecniche di conservazione precise.
Si tratta di un frutto che può essere tranquillamente tenuto a temperatura ambiente, ma, in questo caso, attenzione a sole e fonti di calore, che ne velocizzano eccessivamente la maturazione.
Non mettetelo sul balcone, quindi, ma prediligete luoghi freschi.
Nel frigo potete metterlo al massimo, qualche ora prima di consumarlo o qualora abbiate a che fare con un melone Retato. Quest’ultimo, infatti, tende a maturare (e marcire) in un niente e in questo caso, metterlo al freddo, ma non a contatto delle pareti, potrebbe rappresentare una buona soluzione.
Come si conservano le angurie
Partiamo dall’inizio, la scelta dell’anguria. Sceglietene una che abbia una forma rigorosamente regolare e ovale. Nella scelta, non meno importanza ha il tatto: picchettando sulla buccia, se sentiamo un rumore sordo, vuol dire che è matura, di contro se ci sembra vuota, significa che è da evitare.
Anche l’aspetto cromatico ha la sua importanza, la buccia dovrebbe presentare un bel verde con striature. Sempre relativamente alla buccia, se provando a graffiarla, viene via con facilità, allora è ok, è matura al punto giusto, se al contrario non si stacca, il frutto è ancora sufficientemente acerbo.
Se, invece, la acquistate a fette, fate attenzione che la polpa si presenti di un rosso intenso.
Se volete consumarla al meglio, consumatela fresca. Finchè non è aperta, la sua conservazione è semplice, necessitando di temperatura ambiente e non richiedendo alcun accortezza particolare.
Una volta aperta, sarebbe utile anche lavare il frutto, evitando così agli eventuali batteri di restare nella polpa e proliferare durante la conservazione. Tagliata a pezzettini, poi messi in sacchetti di plastica e conservati in frigo, può consentirne una conservazione anche per settimane.
Non meno utile è la possibilità di congelarla, per poi, una volta scongelata, dopo pochi minuti essere pronta per utilizzare. (volete sapere come lavare la frutta, ecco la guida).
Come si conserva l’uva
Per i dolci acini, da togliere subito dalla confezione, conservazione che avviene in frigo e che ne assicura il consumo per circa una settimana.
Non prima, però, di avere messa l’uva in un sacchetto di carta o in una scatola di plastica traforata.
Mai, però, procedere con il freezer, visto che l’uva non può essere congelata, poiché facendolo, poi, al momento dello scongelamento, perderebbe di consistenza, perdendo gran parte della sua gradevolezza.
Inoltre, non meno da considerare, che tendendo ad assorbire con una certa facilità gli odori, sarebbe sempre consigliabile riporre l’uva in un contenitore o, comunque, non metterla a contatto con altri alimenti.
Come si conservano le arance
Tutto parte dal momento dell’acquisto. Sprecate qualche istante in più, ma ricordatevi di controllare buccia e consistenza: di norma se il frutto risulta splendente, difficilmente non è stato trattato, mentre se al tatto appare eccessivamente molle, probabilmente è già maturo o si è rovinato, nel corso del trasporto.
Anche ammaccature e tagli ne sconsigliano l’acquisto. Difficilmente in queste condizioni potrà conservarsi a lungo.
A differenza di altri frutti, l’arancia gode di una vita piuttosto longeva. Al di là delle tante tipologie (la Valencia, se conservata al freddo, può resistere anche 3-4 mesi), le arance si adattano senza particolari difficoltà a temperature e umidità casalinga.
Questo permette anche di tenerle in un portafrutta al centro della tavola o lasciare le cassette in terrazzo. Essendo un frutto invernale, regge bene infatti il freddo.
Così conservate, le nostre arance potranno tenere la maturazione anche per un mese intero.
Ovviamente possiamo tenerle anche in cucina, anche se temperature eccessive, ne ridurranno la vita.
Alternativa possibile anche quella di metterla all’interno dello scomparto, per frutta e verdura, in ogni caso sempre senza ammassarle o schiacciarle, evitando problemi alla buccia.
Come si conservano i mandarini
Una volta eliminato l’imballaggio, verificate che non vi siano segni di muffa e macchie marroni. In caso sentiate il frutto troppo molle, con tutta probabilità, è già andato e può essere sensato buttarlo.
Anche i mandarini, come un po’ tutti gli agrumi in generale, può essere tenuto, senza problemi di sorta, a temperatura ambiente. In questo caso, si manterrà dolce e succoso almeno per una settimana.
Questo soprattutto considerando la stagione in cui si mangiano, quando le temperature non sono tropicali.
In ogni caso vanno sempre tenuti al riparo da luce diretta.
Sempre utile far uso di un recipiente ventilato, che favorisca la circolazione dell’aria. Anche il sacchetto di rete in cui, spesso, vengono venduti va bene, contribuendo a prevenirne la muffa e prolungarne la freschezza.
Se amate sentirli freschi in bocca, nulla vi vieta di usare il frigo. In questo caso la loro durata si spinge a circa due settimane, sempre che non li mettiate accanto a frutti che ne accellerino la maturazione.
Come conservare i limoni
Si tratta di un frutto che troviamo pressoché tutto l’anno in vendita e che, di suo, presenta una delle longevità maggiori, mantenendosi in maturazione sulla pianta anche 2 mesi.
Detto ciò è sempre preferibile evitare gli sprechi e ottimizzare quello che abbiamo in casa.
La sua conservazione risulta ancora più agevole, se al momento dell’acquisto, scartiamo gli esemplari eccessivamente molli o macchiati.
A temperatura ambiente, un sacchetto di questi agrumi dura, non ponendolo alla luce diretta o al calore eccessivo, senza problemi una settimana, per poi andare a guastarsi, con le inevitabili macchie sulla scorza e muffa. Se li riponete in un portafrutta, evitate di ammassarli troppo l’uno sull’altro.
Di norma questa la conservazione del limone, tranne in occasioni e estate torride e afose, nel cui caso, conviene ricorrere al frigo. In questo caso utilizzate normali sacchetti di plastica sottovuoto e con chiusura ermetica, ponendoli nei ripiani in mezzo del vostro elettrodomestico. Questo dovrebbe farli durare anche un mese, senza particolari perdite in fatto di sapore, ma anche consistenza e profumazione.
Non meno frequente i casi in cui del limone ne sia rimasta solo una parte (avendo già utilizzata l’altra per condire). In questo caso per evitare la pattumiera, vi basterà arrotolare gli spicchi residui in pellicola trasparente e metterli in frigo.
Così, evitando che perda acqua e si ossidi, potrete utilizzarlo ancora.
Tenete conto che, di norma una volta tagliato, il limone dovrebbe essere utilizzato nei 3 giorni.
Come si conservano i pompelmi
Come tutti gli agrumi in generale, i pompelmi si conservano senza alcuna difficoltà. Il fatto che la raccolta ne blocchi la maturazione fa si che possano essere mantenuti per un paio di settimane tanto a temperatura ambiente quanto in frigorifero, preferibilmente nello scomparto della frutta e della verdura.
Come conservare le ciliegie
Frutto tipicamente estivo, le ciliegie abbondano sugli scaffali dei supermercati, da Maggio a Luglio, e spesso, vittime dalla golosità, tendiamo ad acquistarne troppe, rischiando poi di doverle buttare.
Se vogliamo evitare di sprecarle, soprattutto quando non sono ancora mature, dobbiamo far sì che rimangano asciutte e tenerle in un ambiente che assicuri un’umidità costante.
Possiamo, come sempre, ricorrere ad un sacchetto di carta scura, e in questo modo le nostre perle rosse si manterranno integre anche 4-5 giorni.
Quando fa particolarmente caldo, meglio ricorrere al frigorifero, per poi, prima di mangiarle, ricordarsi di tirarle fuori un’ora prima, evitando che risultino troppo fredde al palato.
Semplice è anche la loro conservazione in freezer quando sono mature e pronte per essere mangiate. Dopo averle lavate e asciugate accuratamente, sarà sufficiente metterle in un vassoio, distanziate l’una dall’altra, per una prima congelazione.
Una volta congelate, sarà sufficiente metterle in un sacchetto trasparente per alimenti, e rimetterle in freezer. Questa tecnica le preserverà anche per diversi mesi (sino a 6), mantenendo inalterati sapore e proprietà nutrizionali.
Come conservare le fragole
Sempre in tema di conservare la frutta, eccoci alle fragole. Non essendo frutti climaterici, per le fragole possiamo optare senza dubbi per il frigorifero.
Utilizzando le giuste accortezze, potremo far durare il nostro cestino sino ad una settimana, prima che sia consumato. Questo dipenderà, naturalmente, dalla bontà del vostro acquisto: di norma, se fresche, dovrebbero presentare un colore rosso brillante, omogeneo.
AL supermercato, controllate che nella vaschetta non sia presente liquido, le fragole siano ammaccate o vi siano tracce di muffa sui frutti, perchè rischierebbero di danneggiare anche quelle buone. Anche un profumo troppo spiccato, è indice di una maturazione eccessiva.
Se sono in una confezione di plastica, fate un foro, altrimenti basterà metterle su un ripiano fresco e asciutto, evitando di passarle sotto l’acqua se non dovete consumarle subito.
Possiamo congelarle anche senza problemi. Dopo averle lavate bene, preparatele come meglio credete.
Se non sono troppo grandi e mature, potremo anche congelarle intere, anche se di norme sono ridotte a rondelle o pezzi, pronte per essere utilizzate per la preparazione di dolci o guarnirli.
Non meno possono essere ridotte in una dolce purea, da utilizzare all’occorrenza, eventualmente per centrifugati di frutta e smoothies.
Come conservare la frutta a casa
Così come tanti frutti di bosco, anche i lamponi si presentano facilmente deperibili, prevedendo la necessità, per proteggerli dall’umidità, di porli in un contenitore, per un consumo che deve avvenire ugualmente in 2-3 giorni.
Si prestano anche ad essere congelati.
Più agevole la conservazione dei mirtilli che, quando raccolti a dovere, possono resistere in dispensa anche per un paio di giorni, mentre in frigo, ad una temperatura, tra i 4–5 °C., possono resistere anche una decina di giorni.
Sempre in termini di bacche, se avete a che fare con le more, c’è da ricordare che dopo averle comprate, vadano mangiate prestissimo. Se pensate di consumarle entro le 48 ore, potrete tenerle anche a temperatura ambiente, o anche in frigo, ma non alla rinfusa, ma una a fianco all’altro. L’importante è non lavarle mai, perch* così facendo ne accelerereste il deterioramento, costringendovi a consumarle in non più di 2 ore. È anche possibile congelarle in un sacchetto per surgelati, rammentando che, una volta scongelate, vanno mangiate in giornata.
In fatto di ribes, invece, l’indicazione è di puntare su grappoli di bacche, che si presentino gonfie, sode e lucide.
Tenendole nello scomparto frutta e verdura del frigo, saranno buone per 3-4 giorni, mantenendo il loro sapore unico.
Infine se dovete conservare dei deliziosi frutti di bosco, una volta verificato che non vi siano degli esemplari ammuffiti o ammaccati, potete metterli in frigo, soprattutto quando il loro consumo è immediato o quasi.
Vanno poi lavati in scolapasta accuratamente, aggiungendo all’acqua un pizzico di bicarbonato, per poi scolarli su un panno di cotone, facendoli asciugare accuratamente.
Questa semplice operazione ne incrementa il tempo di conservazione, mettendoli in un contenitore ermetico o un barattolo, all’interno del frigorifero.
Come conservare i frutti tropicali e quelli esotici
Vero concentrato di energia, ma anche considerato come frutto dell’amore, l’avocado presenta anche molti altri benefici: aiuta il senso di sazietà, è ricco di antiossidanti e grassi buoni, che ci aiutano a combattere il colesterolo, insomma vale la pena custodirlo con cura. Per farlo vi basterà, se ancora acerbo, metterlo un un sacchetto del pane, e consumarlo entro una settimana; se, al contrario, è già maturo, l’ideale è metterlo in frigo, dove rimarrà buono per 3-4 giorni.
Una volta aperto, irrorandolo con un paio di gocce di limone o aceto di mele, ne prolungherete la vita, per poi sigillarlo con una pellicola per alimenti e metterlo nella parte più fredda del frigo. Due e tre giorni per il consumo.
Esiste anche la possibilità di congelarlo, anche se, a tal scopo, dovremmo frullarne la polpa, aggiungendovi qualche goccia di limone. La crema ottenuta, va messa in un contenitore di vetro chiuso ermeticamente e conservata in freezer, anche sino a sei mesi.
Altrettanto ricco di virtù, il cocco. Prezioso alleato nelle perdite di peso, ricco di fibre sali minerali e potassio, rappresenta un eccellente integratore per chi fa sport, come combatte il colesterolo e ci aiuta a idratarci.
Una volta aperto, va tenuto in frigo imbevuto nella sua acqua o in acqua fredda. Chiusa, invece, potrete tenerla anche in dispensa, dove potrà rimanere anche per un paio di mesi.
Come conservare litchi, mango e papaya
Dalla lontana Cina, ecco il litchi. Per la sua conservazione potrete anche far ricorso alla temperatura ambiente. Hanno un guscio sottile e per questo tendono ad asciugarsi, consigliandone il consumo entro la settimana.
Potete anche conservarli in frigo, in questo caso dureranno anche due settimane, ma a perderci sarà il sapore.
Se proprio optate per questa soluzione, non dimenticate di metterli all’interno di una busta di plastica.
Immancabile il mango, ormai entrato a pieno titolo nelle tavole nostrane. Ricco di vitamina C, ha una serie di benefici quasi sconfinati, combattendo i radicali liberi, essendo un frutto anti-tumorale, anti-insonnia e lassativo.
Integro potrete anche tenerlo a temperatura ambiente, purché in un luogo non eccessivamente afoso. Quando è tagliato, va in frigorifero, riponendolo in un contenitore ermetico o avvolgendolo in pellicola. Dall’apertura tre giorni e va mangiato.
Altro scrigno dai mille tesori la papaya, Anti-colesterolo, la papaya si rivela lenitiva dei dolori mestruali, e un rimedio contro il catarro in quanto antinfiammatorio naturale.
Una volta iniziata, pulitela e tagliatela, per poi metterla in un contenitore di alimenti, ponendola in frigorifero, per poi consumarla al massimo nelle 12 ore, mentre intera, sempre nel frigo, può durare anche una settimana, quando all’interno di una sacchetto della carta.
Infine spazio al frutto della passione. Contrariamente a quanto molti pensano non ha proprietà afrodisiache (il termine passione è legato a quella di Cristo, avendo una valenza sacra, ma non meno ha mille virtù: dimagranti, anti-ossidanti e anche abbronzanti.
Acerbo può essere conservato fuori frigo, dove maturerà in una settimana circa, arrivato a maturazione, invece, va nella parte meno fredda del frigo, per essere consumato in un paio di giorni al massimo.
Link utili: le line guide per una corretta alimentazione italiana dal Ministero della salute,
i consigli per una corretta dieta secondo la Fondazione Umberto Veronesi