L’attività a conduzione familiare consente a parenti, fino al terzo grado, di aprire un’attività insieme e di dividere spese e utili. A questo tipo di attività possono fare parte tutti coloro che compongono una famiglia come marito e moglie, ma anche figli e tutti i parenti che non superano il terzo grado di parentela. Si tratta di una forma societaria
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Come costituirla?
L’inizio del rapporto lavorativo familiare va richiesto in via ufficiale dinanzi ad un notaio in base all’articolo 230 bis del codice civile. Il notaio, infatti, provvederà ad autenticare l’atto secondo la legge e far firmare l’accordo a tutti coloro che hanno deciso di fare parte all’attività di famiglia.
Bisogna tenere a mente che, a differenza di quanto si possa pensare, questo tipo di contratto e rapporto di lavoro non si scioglie in caso di separazione legale, ma solo in caso di divorzio o invalidità matrimoniali oltre che in tutte quelle situazioni nelle quale si scioglie effettivamente la famiglia e i rapporti cessano di esistere.
Come funziona?
Un’attività a conduzione familiare si può aprire quando un imprenditore autonomo vuole chiedere l’aiuto e il supporto dei suoi familiari come per esempio di moglie e dei figli. In questo modo consente loro di collaborare e fare parte dell’attività non come subordinati, ma secondo un’equa ed adeguata ripartizione degli utili. In fase di dichiarazione dell’attività e dei rapporti lavorativi, bisognerà infatti decidere le varie quote spettati ai singoli familiari e quella dell’imprenditore che ha dato via all’attività e ha chiesto l’affiancamento dei membri della sua famiglia. In ogni attività familiare, all’imprenditore, infatti ,spetta il 51% mentre ai familiari verrà ripartito il restante 49%. In questo caso, all’apertura dell’impresa non si richiede un capitale iniziale minimo come deposito.
Per iniziare basterà, infatti, che il proprietario effettui un versamento di una cifra che si ritenga adeguata per dare il via alla collaborazione. Resta invariato e obbligatorio, invece, il prezzo degli atti notarili e di tutti i documenti necessari per aprire e iniziare l’attività.
Nel momento in cui i dipendenti della attività a conduzione familiare dovranno fare la dichiarazione dei redditi dovranno dichiarare solo il loro effettivo guadagno secondo la quota decisa precedentemente davanti al notaio. Importante il sottolineare come, in caso di perdite, queste rimangano solo e sempre a carico unicamente del titolare, non gravando sui collaboratori familiari.
Infine occorre evidenziare come per quanto riguarda le decisioni relative all’utilizzo degli utili, le situazioni di gestione straordinaria, gli indirizzi produttivi e la cessazione dell’attività siano prese secondo un criterio di maggioranza in seno ai familiari partecipanti.
Come si chiude?
L’impresa cessa di esistere e si considera chiusa nel caso in cui i familiari decidono di interrompere, secondo accordo, il rapporto di lavoro oppure nel momento in cui si decide di vendere il tutto ad una persona estranea alla famiglia oppure che superi il terzo grado di parentela.
Non appena la collaborazione sarà cessata a tutti gli effetti di legge, coloro che hanno partecipato e diviso gli utili, hanno per legge il diritto a ricevere una liquidazione in base alla loro quota di partecipazione.