Tempi di crisi occupazionale e sono molti coloro che pensano di mettersi in proprio o sono costretti a pensarci, per ottenere una minima autonomia economica e fuggire dalla precarietà lavorativa attuale.
Naturalmente avviare un’attività implica necessariamente di disporre di una somma iniziale minima, oltre, alla ancor maggiore difficoltà di individuare un settore che garantisca la sufficiente redditività e la necessaria continuità.
Se ci si vuole mettere in proprio creando una propria impresa, oggi una delle migliori soluzioni, e tra le meno rischiose, può essere rappresentata dalla ditta di pulizie, poiché presenta costi di gestione bassi ed è quindi accessibile a tutti coloro che vogliono tentare la strada della piccola imprenditoria.
Un’impresa di pulizie costituisce una professione non particolarmente complessa (attenti a non sottovalutare le cose, però), avviabile senza disporre di un capitale enorme e dalla gestione, soprattutto all’inizio, piuttosto semplice.
Un’attività in un campo, almeno negli ultimi anni, caratterizzato da una costante crescita, sia per l’utenza privata, visto che le persone hanno sempre meno tempo da dedicare alla casa, sia al servizio di un’utenza pubblica o per le molte imprese che, naturalmente, hanno bisogno di fornitori esterni che si occupino della pulizia degli ambienti di lavoro.
Insomma si tratta di una possibilità che, a fronte di un investimento contenuto, può garantire di lavorare e ampliare la propria rete di clienti, soprattutto laddove venga condotta con passione e la necessaria attenzione.
Ovviamente il fatto che, seppure in un mercato competitivo, vi sia ancora spazio per le nuove imprese, non significa che si possa pensare di avviare un’attività senza condurre le necessarie, per quanto abbozzate, ricerche di mercato relativamente alla vostra zona, e senza disporre delle elementari nozioni utili alla professione.
Vediamo allora cosa serve per aprire un’impresa di pulizie.
Indice Guida Gratis:
Come aprire un’impresa di pulizie?
Una volta, a grandissime linee, valutato perchè ha un senso oggi avviare un’impresa di pulizie, occorre comprende poi, alla fine, cosa si debba fare concretamente per iniziare.
Cosa che non tutti sanno è come un’impresa di pulizie possa dar luogo ad un’impresa commerciale o essere svolta in maniera artigiana, soprattutto a seconda che il titolare operi con continuità e in maniera prevalente nell’impresa o meno.
Nell’attività, inoltre, poi si può anche decidere di fonire opera di disinfezione, disinfestazione, sanificazione e derattizzazione, anche se in questo caso, per alcune tipologie di servizi, è necessario disporre di attestati specifici.
Fiscalmente si tratta di un’attività che può essere esercitatata in regime ordinario, semplificato, forfettario od altro, a seconda delle diverse situazioni. Con la necessità di far fronte ad Irpef e relative addizionali, Iva, Irap, e diritto annuale camerale.
A livello previdenziale, invece, il titolare deve iscriversi, a seconda della tipologia dell’impresa, nella gestione Artigiana o Commercianti dell’Inps, così come è prevista l’iscrizione all’Inail.
Qual è l’iter burocratico per aprire un’impresa di pulizie
I requisti del proprietario di un’agenzia di pulizie
Oltre alla già menzionata disponibilità economica necessaria per le spese di ingresso nel mercato, chi apre un’impresa non deve assolutamente essere protestato o avere procedimenti giudiziari in atto.
Per questa ragione occorre richiedere il certificato dei carichi pendenti e il casellario giudiziale. (come richiedere il casellario giudiziale, ecco la guida).
Il proprietario, infatti, deve possedere una serie di requisiti “morali”, la cossidetta “onorabilità”.
L’aspirante imprenditore non può aver subito condanne in precedenza, essere soggetto a procedimenti penali in corso oppure, come dicevamo, essere stato protagonista di fallimenti alle spalle, salvo una riabilitazione successiva.
Inoltre non deve essere stato registrato ai danni del richiedente, così come ai sensi dell’art. 67 del D. Lgs. 6 settembre 2011 . 159 e successive modificazioni (Codice delle Leggi Antimafia) alcuna mancata applicazione in misure di sicurezza o di prevenzione, così non devono essere avvenute accertate contravvenzioni per violazioni di norme in materia di lavoro, di previdenza e di assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
Al di là di questo, però, non servono nè particolari qualifiche nè licenze di sorta.
La documentazione necessaria per avviare un’impresa di pulizie
L’apertura di un’impresa di pulizie richiede un iter burocratico non particolarmente complesso e analogo a quello necessario per avviare un qualunque altro tipo di imprese.
In sintesi occorre:
- Aprire una partita Iva: si tratta di un adempimento obbligatorio, per la gestione del quale sarebbe utile disporre della collaborazione di un commercialista. Qualora decideste di provare a fare tutto da soli, sappiate che il Codice Ateco da utilizzare per questo tipo di attività è l’ 81.2 (attività di pulizia e disinfestazione). Esistono ulteriori sottovoci, ancora più specifiche per le mansioni svolte, ad esempio il codice 81.22 (Attività di pulizia specializzata di edifici e di impianti e macchinari industriali)
- Registrazione impresa: non meno indispensabile procedere, entro 30 giorni dall’avvenuto inizio di attività, con l’ Iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio della propria provincia.
La stessa può avvenire presso la Camera di Commercio della propria provincia, utilizzando il modulo la Comunicazione Unica, c.d. ComUnica - (Iscrizione all’Albo degli Artigiani): quando e solo se l’attività venga svolta individualmente e come professione permanente, e se quindi l’impresa si configura come artigiana
- Invio della Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al proprio Comune: rappresenta la dichiarazione amministrativa di cui deve fare oggetto il proprio Comune, all’atto dell’avvio di un’attività, ma anche di una sua modifica o cessazione. Importante sapere come questa nuova ” Dia”, determini un effetto immediato, in quanto non comporta alcun tempo di verifica o controllo preliminare.
- Apertura delle posizioni Inps e Inail: questo, però, solo in presenza di personale dipendente
Inoltre, qualora stiate pensando di prender parte a qualche appalto pubblico, sappiate che questo è possibile solo laddove l’impresa di pulizia vanti un’iscrizione al Registro delle Imprese da un periodo di almeno due anni.
Quale impresa di pulizie aprire
Ovviamente alla base della vostra scelta, sarà prima di tutto fondamentale compredere quale sia il target di clienti ai quali intendiamo rivolgerci, scelta condizionata non poco dalla somma di denaro che abbiamo a disposizione. Inutile sottolineare, infatti, che dedicarci ad attività industriali comporti la disponibilità di attrezzature e macchinari di un costo non trascurabile e, non meno, disporre di un team di lavoro numericamente importante.
Se siete agli inizi, magari senza una grande esperienza alle spalle, l’ideale sarebbe quello di ridurre al minimo i costi di apertura e gestione. Questa soluzione è percorribile operando attraverso una ditta individuale e lavorando autonomamente, abbattendo al minimo i costi, i guadagni non saranno, almeno inizialmente, enormi, ma difficilmente non ci saranno.
Il settore delle pulizie civili e industriali, infatti, presenta realtà variegate, in quanto accanto a maxi-imprese, esitono piccole realtà che svolgono un’attività basilare, avvalendosi di un minimo di forza lavoro e di un’attrezzatura limitata all’indispensabile.
Nulla vi vieta, in futuro, arrivati i primi guadagni, di strutturararvi in maniera più complessa, ampliando la gamma completa di servizi, potendo gestire anche uffici pubblici o aziende importanti e/o offrendo anche tra i servizi, ad esempio, attività di sanificazione e disinfestazione, o gestione anche di aree verdi.
Una serie di servizi, visto il ridotto numero di professionisti che lo offrono, che può consentire di ampliare non di poco il proprio bacino di potenziali clienti, con il conseguente ritorno in termini economici.
In questo caso, però, la normativa fa riferimento ad una necessaria capacità tecnica ed organizzativa, oltre alla necessità di individuazione di un preposto, esigenze necessarie solo in presenza di attività di disinfezione, disinfestazione, derattizzazione, per le quali, inoltre, esistono ulteriori adempimenti da espletare.
Quanto costa aprire un’impresa di pulizie
Come abbiamo già premesso avviare un’impresa di pulizie, nella fase iniziale, non comporta un investimento iniziale mostruoso. Questo soprattutto quando inizialmente decidiate di investire soprattutto sul vostro lavoro e non vi spaventi fare sacrifici. Altra cosa, evidentemente, è pensare da subito di mettere in piedi un’attività specializzata, per la quale sia necessario prevedere attrezzature particolarmente costose.
Esaurita la tarfila burocratica, per quanto riguarda i costi sa sostenere, andrate incontro normalmente solo a :
- diritto camerale anticipato: Con una spesa da mettere in conto attorno ai 100-120 euro, a seconda della provincia in cui si svolge la vostra attività
- bolli e diritti di segreteria: per una spesa di €35,50
- tassa concessione governativa: che va corrisposta, tramite l’invio dell’attestazione, e che prevede un versamento di 168 euro sul conto postale dell’Agenzia dell’Entrate
- altri costi camerali
Oltre a queste, naturalmente, dovrete anche eventualmente aggiungere anche le spese per l’affitto della sede dell’impresa (basta anche un piccolo locale), oltre al materiale necessario all’attività e una fornitura per le eventuali divise da lavoro.
A questi importi, inoltre, dovrete aggiungere una somma anche minima per pubblicizzare una nuova attività e mettere a budget, se già non lo possedete, un mezzo di dimensioni adeguate ( basta anche un furgoncino usato per gli inizi) a trasportare il materiale di lavoro, oltre che eventualmente dei collaboratori. Quotidianamente, infatti, dovrete pensare che dovrete avere con voi i detersivi, le attrezzature per pulire (scope, sacchi, stracci ecc.) ed eventualmente le persone che vi affianchino.
In linea di massima, la spesa iniziale per avviare un’impresa di pulizia può aggirarsi intorno alle 20-30mila euro circa.
A seconda delle regioni, però, esistono diversi tipi di strumenti a favore degli aspiranti imprenditori ( esistono speciali finanziamenti per le imprenditrici), sotto forma di bandi e misure, sfinalizzati alla creazione e al sostegno delle nuove imprese. L’ideale, anche in questo caso, sarebbe avvalersi della consulenza di un esperto del settore, il qale vi consiglierà quale sia la misura ottimale e come poter accedere ad agevolazioni e contributi.
Come guadagnare con un’impresa di pulizie
Sempre e ancor più ad inizio attività, la fidelizzazione della clientela, elemento essenziale per il successo dell’impresa, dipenderà dalla qualità costante dei servizi che sarete in grado di erogare.
Lavorare bene, per quanto sia retorico da indicare, rappresenta dall’origine dell’uomo il miglior modo per mantenere i clienti e acquisirne nuovi, grazie all’importanza del passa-parola.
Un processo, naturalmente, non immediato, ma che con costanza e perseveranza, non tarderà a darvi i suoi frutti, soprattutto se inizialmente riuscirete ad offrire un buon rapporto qualità e prezzo.
Se, inizialmente, lavorare in proprio può rappresentare la scelta ideale, successivamente assumere dei dipendenti si rivelerà una scelta quasi obbligata, soprattutto se la portata del lavoro richiederà maggiori braccia e tempi di lavoro consistenti.
Ogni dipendente che si decide di assumere deve essere regolarmente assunto con contratto previsto dalla legge. Occorre poi iscrivere, come abbiamo visto in precedenza, ogni dipendente che si assume all’Inps, l’Istituto per la Previdenza Sociale, e all’Inail per gli eventuali infortuni.
Se non lo si può fare da soli occorre assumere un ragioniere per i conti, oppure rivolgersi a un CAF. Ogni entrate e uscita deve essere debitamente registrata e portata al Centro di Assistenza Fiscale.
Per garantire la trasparenza dell’Impresa, inoltre, sarebbe utile disporre di un conto corrente bancario intestato ad essa che deve essere accessibile alle autorità.
Parliamo, però, già di un livello successivo che vi costringerà ad avvalervi anche di buoni professionisti. Ad esempio, laddove per lavorare presso strutture pubbliche, spesso, è necessario partecipare alle relative gare d’appalto e prepararsi preventivamente, oltre ad offrire tariffe competitive, anche a lavorare in conformità alla normativa vigente.
Inizialmente, però, con tutta probabilità agli esordi della vsotra attività vi troverete ad operare con un’utenza privata, con la quale stabilire il compenso sarà decisamente più agevole. In queste prime circostanze, operando unicamente su base di una tariffa oraria o proponendo un costo forfettario in base al servizio richiesto, ad esempio, offrendo un bouquet di servizi diversi o proponendo ai vostri clienti abituali una tariffa agevolata a fronte di un impegno settimanale, che vi garantisca una continuità di lavoro, utile soprattutto all’inizio.