Un chiosco ambulante è un’attività di tipo imprenditoriale che garantisce, senza un eccessivo investimento di partenza, un buono sbocco nel mondo del lavoro. Per avviare questo genere di attività sono necessarie specifiche licenze: vediamo insieme i passaggi.
Licenze necessarie per aprire un chiosco ambulante
Tutti conosciamo i chioschi ambulanti: si tratta di impianti mobili che possono vendere merci differenti, dai prodotti artigianali a quelli alimentari, passando anche per l’abbigliamento. Vediamo quali elementi prendere n considerazione qualora siamo intenzionati ad aprirne uno
– La prima scelta da fare riguarda il luogo in cui sostare, che naturalmente dev’essere molto frequentato. Questo però non basta: bisogna scegliere il luogo più adatto anche in base al tipo di prodotti che vendiamo.
Facciamo un esempio: se il nostro è un chiosco di gelati, il punto di sosta deve trovarsi non lontano da una scuola o da un’area verde, luoghi insomma frequentati per lo più da bambini, che sono i maggiori consumatori di gelato
– Una volta stabilito il luogo, abbiamo bisogno della licenza di vendita. Quella che serve a noi si chiama “licenza itinerante”, che consente di spostarsi all’interno di un determinato territorio senza dover pagare alcuna concessione per il posteggio. Con questa licenza l’imprenditore può sostare purché il periodo di sosta non superi le due ore.
Dopodiché avremo bisogno delle attrezzature e le opzioni sono due: acquistarle usate, il che garantirebbe un certo risparmio, oppure, se vogliamo prenderle nuove, è possibile usufruire di finanziamenti sia regionali che europei. Per saperne di più basta visitare il sito web del Comune in cui si risiede
– Per avviare questa attività è necessario un capitale di partenza di all’incirca 10 mila euro, che verrà impiegato per acquistare il mezzo di trasporto e la merce che poi dovrà essere venduta. Le scelte per quanto riguarda la creazione giuridica e la denominazione sociale della ditta sono abbastanza ristrette: le Società a responsabilità limitata e quelle per azioni non possono svolgere questa tipologia di commercio, quindi la nostra ditta non potrà che essere un‘attività individuale, con un impiego limitato di capitale che però potrà essere aumentato in seguito se i guadagni dovessero rivelarsi elevati
– Le licenze di vendita per tale tipo di commercio – che vanno richieste presso il Comune di residenza – sono divise in due diverse categorie: licenze di tipo A e di tipo B. La licenza di tipo A concede una postazione fissa in un determinato giorno della settimana e permette anche di sostare nei diversi mercati presenti in città senza invadere gli spazi destinati ai venditori ambulanti.
La licenza di tipo B, invece, consente di svolgere questa attività imprenditoriale nell’intero territorio nazionale. Dal momento in cui il Comune rilascia la licenza, esiste l’obbligo di richiesta della partita Iva; nel caso di vendita di prodotti di tipo alimentare è necessaria anche una certificazione da parte dell’Asl.