L’allattamento è una delle prime esperienze cruciali tra madre e neonato, un momento che fonde nutrimento, connessione emotiva e primi passi nella crescita del bambino. La natura, con la sua sapienza, ha fornito il latte materno come fonte primaria di nutrizione per i neonati.
Tuttavia, in certe circostanze, potrebbe sorgere la necessità o la scelta di ricorrere a alternative. È qui che entra in gioco il “Neolatte“. Ma che cos’è esattamente il Neolatte? E quali sono i benefici e le possibili criticità nell’usarlo come sostituto o complemento al latte materno?
In questo articolo, cercheremo di spiegare le caratteristiche del Neolatte, analizzando i pro e contro nell’ambito dell’allattamento, fornendo alle mamme e ai papà le informazioni essenziali per prendere decisioni consapevoli e basate sulle necessità e sul benessere del loro bambino.
Indice Guida Gratis:
Che cos’è il Neolatte: Pro e contro nell’allattamento
Negli ultimi tempi, in tema di alimentazione bambino, si fa un gran parlare di neolatte. Vediamo di comprendere di cosa si tratta e, soprattutto, di valutare, per ogni singolo caso, se il suo utilizzo comporti più vantaggi o svantaggi.
Premessa d’obbligo, prima di addentrarci nella questione sul Neolatte, quella di sottolineare, ancora una volta, come il latte materno sia sempre e comunque preferibile a quello artificiale (ragadi al seno durante l’allattamento? Ecco come curarle).
Per sottolineare questo punto fermo nello svezzamento, basti pensare come lo stesso Ministero della Salute, negli anni passati, abbia pubblicato una rigida regolamentazione in materia di pubblicità e vendita degli alimenti per neonati (rispetto ad un tempo sono vietati, ad esempio sia gli spot sulle riviste specializzate sia i campioncini omaggio, che i pediatri, qualche anno fa, dispensavano largamente a neo mamme e donne in stato interessante). Il tutto per contrastare l’idea che il latte artificiale possa risultare migliore, o almeno equivalente, a quello naturale.
Una presa di posizione, del resto, ormai divenuta necessaria dopo che alcune pubblicità si erano spinte ad indicare come i prodotti reclamizzati potessero accrescere capacità cognitive o vista del bambino.
Non sorprende nessuno, quindi, come il direttore della struttura di neonatologia e patologia neonatale del policlinico San Matteo di Pavia, a margine della settimana mondiale dell’allattamento materno, abbia perentoriamente ricordato come:
Il latte materno rappresenta la migliore alimentazione possibile per il neonato
Una sintetica ma significativa definizione di quello che non è soltanto un alimento, quanto un determinante di salute, insomma una sorta di profilassi naturale. La sua composizione di macronutrienti standard qual grassi, proteine, i grassi e , oltre ad un 80% di acqua, lo rende unico.
Una unicità che si esprime concretamente nella presenza di quegli elementi bioattivi (nell’ordine di un centinaio e se ne scoprono sempre di nuovi. Tra i tanti ormoni, ormoni regolatori, fattori di crescita, cellule antiinfiammatorie, elementi di protezione virale e antibatterica) che costituiscono la più grande differenza tra latte materno e artificiale.
L’alta concentrazione di lattosio, favorisce lo sviluppo cerebrale del piccolo, fornendo il 40% dell’apporto nutritivo, mentre la percentuale, seppur ridotta, di oligosaccaridi, pur con una minima valenza nutrizionale, riveste un fondamentale ruolo di protezione dalle infezioni, preservando il microbiota intestinale.
Alcune proteine poi ( le cosiddette glicoproteine) come lattoferrina apportano funzioni antibatteriche, mentre le sieroproteine contribuiscono alla maggiore digeribilità, quasi del doppio, rispetto al suo omologo artificiale.
Un ventaglio di vantaggi che non si limitano al solo bebè, ma che, se l’allattamento al seno si protrae anche oltre lo svezzamento, si estendono alle stesse madri, in termini di riduzione di tumori a seno, ovaie o all’insorgere, in vecchiaia, di osteoporosi.
Non sempre , però, l’alimentazione materna è possibile, e quando si è costretti (parliamo, dati alla mano, di circa 1 dona su 5) ad utilizzare il latte artificiale, non sono rari nei bambini casi di reflusso.
Vediamo allora se, in questi casi, la soluzione può essere trovata nel Neolatte.
Neolatte: che cos’è e quali i suoi vantaggi
Il Neolatte è costituito da un latte biologico, realizzato al fine di contrastare il reflusso del piccolo. Ed è proprio in questi casi che molti specialisti ne consigliano l’uso.
Ovviamente accanto ai suoi diversi benefici, non mancano delle controindicazioni, che andranno soppesate prima di farne uso, rimandando sempre al proprio pediatra curante la decisione finale.
Di norma, in ogni caso, gli specialisti non consigliano il Neolatte prima che il bambino abbia compiuto il sesto mese, qualora il latte materno non sia a disposizione o comunque non venga utilizzato dalla madre.
Limitandoci a presentare il prodotto, occorre però sottolineare come non manchino, come vedremo, opinioni I discordi e in ogni caso, come anticipato, al di là di cosa se ne pensi, sarebbe preferibile utilizzarlo solo dal 180° giorno, preferendogli se non quello naturale, il latte artificiale raccomandatoci dal nostro medico curante.
Le opinioni sul Neolatte. Consigli e possibili effetti collaterali
Spulciando, come probabilmente avrete già fatto, ci si imbatte sulle opinioni più diverse.
Se può essere utile documentarsi, raccogliendo le impressioni e le esperienze degli altri, come abbiamo già lungamente sottolineato, l’ultima parola dovrebbe sempre spettare al solo pediatra.
Per quanto informato, il consiglio di un genitore resta sempre e soltanto un parere, ma non l’indicazione di un esperto.
In ogni caso, come sottolineano in molte, l’importante è anche sfuggire alla demonizzazione di prodotti che, in ogni caso, per essere venduti tra gli scaffali di una farmaci devono rispondere rigorosamente ad una serie di parametri e controlli imposti dalla legge. Nella fattispecie devono presentare caratteristiche nutrizionali espressamente indicate dalla ESPGHAN (European Society of Paediatric Gastroenterology and Nutrition) e, successivamente ribadite e ratificate con la Normativa 2066/141 e recepite dal D.M. 2009/41.
Comunque, parlando di chi lo ha acquistato, si va da commenti entusiastici, di papà e mamme che lo descrivono come la panacea a tutte le loro preoccupazioni, indicandone anche una grande utilità per la stitichezze del bambino, ai timori, invece, di coloro che ne denunciano un’utilità minima, quando non denunciano la comparsa di reazioni allergiche nei propri cuccioli.
Alcune madri, invece, segnalano come il proprio pediatra lo abbia sconsigliato.
Tutte ragioni per cui l’unica soluzione raccomandabile sia sempre quella di rivolgersi al proprio specialista, il più indicato, conoscendo anche le peculiarità del vostro bambino, a consigliarvi.
Di certo, come per ogni prodotto acquistabile in farmacia, è necessario attenersi scrupolosamente alle istruzioni necessarie ad una sua corretta preparazione.
Una raccomandazione che trova concordi le stesse aziende produttrici, poiché un errore nel procedimento stesso, rischia di comportare anche conseguenze alla salute del bebè, come avverrebbe per un qualsiasi prodotto non utilizzato nelle modalità e dosi indicate, del resto
Non mancano, poi, i consumatori che abbiano segnalato, a seguito della somministrazione del Neolatte, la comparsa di fenomeni allergici.