L’addestramento di un cane aggressivo rappresenta una sfida complessa che richiede dedizione, pazienza e una profonda comprensione del comportamento canino. I cani, essendo animali sociali, manifestano una gamma di comportamenti che, se mal interpretati o trascurati, possono sfociare in aggressività. Questo aspetto del loro temperamento non deve essere sottovalutato né dato per scontato, in quanto ogni segnale e manifestazione di disagio da parte dell’animale può essere un precursore di problemi più seri.
Affrontare l’aggressività in un cane non significa semplicemente gestire o sopprimere i suoi comportamenti indesiderati. Al contrario, è fondamentale avvicinarsi al problema con empatia e con l’obiettivo di comprendere le cause profonde che lo generano. Prevenire l’insorgere di tali comportamenti attraverso un’educazione precoce e l’instaurazione di un legame basato su fiducia e rispetto reciproco è fondamentale, ma per coloro che si trovano ad affrontare questa sfida con un cane già adulto, è essenziale armarsi di adeguata preparazione e di buona esperienza.
L’addestramento di un cane aggressivo richiede un approccio metodico e strutturato, che preveda non solo tecniche specifiche ma anche una costante valutazione del progresso dell’animale. È imperativo lavorare in sinergia con professionisti del settore, come addestratori esperti e comportamentalisti animali, che possano offrire supporto e guidare il proprietario attraverso un percorso educativo efficace. Solo attraverso un impegno congiunto è possibile raggiungere risultati significativi, migliorando la qualità della vita del cane e ristabilendo un’armonia familiare.
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Capire l’aggressività del cane
L‘aggressività di un cane è un fattore importante da tenere sotto controllo per la sicurezza collettiva: ma per farlo è importante capire da cosa deriva. in che modo essa si manfesta e perché.
Esistono tantissimi tipi di aggressività, divisibili a seconda dell’oggetto dell’aggressività da parte del cane e della relazione che c’è tra i due soggetti ( cane – padrone, cane – cane, cane – cane che coabita, cane – estraneo, cane – cuccioli ). Insomma, non è semplice né molto proficuo generalizzare circa questo aspetto della psicologia canina.
Uno dei consigli migliori che può essere dato se un cane mostra una forte componente aggressiva è recarsi da un educatore professionista che correggerà il problema, attraverso una rieducazione anche psicologica dell’animale. Infatti è da questo aspetto che si deve partire, non dando mai per scontato che la violenza risolva qualcosa: al contrario. Punire quando non colpire l’animale può solo rischiare di compromettere ulteriormente la situazione.
Il meccanismo principale che innesta l’aggressività nel cane non è legato tanto a quando si sente minacciato, ma a quanto esso tende ad assumere la posizione di leader anche sopra il padrone. Questo accade per tanto motivi che spesso non possiamo né prevedere né prevenire: magari siamo troppo concessivi, lo viziamo molto o il cane è portato ad essere così per motivi di razza (ma badate bene, parlare di razze violente è sempre una forzatura).
Ne consegue che il cane tenterà in tutti i modi di gestire i rapporti che avrà con l’esterno: gestirà tempi, spazi e modalità di questi. Facciamo un esempio: il cane inizierà a decidere quando giocare con il padrone e come farlo. Richiamerà la sua attenzione abbaiando rumorosamente anche per motivi futili. Insomma, non accetterà di restare subordinato al padrone in nessun modo.
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Cosa fare con un cane aggressivo
Quando questo accade ed il cane è aggressivo, mostrando gestualità tipicamente connesse a questo comportamento ( digrigna i denti, rizza il pelo, abbaia e ringhia ) nel momento in cui il padrone cerca di ripristinare il comando ( anche semplicemente per negargli qualcosa da mangiare o per decidere quando e dove portarlo a fare i bisogni), si deve intervenire tentando di ristabilire la gerarchia che intercorre tra i due.
Non con la forza, perché questa sarebbe solo per il cane una sfida, in cui farebbe di tutto per primeggiare per carattere, ma con il comportamento: se il cane vede che il padrone ha un’attitudine a comandare e lo rispetta, imparerà a rispettarlo a sua volta e a riconoscerlo come leader. Visto che il cane vede nella famiglia umana una specie di seguito di quello che è il branco, deve capire il suo ruolo di subordinato.
Per farlo, il cane deve avere bisogno del padrone: il padrone è colui da cui dipende la sua sopravvivenza e la sua vita stessa ( per il cibo, per i bisogni, etc.).
Il padrone dal canto suo deve essere carismatico e non essere succube del cane. Occupare una posizione di comando, significa che dovrà sancire poche regole e imparare a comprendere attentamente i bisogni e le attenzioni che il cane richiede. Capire quando assecondarle e quando invece dover tenere il pugno di ferro e non cedere al cane.
Tutto questo è soprattutto studiato nei corsi di educazione cinofila, la vera soluzione al problema insomma.