Il caminetto rappresenta una delle poche opere dell’uomo che da secoli e secoli mantiene quasi completamente inalterate le proprie peculiarità, e i benefici che esso crea sono visibili anche oggi in qualunque casa che ne possieda uno.
Solo gli sviluppi tecnologici dell’ultimo secolo hanno fatto sì che venissero proposte nuove soluzioni, che, da un lato, consentono di incrementare il rendimento del caminetto, e, dall’altro, favoriscono un risparmio sull’utilizzo del combustibile: espedienti, quindi, che permettono un risparmio economico non indifferente.
Spiegare come funziona un caminetto è molto facile: si tratta di un focolare, allinterno del quale avviene una combustione.
Esso comunica con l’esterno tramite la cosiddetta cappa fumaria, un condotto attraverso il quale passa l’aria che si riscalda e si sposta verso lalto, là dove richiama a sé altra aria. Si instaura, così, una circolazione totale che contribuisce ad alimentare la combustione. Il caminetto produce calore, che si distribuisce nel locale attraverso l’irraggiamento e la convezione. Per quanto riguarda l’irraggiamento, si tratta di un tipo di radiazione infrarossa che fa aumentare la temperatura di tutto l’ambiente.
È l’irraggiamento, per esempio, che fa sì che quando cuciniamo un alimento sulla brace esso si cuocia in maniera uniforme. In tal modo, insomma, ha origine un riscaldamento pressoché integrale dell’ambiente: ciò fa sì che esso possa avvenire anche in luoghi freddi e ostici, quali possono essere igloo o grotte, per esempio, a patto, comunque, che si abbia a disposizione una comunicazione con l’esterno.
E’ bene sottolineare che il caminetto, inoltre, impedisce che si crei umidità nelle abitazione, proprio in virtù della circolazione dell’aria: in tal modo, rappresenta un valido sistema per combattere la presenza di parassiti e muffe negli ambienti interni.
Se i vantaggi sono evidenti, e sovrastano nettamente gli svantaggi, vale la pena, tuttavia, citare in maniera sommaria anche questi ultimi, così da avere un quadro completo delle condizioni del caminetto, specificando le modalità in cui è possibile trovare delle soluzioni.
Il principale punto debole è rappresentato dalla convezione cui abbiamo accennato poco fa, che determina una dispersione quasi totale del calore distribuito prodotto, che per la maggior parte viene assorbito dalla canna fumaria. Si tratta, comunque, di un inconveniente cui si può porre rimedio senza difficoltà: basterà predisporre un sistema di confinamento delle fiamme. In tal modo, potremo contare su un recupero di quasi l’ottanta per cento del calore disperso, che verrà quindi ridistribuito semplicemente utilizzando delle tubazioni. Insomma, non ci sarà bisogna di manufatti pneumatici o elettrici.
Un’altra caratteristica che potrebbe creare qualche fastidio è rappresentata dallo sporco provocato dalle polveri. In realtà, anche questo difetto può essere cancellato con estrema facilità, applicando un buon tiraggio.
Come vedete, insomma, i benefici di possedere un caminetto (costo: dai mille ai quattromila euro, dipende dal tipo) sono nettamente superiori agli svantaggi che esso comporta, poiché a questi ultimi si può porre rimedio senza complicazioni.