Per quanto possa essere una possibilità molto remota, l’idea di stare e sopravvivere su un’isola deserta è stata molto sfruttata dalla televisione, con show e telefilm, e poi anche nei moderni test di logica per verificare le capacità di una persona in una situazione a rischio e di pericolo. Personalmente il primo consiglio da dare è quello di non farsi prendere dal panico, essere i sopravvissuti ad un disastro ed essere ancora vivi anche se su un’isola deserta è un fatto positivo, bisogna poi prendere tutto il tempo per organizzarsi e decidere al meglio come resistere. per prima cosa si realizza una lista di quello che si ha al momento sull’isola, tenendo conto del numero di persone sopravvissute e di quelli che sono i resti e i detriti del mezzo con il quale si è arrivati all’isola, aereo o nave. Cercare sulla spiaggia i primi elementi e partire da questi per poter poi meglio vedere come organizzarsi. La prima cosa da fare è quella di procacciarsi dell’acqua, poi il cibo. Se si hanno dei contenitori ancora meglio, bottigliette di plastica o borraccia. Cercare in piccoli gruppi di andare verso l’interno dell’isola in modo da vedere se esistono piccole aree di acqua dolce come fiumi o cascate. Un’alternativa è quella di aspettare la notte e la condensa, in questo caso ci sarà bisogno di un grosso telo e di un recipiente da mettere in una buca, in modo che durante la notte la condensa possa mettersi nel recipiente.
E’ necessario poi costruire un riparo, tenendo conto di ciò di cui si dispone e come realizzarlo. Un riparo va costruito con elementi naturali di fortuna, come foglie di palme e fibre vegetali se manca la corda. Nella costruzione si deve tener conto della posizione, evitando la cima di colline o montagne, ma anche il fondovalle e il letto di un fiume, anche se asciutto. Meglio realizzare un riparo semplice con tronchi e alberi caduti, in modo da dare solidità alla struttura. Bisogna essere vicino a fonti di acqua e cibo, in una posizione ben visibile per i soccorsi, proteggendosi al meglio dai pericoli naturali e dai possibili animali che ci sono. Bisogna poi accendere un fuoco e cercare del cibo. Un fuoco si accende con elementi combustibili e secchi, anche con le lenti e i raggi del sole. Il cibo è facilmente reperibile se si cercano frutti sugli alberi e radici. Bisogna fare attenzione se questi elementi sono nocivi e velenosi. Meglio cercare noci di cocco o frutti facilmente riconoscibili, nel dubbio andrebbero sempre bollito o mangiati in una quantità infinitesimale. E’ sempre meglio avere a disposizione anche un kit di sopravvivenza, come coltelli e materiale medico con cui curarsi. Su un’isola deserta il denaro non ha alcun valore, ma è sempre un bene organizzarsi e avere con sè oggetti, che possano rivelarsi adatti alla situazione. Esistono ombrelli che raccolgono acqua piovana, costo circa 10 euro, anche bottigliette di acqua che si trasformano in mini depuratori o permettono di lavarsi, costo pochi euro. In linea generale un kit non costa mai meno di diverse decine di euro, è una probabilità quello di usarlo, ma nel dubbio meglio non farselo mancare.
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