Quanti di noi hanno letto un libro giallo immedesimandosi nella figura portante, quella dell’investigatore privato? Penso che un po’ tutti abbiano avuto questo sogno nel cassetto, per l’aura di mistero che circonda chi questo mestiere lo fa veramente e soprattutto per le situazioni intriganti e insolite che questa figura professionale è chiamata ad affrontare. Se qualcuno ha intenzione di andare oltre al sogno e tentare concretamente la professione dell’investigatore privato, ecco una breve guida su come affrontare il percorso che porta a questo splendido lavoro. Innanzitutto, occorrono determinati qualità, senza le quali il lavoro non è impossibile, ma si complica molto; queste qualità sono: spirito di osservazione, creatività, abilità di ricerca e molta, molta pazienza. Quest’ultima qualità risulta decisiva visti i lenti sviluppi delle vicende e soprattutto per non correre il rischio di saltare qualche passaggio o trascurare qualche dettaglio. Una volta appurato il possesso di almeno alcune tra queste qualità elencate, bisogna specificare che per intraprendere la strada dell’investigatore privato non occorre un titolo di studio particolare; detto questo bisogna anche specificare che esistono alcuni corsi di laurea in giro per l’Italia, che assicurano una preparazione accademica discreta e forniscono gli strumenti (più teorici che pratici) per affrontare il mestiere. Le facoltà in questione sono quella di scienze della formazione de L’Aquila, con il corso di laurea in Scienze dell’Investigazione; oppure il corso di laurea in Sociologia e Scienze criminologiche per la sicurezza presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Forlì. Comunque sia qualsiasi corso di laurea in legge o criminologia risolverebbe tutti i problemi. Nessuna laurea vale però quanto l’esperienza sul campo, dove si impara la metodologia specifica e si ha a che fare con persone in difficoltà che stanno solo aspettando il vostro aiuto. Una volta specificato il percorso scolastico, passiamo a descrivere la fase vera e propria del lavoro sul campo: innanzitutto occorre specificare che l’investigatore privato lavoro per conto terzi, per singoli privati oppure per aziende. Per i primi di solito i casi più gettonati sono le indagini sui matrimoni e sulle lettere anonime, ma non sono rari i casi di ricerca di persone scomparse o di sorveglianza di individui in pericolo. Nel caso in cui il mandante sia un’azienda i casi su cui indagare sono solitamente il recupero crediti, le referenze commerciali, concessioni di fidi, rapporti su ditte, società e imprese, sulla loro fetta di mercato e sui loro prodotti. Occorre necessariamente aggiungere che chiunque voglia svolgere la suddetta professione autonomamente (e non dipendente di qualche agenzia investigativa), deve obbligatoriamente richiedere la licenza di Istituto di Investigazione richiedibile dopo 2 anni di servizio nelle forze dell’ordine o presso una qualsiasi agenzia investigativa. Il certificato va richiesto alla Prefettura della Provincia in cui si eserciterà la professione.
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