Quella del fumettista è un’attività, inutile sottolinearlo, che appassiona tante persone, ma tra fare disegni in modo amatoriale e realizzarli in maniera professionale esiste una gran differenza.
Ecco in pochi passaggi quali le tappe necessarie per far divenire un hobby una possibile professione.
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Come diventare fumettista
Prima di cominciare a pensare di diventare fumettista di professione occorre porsi una domanda fondamentale:
“Ho le capacità per diventare un professionista?”
Si perché non basta avere la passione, è importante essere naturalmente portati verso il disegno perché è vero che coi corsi si può imparare la tecnica e si può migliorare, ma occorre avere la predisposizione verso quella che è una vera e propria arte.
Con lo studio poi si possono affinare i tratti e migliorare le qualità che di base devono però già esserci, soprattutto se non si vuole diventare uno dei tanti, ma ci si vuole affermare come fumettista in Italia e a livello internazionale.
Se, dopo aver risposto in maniera obiettiva a questa domanda, si pensa di possedere davvero del talento, allora è utile frequentare una buona scuola che venga a dotarci degli strumenti per affermarsi.
Sono scuole altamente specializzanti che garantiscono un’istruzione completa nel campo del fumetto, tale che, se si possiede il vero talento, non è difficile che alcune delle grandi case editrici che pubblicano i fumetti famosi in tutti in Mondo chiamino per entrare a lavorare nelle redazioni e diventare così la penna di una di quelle strisce che hanno sempre appassionato i bambini di ogni età e generazione.
Di queste scuole l’Italia non è fortunatamente carente e sono dislocate nelle principali città dove è più facile trovare sbocchi lavorativi, che non riguardano solo le case editrici ma anche le società di comunicazione per realizzare pubblicità o altro. Le più grandi sono sicuramente a Roma e a Milano, ma esistono ottimi istituti anche a Firenze.
Come lavorare come fumettista
Non è comunque detto che, una volta usciti dalla scuola, si cominci a lavorare perché, nonostante le realtà editoriali diano sempre un occhio a questi istituti, nessuno di questi è una scuola di formazione interna a una casa editoriale, pertanto una certezza professionale non esiste.
Al termine del corso di studi, quindi, mentre si cerca un’occupazione, non bisogna dimenticare di seguire corsi e seminari del settore, frequentando mostre e fiere in modo tale da conoscere coloro che già sono inseriti nell’ambiente e che possono fornirci consigli utili per intraprendere la stessa carriera.
Quando si frequentano i corsi o si frequentano manifestazioni del settore in cui c’è la possibilità di incontrare qualcuno di importante che già lavora nell’ambiente bisogna sempre avere con se la minima attrezzatura da lavoro, quindi un blocco e una matita, e una serie di disegni (possibilmente i migliori) da mostrare per chiedere consigli su come migliorare la tecnica o per, perché no, proporsi per un lavoro o uno stage: non bisogna mostrarsi ‘choosy’, bisogna dimostrare di avere tanta voglia di fare, di imparare e di essere disposti a iniziare anche solo con un contratto di apprendistato.