Fra gli animali domestici più amati ed apprezzati, in particolare dai bambini, ci sono senza dubbio le tartarughe. Animali silenziosi e tranquilli, lontane ed immuni dal “logorìo della vita moderna”, le tartarughe continuano da tempi immemorabili a proporre il loro slow-style, fornendo a noi umani, che con sempre maggiore frequenza le ospitiamo nei nostri giardini, un esempio di come dovrebbe esser presa la vita: con una certa calma, almeno quando è possibile provarci.
Questa specie di rettile non presenta particolari difficoltà di allevamento: basta un piccolo giardino – o anche un terrario in un balcone, se il giardino non si possiede – acqua da bere, qualche fogliolina di insalata o pezzetto di frutta ogni tanto.
Una delle maggiori difficoltà che riscontrano i proprietari delle tartarughe, è invece quella di capire di che sesso esse siano.
L’operazione non è in effetti delle più semplici, soprattutto se si possiede una sola tartaruga, e non si possono fare confronti diretti, o se le tartarughine sono piccole d’età, perchè le differenze fra i due sessi sono essenzialmente legate all’attività riproduttiva, e compaiono quindi quando gli animaletti raggiungono l’età per accoppiarsi. Va considerato che le tartarughe sono animali molto longevi e raggiungono la maturità sessuale intorno ai 10 anni.
Vediamo di elencare alcuni fra i principali tratti distintivi fra i maschi e le femmine adulti.
Innanzi tutto la grandezza: la femmina di tartaruga è solitamente molto più grande del maschio; nella Testudo Hermanni, che è la specie più conosciuta e diffusa di tartarughe terresti, la femmina può raggiungere anche i 24 centimetri di lunghezza, mentre un maschio adulto difficilmente supera i 16-18 centimetri.
Negli esemplari adulti inoltre, il piastrone, che è la parte inferiore del guscio, quella che sta a contatto con il terreno, si presenta piatto nelle femmine, adatto a contenere le uova, ed è invece concavo nei maschi; questo per facilitare la monta sul carapace – cioè sul guscio superiore – della femmina.
I maschi possiedono una coda grossa e robusta, con la parte finale appuntita e con uno sperone all’estremità; la coda nelle femmine è invece più piccola e corta, e non presenta particolari zone in rilievo.
Osservando il carapace si può anche notare che la parte finale, lo scuto che si trova sopra la coda, è rivolto verso il basso; in questo caso siamo in presenza di un maschio: le femmine infatti presentano anche questa parte allineata con il resto del carapace.
Altra differenza fra maschi e femmine si nota al livello delle unghie. I maschi di tartaruga presentano unghie lunghe, soprattutto nelle zampe anteriori, unghie che hanno un preciso utilizzo nel corso delle danze di accoppiamento. Le femmine presentano unghie piccole nelle zampe anteriori.
Infine il muso, che si può presentare più allungato o più tondeggiante: nel primo caso siamo in presenza di un maschio, nel secondo si tratta di una femmina.
Parlando di tartarughe, per concludere, non ci dimentichiamo che si tratta di una specie protetta, a rischio di estinzione: è vietato catturarle in natura. Se compare “magicamente” nel nostro giardino, bisogna denunciarne il possesso all’autorità veterinaria di zona.