Il mutuo è un particolare tipo di prestito che le banche erogano soprattutto per l’acquisto o la ristrutturazione di una casa. Che si tratti di prima o seconda abitazione i tassi applicati sono molto più bassi rispetto a quelli richiesti per piccoli finanziamenti che vanno dall’acquisto di un auto alle vacanze passando per i prodotti di elettronica. Fino a 10 anni fa per “accendere” un mutuo bastava recarsi in banca, parlare con un funzionario, presentare tanti documenti fra cui la busta paga del richiedente, e con una certa facilità il prestito veniva erogato.
Con la recente crisi mondiale però le banche sono diventate molto prudenti e prima di erogare un mutuo ci pensano tantissimo rifiutando anche possibili guadagni pur di stare tranquille. Le richieste di garanzie sono sempre più ampie e le maglie dell’ importo sempre più strette. Se prima si finanziava, per l’acquisto di una casa, l’intero prezzo ora non si va oltre l’80% ed in alcuni casi la soglia di abbassa fino al 60%.
Internet però è venuto incontro ai consumatori grazie al servizio che offrono moltissimi portali. Come richiedere un mutuo online? Basta collegarsi direttamente con la banca o con alcuni aggregatori che confrontano la richiesta inviata online proponendo il miglior mutuo sul mercato.
Solitamente i dati da immettere sono:
-finalità del mutuo: acquisto casa principale o seconda abitazione, surroga (sostituzione del mutuo con un altro con caratteristiche diverse), liquidità , ristrutturazione casa;
-tasso fisso o variabile. Il primo prevede una rata costante nel tempo che non cambierà mai, con la seconda opzione la rata varia al variare di alcuni parametri legati all’Euribor e al costo del denaro (inflazione);
-valore dell’ immobile. Il valore che verrà registrato al momento dell’ acquisto. La banca però solitamente si prende cura di effettuare una perizia sull’ immobile il cui valore potrà essere più basso di quello stabilito nella compravendita;
-importo del mutuo. Come precedentemente detto è meglio non richiedere il 100% della somma necessaria, andremo sicuramente incontro ad un rifiuto. Si può partire dall’80% per poi scendere in caso di risposta negativa della banca;
-durata del mutuo. Se si è giovani la banca potrebbe accettare anche un mutuo di 40 anni, solitamente i mutui hanno una durata media di 20-25 anni con punte di 30;
-posizione lavorativa. Questa è la voce che la banca terrà più in considerazione insieme a quella successiva, ovvero al reddito annuo che si percepisce. Se si è dipendenti pubblici il rischio per chi eroga il mutuo è sicuramente minore rispetto ad un titolare di partita Iva che esercita la libera professione oppure è un commerciante;
-reddito dei richiedenti. Se il mutuo è richiesto da due persone, pensiamo a marito e moglie, si sommano i redditi dei due. Ciò rende più forte la garanzia per la banca che può contare in caso di perdita di lavoro di uno sulla forza dell’ altro;
-domicilio e provincia dell’ immobile. Gli istituti bancari possiedono moltissime statistiche. Il rischio di mancato pagamento del mutuo è più forte in alcune città rispetto ad altre. Ciò è dovuto alla situazione della Regione, alla mancanza di lavoro ecc, i richiedenti di alcune province sono quindi più favoriti rispetto agli altri;
Tutti questi dati sono richiesti anche per la surroga ovvero la “portabilità” del mutuo che viene trasferito da un creditore ad un altro. La legge Bersani in questo ha favorito i consumatori ai danni delle banche che ora, in caso di richiesta di surroga, non possono opporsi.