Prima di discorrere sul come e sul quando iscriversi all’ENPAP è bene sapere che l’iscrizione non possono effettuarla tutti; bisogna, infatti, possedere una laurea in psicologia. Appurato ciò, sono di diritto abilitati all’iscrizione gli psicologi che hanno intenzione di esercitare l’attività in veste di liberi professionisti. Ma spieghiamo meglio il concetto di libero professionista, quest’ultimo è un lavoratore autonomo, quindi, non subordinato o dipendente che presta servizi, di solito, di carattere intellettuale e che si organizza, per di più, da sè senza impiegare un gran numero di persone, ingenti capitali o mezzi considerevoli. Ciò è reso esplicito anche dall’art. 2222 e successivi del codice civile mentre la definizione di professionista intellettuale, è regolamentata dagli artt. 2229 e successivi sempre del Codice Civile. I liberi professionisti non hanno vincoli di alcun genere, neppure nelle prestazioni, ed è proprio per questo che si rende necessaria la dichiarazione dei redditi presso l’ENPAP. L’iscrizione prevede delle procedure da rispettare: innanzitutto, essa deve essere eseguita entro i novanta giorni dalla data in cui si è percepito il primo stipendio scaturito dall’attività di psicologo nonché libero professionista.
Da qui decorre l’iscrizione all’ENPAP insieme ala copertura previdenziale. Per capire se voi rientrate o meno in questa categoria potete ricorrere all’art. 1 della legge n. 59/89, la quale suddivide anche le tipologie di prestazioni appunto. Inoltre, laddove voi svolgiate un’attività dipendente parallelamente a quella di psicologo sarete tenuti a versare all’ENPAP solo i contributi riguardanti la parte di reddito libero-professionale. Tra le attività destinate a copertura previdenziale, non vi sono solo le prestazioni psicoterapeutiche, ma anche le docenze, le consulenze presso aziende od enti nonché assegni e dottorati di ricerca sempre nell’ambito psicologico. Potrà tornarvi utile, inoltre, sapere che gli psicologi sono tenuti all’iscrizione anche quando svolgono la loro professione in altre attività, più specificamente, in caso di compensi a seguito di prestazioni coordinate e continuative che sono solo fiscalmente accomunate al lavoro dipendente; per fini previdenziali, sono soggetti a contribuzione dell’ente ENPAP non comportando obblighi di sorta nei confronti Gestioni diverse, ad esempio l’INPS. Un secondo caso, inoltre, è quello che vede gli psicologi impegnati nel rapporto di lavoro convenzionale, autonomo coordinato e continuativo, in Aziende Sanitarie o Strutture Militari nell’ambito del S.S.N. Inoltre, dovete sapere che l’esercizio anche occasionale della professione in questione implica l’obbligo di iscrizione all’ente ENPAP nonché i relativi effetti previdenziali. Infine, sappiate che tutti gli importi versati all’ente ENPAP possono essere dedotti al momento della dichiarazione fiscale a prescindere dall’importo che avrete versato.