Il matrimonio è il momento più bello della vita di una coppia, ma spesso la burocrazia che si cela dietro a questo sogno rischia di farci arrivare all’altare già stanchi! Negli ultimi anni, grazie alla possibilità di utilizzare l’autocertificazione, la pratica si è snellita e anche i documenti per il matrimonio fortunatamente si sono ridotti. Tuttavia, è sempre bene muoversi per tempo per non ritrovarsi a dover fare i conti con qualche inconveniente, visto che comunque l’iter resta abbastanza lungo.
Innanzitutto bisogna ricordare che quando ci si sposa secondo il rito religioso, non si devono dimenticare i documenti civili, che vanno ad accompagnarsi a quelli richiesti dalla Chiesa. I documenti per il matrimonio civile sono l’estratto di nascita per uso matrimonio, che ha validità di tre mesi e il certificato contestuale, ossia un documento unico che certifica allo stesso tempo, le informazioni sulla residenza, sulla cittadinanza e sullo stato libero.
Per il matrimonio religioso cristiano, invece, serve anche un’altra documentazione, relativa alle informazioni dei futuri sposi e del loro rapporto con la chiesa. Innanzitutto la chiesa richiede un attestato di frequenza al corso prematrimoniale. Bisogna poi procurarsi il certificato di battesimo, che viene rilasciato dalla Chiesa in cui si è stati battezzati ed ha una validità di sei mesi. Ad esso va aggiunto il certificato di cresima, anch’esso da richiedere presso la Chiesa in cui è avvenuto tale sacramento. Entrambi i documenti vanno richiesti “ad uso matrimonio”.
C’è poi da chiedere lo stato libero ecclesiastico, che si chiede solo se uno o tutti e due gli sposi hanno vissuto per almeno un anno in una diocesi diversa da quella in cui si sposano. Tutti questi documenti vanno presentati dal parroco che dovrà poi officiare il matrimonio che controllerà il tutto e farà poi delle domande, separatamente, ai due futuri sposi (questa fase pre-matrimoniale è detta Consenso).
A questo punto gli sposi dovranno aspettare che vengano esposte le pubblicazioni, che indicano le generalità degli sposi, nonché il luogo e la data in cui si celebrerà il matrimonio. Le pubblicazioni dovranno restare esposte per due domeniche successive. La richiesta delle pubblicazioni, tuttavia, non va fatta al parroco, ma al Comune, all’Ufficio di stato civile.
Se i due sposi desiderano sposarsi in una parrocchia diversa da quella di appartenenza, allora si deve presentare anche lo “stato dei documenti”, ossia un documento che va vidimato dalla Curia e deve essere presentato al parroco della chiesa prescelta. In ogni caso è sempre suggeribile parlare prima con il proprio parroco perché, se anche i documenti per il matrimonio religioso sono sempre gli stessi, ogni parroco può avere consigli preziosi da dare ai futuri sposi, sia per quanto riguarda l’iter burocratico, sia per le modalità di svolgimento del matrimonio stesso.