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Combattere il solfuro d’argento, salvando la propria argenteria
Il solfuro d’argento, diretto nemico della lucentezza, rappresenta la ” bestia nera ” di ogni singolo amante del nobile metallo.
Con il preciso scopo di sottrarre ogni beltà a qualsiasi oggetto d’argento, scende a patti con l’ossigeno, suo più grande complice nel processo di ossidazione, prima opacizzando e poi scurendo totalmente. A pagarne le conseguenze le povere casalinghe e i collezionisti, i quali però non si danno per vinti.
Per tenere a bada nemici di tale portata, bisogna pianificare vere e proprie controffensive con l’aiuto della “nonna” e dei suoi metodi.
Prima di tutto occorre considerare che per conservare al meglio la propria argenteria, non c’è metodo migliore dell’abituale utilizzo, lucidatura e pulizia.
Ed ora inizia il contrattacco!
E’ di vitale importanza procurarsi tutto l’occorrente: dentifricio, bicarbonato in polvere, recipiente di alluminio, recipiente di terracotta, sale da cucina, carta stagnola, panno di lino, panno di microfibra.
Iniziamo con l’argento abitualmente utilizzato
Va pulito, quotidianamente, con acqua tiepida e sapone neutro, asciugato per bene con un panno di lino e lucidato con un panno in microfibra.
Se, invece, l’argento è ossidato, il nostro nemico è il temibile solfuro d’argento. Ma niente paura!
Accorrono in nostro soccorso gli amici:
– Bicarbonato
Il primo metodo, quello più comune, è possibile applicarlo attraverso il procedimento “a secco” oppure “con acqua”.
Nel primo caso bisogna strofinare l’oggetto con polvere di bicarbonato fino a rimuovere la patina scura, soffermandosi con insistenza sulle parti in rilievo e sulle scanalature.
E’ necessario fare molta attenzione a non esagerare nello strofinare, in quanto il bicarbonato in polvere, essendo abrasivo, potrebbe rigare l’oggetto d’argento.
Utilizzando, invece, un litro d’acqua bollita, mescolata ad un cucchiaio di bicarbonato, basta immergere l’oggetto nella soluzione ed attendere, in base al livello di ossidazione, un intervallo di tempo che va da pochi minuti ad un’oretta. In questo caso non si rischia di danneggiare l’argento, come nel precedente.
Successivamente ad ognuno dei due procedimenti, bisogna sciacquare accuratamente, asciugare e lucidare con un panno morbido.
– Dentifricio
Applicare, attraverso l’utilizzo dei guanti, della pasta dentifricia sull’oggetto, spalmandola accuratamente dai due ai quattro minuti, e lavare con la stessa meticolosità in acqua tiepida.
Infine asciugare e lucidare con il solito panno morbido.
Anche il nostro amico dentifricio è abrasivo, quindi attenzione a non danneggiare l’argento.
Bisogna immergere i preziosi d’argento in un contenitore d’alluminio, o in un recipiente di ceramica rivestito con un foglio di alluminio, di quello usato in cucina per avvolgere i cibi, riempito con un litro d’acqua bollente ed un cucchiaino di sale, lasciandoli a bagno per almeno un’ora. Attraverso la reazione chimica prodotta, si ottiene una “ossidoriduzione” che elimina il solfuro. Alla fine del procedimento, è necessario asciugare l’oggetto e lucidare con il solito panno morbido.
Attenzione a non rendere il nostro prezioso alleato elettrolitico un nemico, utilizzandolo per oggetti con pietre incastonate, perché potrebbero danneggiarsi !
In questo modo gli amanti dell’argenteria combattono il malvagio solfuro d’argento, senza dover incorrere in controindicazioni, proprie ai prodotti specifici in commercio oggi.