Le orchidee sono delle piante particolare, per svariate ragioni si sono guadagnate la nomina di piante difficili e delicate da coltivare. Sulla potatura esistono diverse teorie. Di certo sappiamo che non c’è una regola fissa e, questo vale in genere per tutte le piante da fiore, gli interventi di potatura andrebbero diversificati da pianta a pianta e da specie a specie. Quando infatti una pianta di orchidea fiorisce più volte sullo stesso stelo, alcune lo fanno, questo stelo non andrebbe tagliato anche quando il fiore ha terminato il suo ciclo vitale; per le orchidee invece che non rifioriscono quando il fiore è appassito lo stelo andrebbe reciso. Per molti comunque andrebbero potate ed eliminate soltanto le parti danneggiate o addirittura soltanto quelle realmente appassite, lasciando alla pianta stessa la libertà di far seccare o meno lo stelo che ha già prodotto uno o più fiori. Ma ora passiamo a un breve decalogo pratico che, a prescindere dalla scuola di pensiero, sarà utile a tutti.
1. Per quel che riguarda gli strumenti di potatura: le forbici devono essere disinfettate, nel senso che vanno sterilizzate prima di ogni nuovo utilizzo.
2. Come bisogna tagliare? I tagli devono essere netti, ogni incertezza nel taglio può provocare un’infezione alla pianta, ricordiamo quindi che le forbici devono essere molto affilate. A tal proposito c’è chi utilizza forbici usa e getta (che vanno comunque sterilizzate prima dell’utilizzo) forbici di metallo o addirittura un bisturi, si trova in tutte le farmacie, è facile da sterilizzare e oltre ad essere molto affilato è difficile che perda il filo.
3. Ricordiamoci di non esagerare mai con la potatura: come dicevo prima, nell’incertezza e se non siamo esperti, limitiamoci alle parti danneggiate.4. Se tagliare troppo può essere dannoso lasciare sulle piante parti secche è senza ombra di dubbio catastrofico.
5. Il taglio dello stelo può essere praticato anche direttamente alla base ma di solito è eseguito dopo il secondo nodo a partire dal terreno. Molti però tagliano lo stelo a 20cm, in modo da irrobustirlo.
6. Bisogna fare molta attenzione a rimuovere i fiori, andrebbero tolti solo se si sono realmente appassiti, tagliandoli al peduncolo. Non vanno tagliati i fiori brutti o sciupati ma solo quelli che hanno esaurito il loro ciclo vitale.
7. E’ solo l’esperienza che insegna in questi casi. Possono essere utili i consigli pratici di un esperto, soprattutto quando si è alle prime armi.
8. Dopo che è stata potata possiamo “medicare” le ferite della pianta con un mastice speciale che aiuta la cicatrizzazione e la formazione successiva di nuovi fiori.
9. Un modo per avere conferma della buona riuscita della nostra potatura è la fioritura della pianta. Quindi, pochi fiori equivalgono ad una potatura sbagliata.
10. Per evitare delusioni troppo cocenti, che sono inevitabili, almeno per i più, quando si ha a che fare con questa pianta, si possono citare la Phalaenopsis e le Dendrobium, orchidee facili da coltivare e da potare.