Domenica prossima gli italiani dormiranno un’ora di meno ma potranno godere di un’ora di luce in più, almeno fino al 27 ottobre. Come ogni anno tornerà in vigore l’ora legale e nella notte tra il 30 e il 31 marzo, precisamente alle 2,00, si dovranno spostare avanti di un’ora le lancette dell’orologio.
Il sistema dell’ora legale venne inventato da Benjamin Franklin addirittura nel 1784, tuttavia l’Italia lo ha adottato per la prima volta soltanto il 3 giugno del 1916, imitando la Gran Bretagna che, nel medesimo anno e su consiglio del costruttore inglese William Willet, approvò il British Summer Time, ovvero lo spostamento delle lancette avanti di un’ora durante l’estate.
Da allora nel nostro Paese l’ora legale non ha avuto vita facile: è stata abolita più volte, poi ripristinata, e man mano aumentato il suo periodo di vigenza, almeno fino al 1996 quando l’Unione Europea ha adottato un calendario comune a tutti gli stati membri fissando l’inizio dell’ora legale l’ultima domenica di marzo e la sua fine per l’ultima domenica di ottobre.
In Russia sin dal 2011 vige l’orario legale tutto l’anno.
Ovviamente nell’emisfero australe, così come le stagioni, anche il periodo dell’ora legale viene invertito: si parte a fine ottobre e si termina a fine marzo.
Il vantaggio principale dell’ora legale è insieme il suo obiettivo, ovvero il risparmio energetico.
Con il nuovo orario certamente non aumentano le ore di luce, ma semplicemente vengono meglio e maggiormente sfruttate quelle già disponibili nell’arco della giornata. In sostanza, spostando in avanti l’orario, si ritarda l’utilizzo della luce artificiale e si permette un minor consumo di energia elettrica.
Pur restituendo un’ora in più di luce, l’ora legale, almeno nei suoi primissimi giorni, può causare disturbi dovuti ad una alterazione del ciclo sonno-veglia. Nei giorni immediatamente successivi, sono infatti frequenti i casi di insonnia, accompagnati a nervosismo, irritabilità e spossatezza; seppur in misura minore, perché lo spostamento di orario è di una sola ora, il disturbo è lo stesso che si può verificare quando si attraversano paesi con diversi fusi orari, insomma un mini jet lag.
Per adattare sin da subito il nostro organismo al nuovo orario, i medici consigliano di evitare cene a base di cibi pesanti e di mantenere invariato l’orario di sveglia mattutina.
In ogni caso non disperiamo: quest’anno la coincidenza tra l’arrivo dell’ora legale e la Pasqua permetterà di recuperare immediatamente l’ora di sonno persa, si riposerà infatti l’intero lunedì di pasquetta!