Nella vita di tutti i giorni capita purtroppo di incorrere in persone che ci mancano di rispetto o ci molestano, minando non solo la nostra libertà di azione, ma anche il nostro equilibrio psico-fisico.
Insomma ci sono casi limite nei quali la nostra incolumità e quella dei nostri cari è messa in serio pericolo.
In questo frangente possiamo per esempio inserirei maltrattamenti domestici, un marito particolarmente violento che minaccia o picchia ripetutamente la moglie o i figli, una persecuzione fisica e psicologica verso altre persone, si parte da situazioni limite comunque, da abusi molto gravi.
E’ qui che la legge prevede quella che si chiama una Ordinanza restrittiva.
E’ un provvedimento legale che prevede degli obblighi precisi verso chi commette l’abuso.
Se per esempio all’interno di una coppia, il consorte o il fidanzato continua ad avere atteggiamenti aggressivi verso la fidanzata o la moglie, ripetuti nel tempo e ovviamente lesivi e pericolosi, la parte lesa può recarsi in questura , raccontare l’accaduto, e inizialmente chiedere anche una diffida verso questa persona, cioè impedire che questi si avvicini di nuovo a lei e che continui a molestarla. Purtroppo molto spesso sentiamo parlare di stalking e violenze domestiche, questi provvedimenti servono a tutelare queste situazioni.
La Diffida deve partire dalla Procura della Repubblica, dopo ovviamente aver analizzato le prove e gli indizi che la parte lesa presenta per avvalorare la sua tesi.
La Diffida è un avvertimento della Procura verso il convenuto, cioè verso chi ha condotto gli abusi, che intima di non continuare con quel tipo di atteggiamento.
La diffida può riguardare sia il caso limite che ho spiegato precedentemente, cioè le molestie e aggressioni familiari, ma anche in altri ambiti come sul posto di lavoro o in altri contesti in cui ci siano dei comportamenti che possono essere giudicati lesivi e pericolosi per le altre persone coinvolte.
E’ importante in questo contesto portare più prove possibili degli abusi, anche fotografie, se la persona che minaccia e commette l’abuso è in possesso di un arma da fuoco, deve essere informata la polizia, poichè accertata questa condizione il Tribunale che si occuperà del provvedimento farà in modo di toglierla ovviamente.
E’ sempre consigliabile in questi casi anche sporgere querela se i comportamenti sono lesivi e particolarmente gravi, ma i tempi potrebbero essere più lunghi ovviamente.
In Procura verrà chiesto di fare una dichiarazione chiamata Affidavit, dove la persona che presenta il provvedimento spiega e racconta le ragioni per le quali richiede questo provvedimento verso l’altra persona, ed è una dichiarazione fatta sotto giuramento e che in Tribunale potrebbe essere riportata.
Dopo una settimana la diffida viene portata in un Tribunale, viene analizzata dal giudice che decide di spiccare l’ordinanza restrittiva che ha valenza immediata, ma avrà effetto nel momento in cui verrà notificata alla persona verso cui è stato emesso.
Nel momento in cui avverrà questo si è informati direttamente dalla Polizia che provvederà a fare avere al reclamante tre copie dell’ordinanza, che devono essere studiate bene dalla parte lesa per sapere quali sono le restrinzioni ed i provvedimenti presi e tutelarsi di conseguenza qualora una di queste restrizioni non fosse seguita dall’altra parte. In quel caso si sporge denuncia.