Le piante acquatiche non possono mancare in un laghetto. Oltre ad avere una funzione estetica, rappresentano l’elemento centrale per la creazione dell’equilibrio biologico dell’ambiente acquatico: producono ossigeno, assorbono sostanze chimiche e limitano la proliferazione delle alghe e sono infine un nutrimento e un rifugio per pesci, insetti e altre minuscole forme di vita.
Le piante acquatiche si dividono in idrofite ed elofite. Le prime, che prediligono acque più profonde, possono vivere sia completamente sommerse sia parzialmente esposte all’aria, mentre le seconde hanno fusto e foglie in gran parte emerse e crescono in acque più basse.
Le piante da laghetto, se si escludono alcune specie rare, generalmente non autoctone, sono rustiche e resistenti e la loro moltiplicazione non presenta grosse difficoltà. Anzi, spesso si presenta il problema di un’eccessiva proliferazione, ed è necessario intervenire per sfoltire con decisione il numero di nuovi esemplari.
La modalità di moltiplicazione più facile è la divisione di cespi o rizomi, ma si possono effettuare anche talee di foglie o germogli, secondo la specie.
L’intervento di divisione dei rizomi e dei cespi va effettuato in primavera, quando è al massimo il vigore vegetativo e si effettua la manutenzione dopo il riposo invernale. Se le piante vivono in vaso o negli appositi cestelli forati ancorati al fondo, si solleva con delicatezza il contenitore per non danneggiare eventuali radici uscite dai buchi, si estrae la pianta e con un coltello ben affilato si staccano i rizomi laterali o anche si divide semplicemente tutto il rizoma. La parte più grande andrà nuovamente interrata nel suo contenitore, magari appofittandone per aggiungere un po’ di terriccio e del fertilizzante, mentre i pezzi di rizoma da moltiplicare andranno interrati in un nuovo contenitore che verrà poi mezzo in un secchio o in una vasca separata per favorire il radicamento.
La stessa procedura va seguita per la divisione dei cespi, avendo cura di lasciare un buon numero di radici ad ogni porzione della pianta.
Se non si vuole disturbare la pianta espiantandola dal fondo, o se l’operazione rischia di creare troppo scompiglio nel laghetto, si può utilizzare la talea: si sceglie una parte della pianta che presenti germogli o un robusto nodo fogliare e si taglia sotto tale punto. Si mette la talea radicare in un contenitore o la si reimpianta in un angolo del laghetto fino a quando avrà emesso nuove radici. Alcune specie, infine, rendono tutto più facile, producendo stoloni radicati, che possono essere facilmente tagliati e reimpiantati. Per le piante che hanno foglie e fusto emerso, e dunque fioriscono, si può tentare anche la moltiplicazione da seme, che però offre meno garanzie di successo.