A quanti di noi non è capitato di voler imparare a suonare uno strumento musicale, dal piu comune al più esotico? L’esempio che calza a pennello è quello del falò sulla spiaggia nelle notti d’estate, quando per far colpo sulla bella ragazza di turno, si afferra la chitarra e si inizia a cantare qualche bella canzone d’amore, per esibire doti canore e musicali atte “all’abbordaggio”. Questo sogno però puntualmente si infrange quando si scopre che per suonare uno strumento musicale occorrono anzitutto imparare le regole musicali, e oltretutto bisogna applicare alla teoria una massiccia dote di pratica, esercitandosi a dovere. A quel punto tutti scappano. Solo chi dimostra passione e forza di volontà può imparare a suonare uno strumento musicale.
La prima cosa da fare, è imparare a leggere il pentagramma. Il pentagramma, detto anche rigo musicale, è composto da cinque righe e quattro spazi, dove trovano collocazione le note. La prima cosa da scegliere nel pentagramma è la chiave di lettura, attraverso la quale si collocano e si leggono le note. La più comune è la chiave di violino ( detta anche chiave di Sol), utilizzata solitamente, oltre che per il violino stesso, anche per gli strumenti a fiato.
Con questa chiave, leggendo il pentagramma dal basso verso l’alto, le note sulle righe sono MI, SOL, SI, RE, FA, mentre quelle negli spazi sono FA, LA, DO, MI.
La sola collocazione delle note non è però sufficiente. Ci serve un metodo per capire la durata di esecuzione di ogni nota. A tal proposito sono stati realizzati degli appositi simboli musicali, che si differenziano proprio dalla durata di esecuzione. La durata dei simboli non è misurata in secondi, ma in quarti, tecnica che approfondiremo piu avanti. I simboli sono Semibreve (tempo 4/4) Minima (2/4), Semiminima (1/4), Croma (1/8), Semicroma (1/16), Biscroma (1/32) e Semibiscroma (1/64).
Per apprendere al meglio la durata delle note durante la lettura del pentagramma ci potrà essere di grande aiuto il solfeggio. Questo esercizio prevede l’utilizzo di bocca e mani, dove allo scandire del tempo con la bocca ci dovrà essere di aiuto il battito delle mani. Prendiamo l’esempio più semplice, la Semibreve. Con la bocca conteremo “uno, due, tre, quattro”, ed ad ogni numero corrisponderà un battito di mani. Nel proseguire dei simboli, il tempo sarà sempre più ridotto, dove ad esempio in una croma, dell’intera dicitura “uno due tre quattro” diremo solo “u”.
Per precisione, dobbiamo specificare una cosa a proposito dei quarti. Molti neofiti potrebbero obiettare sul fatto che potrebbe essere spiegata la durata di esecuzione delle note in relazione ai secondi effettivi, ma il discorso non è così semplice. Infatti una durata di una minima, ad esempio, cambia di brano in brano, a seconda del brano in questione, che può essere sulla base dei 4/4 o dei 6/8. Più rapido sarà il ritmo generale del brano, minore sarà l’esecuzione delle note, a seconda ovviamente dei simboli scelti dall’autore del pentagramma.
Ci si rende conto che quello scritte sino ad adesso possono apparire come regole di difficile comprensione. Il punto è che la teoria musicale da sola non può bastare senza un adeguato supporto di esercitazione e volontà. Solo esercitandosi a dovere, si potrà un giorno definirsi musicisti.