E’ credenza popolare che il gatto si lavi da sé, semplicemente leccandosi il pelo con la sua lingua ruvida; quest’affermazione contiene una parte di verità, infatti con le sue leccate l’animale rimuove spesso lo sporco più superficiale, ma per una pulizia profonda questo tipo di igiene fai da te non basta.
Altra credenza popolare è che non si possa lavare il proprio micio perché perché i felini odiano l’acqua, anche questo è un mito da sfatare: certo non amano particolarmente essere bagnati, ma se vengono abituati sin da cuccioli a delle vere e proprie sedute di pulizia, non si avranno problemi.
Le razze che maggiormente hanno bisogno di lavaggi frequenti sono quelle a pelo lungo (all’incirca una volta al mese), quelle a pelo corto possono aspettare due o tre mesi tra un bagno e l’altro.
L’operazione di lavaggio può essere effettuata in un capiente lavabo o nella vasca da bagno, ma prima di iniziare è consigliabile spazzolare accuratamente il micio per eliminare i possibili nodi presenti nel pelo, infatti quando è bagnato diventano davvero inestricabili e costringeranno a un taglio non desiderato.
L’ambiente, se si è in inverno, deve essere ben riscaldato perché il gatto potrebbe prendere freddo con spiacevoli conseguenze (si ammalerebbe) e anche perché i gatti amano moltissimo il tepore.
Quindi bisogna accertarsi di avere a portata di mano quello che vi servirà, cioè: uno shampoo per gatti (si trova in vendita nei supermercati e nei negozi di animali), un paio di asciugamani , un tappetino antiscivolo e, se non avete il doccino, una bacinella piena di acqua calda e un recipiente in plastica con cui risciacquare l’animale.
Nel lavandino o nella vasca fate scendere l’acqua a una temperatura di 38 – 39 gradi, che è la temperatura corporea del gatto, fino a un’altezza di una decina di centimetri (il micio non sopporterebbe di essere quasi sommerso), poi deponete sul fondo il tappetino antiscivolo o, se non lo possedete, un vecchio asciugamano e quindi immergete l’animale.
Compiete l’operazione con delicatezza, parlategli e accarezzatelo per tranquillizzarlo e quindi iniziate a bagnargli il pelo partendo dal collo.
Se utilizzate il doccino abbiate cura di aprire parzialmente lo scarico per non inondare il lavandino e prestate attenzione a non bagnargli il muso perché lo infastidirebbe. Passate quindi lo shampoo su tutto il corpo, coda compresa, frizionando gentilmente, ma non avvicinatevi agli occhi.
Quando vi parrà ben pulito, rimuovete con le mani la maggior parte della schiuma e quindi procedete al risciacquo, sempre con movimenti lenti e calmi.
Per far scendere l’acqua dal pelo accarezzatelo su tutto il corpo con entrambe le mani, quindi potrete iniziare a strofinarlo delicatamente con l’asciugamano, se è il caso utilizzatene anche due affinché il suo pelo risulti il più asciutto possibile.
Se il gatto non si spaventa potete terminare l’opera con una passata di phon, ovviamente senza dirigere sul muso il getto di aria calda, ma limitandosi a soffiare contro pelo.
Se il gatto invece è terrorizzato dal rumore del phon lasciatelo pure libero, ma se è inverno tenetelo in un ambiente caldo.
Le orecchie e gli occhi vanno puliti separatamente utilizzando un batuffolo di cotone imbevuto di camomilla.