Dedicando qualche minuto del nostro tempo a riflettere sulla società attuale, potremmo notare che l’informatizzazione e la componentistica hardware nel settore dei giochi oppure l’avvento di network per la socializzazione virtuale, hanno sostanzialmente sottratto alle nuove generazioni, se non in alcuni casi cancellato, quegli spazi di tempo che negli anni precedenti venivano dedicati a divertenti ed innocenti giochi di contatto fisico. Tra tutti questi, sicuramente il più conosciuto nei paesi di tutto il mondo, è il nascondino.
Questo semplice ma popolarissimo gioco per anni o meglio per secoli, è stato praticato non solo dai bambini ma anche dai giovani in età più che adulta. Basti pensare che già intorno al 700 era uso tra gli aristocratici di riunirsi in gruppi nelle corti o nei sontuosi giardini di eleganti ville per espletare questo passatempo al fine di poter meglio socializzare tra uomini e donne, spesso con l’intento d’incentivare delle relazioni amorose.
Citata questa breve prefazione mi piacerebbe condividere con chi ancora non ne fosse a conoscenza, quali sono le regole del sopraindicato gioco.
Innanzi tutto va detto che essendo un passatempo di gruppo, naturalmente è necessaria la presenza di 2 o più persone. Successivamente va individuato il campo di gioco, che può essere sia all’aperto che al chiuso, per quest’ultima opzione sarà più difficile cimentarsi nello svago in questione se il numero di partecipanti non è proporzionato allo spazio a disposizione.
Detto ciò, andiamo a vedere lo scopo del gioco, che da come s’intuisce, è quello di nascondersi il meglio possibile per non essere scoperti dal cosiddetto “cercatore”. Quest’ultimo è l’elemento che viene sorteggiato fra tutti i partecipanti attraverso una qualsivoglia conta. Un esempio pratico può essere quello di disporsi in cerchio, scegliere un numero a caso ed eseguire la conta in senso orario od antiorario.
La fase seguente del gioco è di sancire un punto dove presidiare la “tana”, (es. un pilastro, un muro, un albero, ecc.), ovvero la posizione dove il cercatore dovrà effettuare, coprendosi il volto con le mani, un conteggio numerico prestabilito, sufficiente a dare il tempo agli altri partecipanti di potersi nascondere nel modo più confacente.
A tal punto si da inizio alla parte più dinamica, ogni giocatore dal suo nascondiglio dovrà valutare
il momento giusto per saltar fuori e di seguito correre a toccare la tana, gridando il proprio nome. Tutto ciò prima di essere identificato dal cercatore o che costui riesca ad arrivarci per primo.
Un altro importante particolare è la figura dell’ultimo giocatore che deve salvarsi, infatti se non riuscirà nel suo intento egli diventerà il prossimo cercatore, altrimenti oltre se stesso potrà liberare tutti compagni precedentemente eliminati lasciando così immutato il ruolo di ognuno.
In conclusione il nascondino è un passatempo alquanto vantaggioso, visto che facilita la socializzazione, stimola il movimento fisico e non richiede alcuna spesa economica.
Qualche svantaggio potrebbe derivare dalla necessità di un luogo sufficientemente spazioso e che non sia privo di ripari. Inoltre per i più avventati, va consigliato di evitare di prediligere posti impervi e pericolanti dove potersi nascondere.
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