Il gas metano, spesso impropriamente confuso con il GPL (gas di petrolio liquefatto), è un gas naturale che viene impiegato per produrre energia, ad esempio quella necessaria alle utenze domestiche, ma anche per alimentare i propulsori delle auto.
Scegliere un’auto a metano significa un notevole risparmio economico sui costi di mantenimento e un inquinamento ridotto dell’ambiente.
Il costo di questo carburante si aggira oggi introno all’euro al chilogrammo e spesso l’acquisto di questi modelli è facilitato dal riconoscimento di incentivi statali o dei concessionari.
Le emissioni inquinanti di questo genere di combustibile sono ridotte tanto da bypassare i blocchi del traffico istituiti per motivi ecologici e spesso anche i divieti delle zone a traffico limitato. La vita di questi motori è decisamente più longeva rispetto rispetto alle alternative a benzina o diesel.
Le auto a metano prevedono generalmente una doppia alimentazione (ad esempio benzina-metano) con due serbatoi ben distinti. Il serbatoio del gas metano è di solito collocato al posto della ruota di scorta, nel bagagliaio o sotto la seconda fila di sedili. Il comando che aziona la scelta del carburante è nella plancia dei comandi ed è un semplice interruttore.
La causa della doppia alimentazione (auto bifuel) è da ricercarsi soprattutto nella mancanza di distributori e quindi nella difficoltà di approvvigionamento.
All’avviamento l’auto si serve della benzina, ma in automatico passa al metano o, in alternativa, selezionando il gas, il commutatore fa sì che il metano perda pressione fino a 1-2 bar in base alle caratteristiche dell’autovettura, dopodichè il gas viene fatto defluire in ogni cilindro al posto della comune benzina. Quindi il motore è uno unico e può essere servito da due tipi diversi di combustione. Secondo lo stesso principio, quando uno dei due carburanti termina, viene chiamata in causa immediatamente l’altra riserva.
Inoltre, quasi tutti i modelli di auto in commercio possono essere trasformati in veicoli a gas mediante l’installazione di un kit di trasformazione che costa dai mille ai 2.500 euro. Questi kit generalmente comprendono la centralina elettrica, un serbatoio aggiuntivo, i sensori e il riduttore.
Se un tempo le auto venivano tramutate a metano in un periodo successivo al loro acquisto, oggi la maggior parte dei modelli viene già proposto con il doppio serbatoio ed esce così dalla fabbrica.
Infine, gli obblighi e i divieti imposti dalle normative italiane e comunitarie in materia di sicurezza hanno fatto sì che questi motori dispongano di tutti i dispositivi a tutela e per la tranquillità di chi circola sulle strade.