Chissà quante volte ci siamo chiesti come fare per purificare l’acqua visto che oramai la maggior parte di noi non si fida di quella che fuoriesce dal rubinetto di casa ed è solito acquistarla confezionata in bottiglia. Ma forse sono solo luoghi comuni e paure infondate, anche perché dal punto di vista sanitario l’acqua del rubinetto è quella che è soggetta ai maggiori controlli di legge. Nel dubbio alla fine ci si affida agli impianti di depurazione domestica. L’acqua di rubinetto non piace a tutti soprattutto per il cloro che contiene, che le conferisce odore e cattivo sapore. Il cloro però viene utilizzato per scongiurare il pericolo di formazione dei batteri, pertanto una soluzione sarebbe quella di fare decantare l’acqua di rubinetto in una caraffa prima di consumarla, anche per pochi minuti, oppure quella di conservarla nel frigo all’interno di una bottiglia di vetro. Ma come vi dicevo esistono gli impianti di depurazione che tuttavia hanno ancora costi troppo elevati. Un sistema di filtraggio costa in media sui 2 mila euro che, facendo un po’ di conti, potranno essere recuperati non prima dei sei anni dall’utilizzo, per non parlare dei costi di manutenzione alle quali dovrà essere sottoposto almeno una volta l’anno l’impianto. Essi infatti funzionano grazie ai filtri che sono quelli che garantiscono il processo di filtrazione e la capacità di disinfezione dell’acqua. In commercio ve ne sono di diversa tipologia e, a secondo se sono realizzati in ceramica, in carbone attivo o in fibre, varia anche il loro prezzo. E’ molto importante porre attenzione alla dimensione dei loro fori, perché da questo dipende la loro capacità di frenare o meno gli agenti patogeni. Ed è per questo che per ottenere i risultati migliori viene consigliato l’utilizzo di filtri che abbiano un diametro dei pori non oltre gli 0,4 micron. Questo particolare è trascurabile qualora il filtro in questione contenga la resina allo iodio, utile per combattere germi e batteri.
Tuttavia se non si fa una regolare manutenzione dell’impianto questo può diventare ricettacolo di batteri.
Un altro problema non poco trascurabile è quello che riguarda il notevole dispendio idrico di un impianto di filtraggio. Pensate infatti che per produrre un solo litro di acqua questo ne utilizza almeno tre. Inoltre non tutti gli impianti di filtraggio garantiscono ottimi risultati, nel senso che sono in grado di filtrare solo poche sostanze tossiche presenti nell’acqua. A meno che non ci si rivolge agli impianti di purificazione ad Osmosi inversa, come quelli che vengono utilizzati nei presidi ospedalieri, o dalle aziende produttrici di bevande.
Tenete presente però che nel nostro Paese la qualità dell’acqua che fuoriesce dai rubinetti in generale è buona e non c’è motivo di ritenere che sia più salutare per noi bere l’acqua filtrata. I filtri possono comunque correggere il sapore del cloro e, con altri accorgimenti, pure eliminare le tracce di alcuni inquinanti. Tuttavia, abbiamo visto che l’acqua del rubinetto da questo punto di vista è sicura, pertanto questo procedimento risulta alquanto inutile perché, essendo controllata, anche i livelli delle sostanze inquinanti sono sempre al di sotto dei limiti di legge.
Cos’è Sorare e come guadagnare con le NFT basate sui giocatori di calcio
Sono in molti, in questi ultime settimane, a domandarsi cos'è Sorare e come guadagnare con le NFT basate sui giocatori di calcio. Partendo dalla prima...
Read more