La pianta di Aloe Vera, con le sue foglie verdi, è un nostro prezioso alleato, non solo per il suo contributo cosmetico, ma soprattutto nelle scottature e come elisir per il benessere fisiologico.
Questa pianta grassa, dalle enormi foglie succulente, ha un habitat perfetto nelle zone di mare, dove nasce e cresce indisturbata, spesso spontanea. Nell’antichità non si sapeva come conservarne il succo estratto, cosa che con i moderni sistemi è diventato possibile. Tuttavia i metodi di estrazione del gel sono gli stessi di un tempo, e per chi ha una piccola pianta in giardino, è possibile farlo da sé.
Le foglie vengono lavate ed asciugate, stese al sole e preparate per essere lavorate.
La loro lavorazione consiste in una triturazione sottilissima dell’intera foglia. La stessa contiene un gel, all’interno, il parenchima, protetto da una cuticola verde e coriacea che si trova alleesterno. Quando la foglia viene triturata, a mano o con delle macchine apposite, si ottiene una polpa verdastra, molto densa e piuttosto amara.
Se nella prima fase di lavorazione la parte più esterna della foglia non viene eliminata, bisogna considerare che la polpa ottenuta sarà ricca di sostanze lassative, contenute nelle ghiandole esterne presenti sulla punta della foglia, e che sono rientrate nel processo di triturazione.
La polpa è ricca di sostanze acide, come laloina e lacido aloetico. Sono composti che vanno eliminati, perché conferiscono al succo un sapore amaro e ne rendono difficile lassunzione. Si filtra così la polpa, con laiuto di carboni attivi che ne trattengono le impurità e le sostanze acide. Ovviamente i carboni attivi, nel processo di filtraggio, privano la polpa anche di una buona dose di elementi essenziali di cui il gel è ricco, e, per evitarlo, sarebbe preferibile decorticare a mano le foglie, con un lavoro di certosina pazienza, che purtroppo non molte aziende hanno la possibilità o la volontà di eseguire. La parte della foglia da lavorare e da triturare dovrebbe essere, se il lavoro avvenisse nel migliore dei modi, solo quella centrale, bianca, e privata della cuticola esterna, ma anche della punta.
Giunta alla triturazione e alla macinatura, la foglia viene centrifugata per eliminarne le fibre, che saranno recuperate per le loro particolari capacità fitoterapiche.
Sono operazioni che devono avvenire nel più breve tempo possibile, perché la conservazione delle foglie già tagliate e triturate determina una perdita delle sostanze biologiche di cui sono ricche, per cui è importante procedere alla stabilizzazione del gel appena estratto.
Conosciuto da sempre per le sue elevate capacità antiossidanti, il succo puro di aloe ha azione depurativa sul fegato, sul sistema linfatico e sui reni, disintossicando l’organismo dalle sostanze esogene.
Per luso topico, il gel ha potenti capacità cicatrizzanti e riepitelizzanti, ed è usato nelle lesioni, nelle screpolature, nei tagli della pelle e negli eczemi, oltre che nelle ustioni.
Si è notato anche un discreto effetto dell’aloe nella regolarizzazione della glicemia. Tuttavia, se si intende assumere lestratto per ingerirlo, è bene acquistare sempre un prodotto certificato, nelle erboristerie specializzate ed evitare di assumere prodotti fai da te. È possibile però utilizzare il gel, nei giorni dopo che lo si è estratto, considerando che, se non sottoposto a procedimenti specifici, in pochi giorni va a male.
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